Parthenope
Giovedì 7 Novembre ore 21:00
Sabato 9 Novembre ore 21:00
Domenica 10 Novembre ore 18:00
Domenica 10 Novembre ore 21:00
Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Paolo Sorrentino Attori: Gary Oldman, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Peppe Lanzetta, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli, Alfonso Santagata, Francesca Romana Bergamo, Dario Aita, Paola Calliari, Biagio Izzo, Nello Mascia Paese: Italia Durata: 136 min
TRAMA
ll lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.
E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.
CRITICA
In Parthenope la vita scappa da tutte le parti, come le nostre lacrime mentre cantano Cocciante o Gino Paoli, la giovinezza è sperperata come si deve (e Sorrentino non ne ruba nemmeno un minuto). Paolo Sorrentino trova la bellezza, e il sublime, nelle sue immagini (che partano dall'idea del bello tradizionalmente inteso, o che invece affondino le loro radici nel grottesco, del deforme, nella miseria o nell'osceno) e in un a vicenda che mette assieme e intrecciando la storia di una giovane donna che "si è lasciata andare" per combattere il dolore, quella di una città (Napoli), e una riflessione generale sull'esistenza.
Dentro una forma inconfondibile, studiata, a tratti così esplicitamente pittorica ma sempre spontaneamente e puramente cinematografica, il regista napoletano cristallizza un sentimento potentissimo, riuscendo nel miracolo di farlo liquefare. Gocce di una malinconia e una nostalgia struggenti che rigano le guance del film e dello spettatore, che squarciano il cuore, e che riescono a riguardare contemporaneamente una storia universale e legata al sentimento umano, e una più particolare sul legame con un luogo, una terra. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
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