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Giurato Numero 2

Giovedì 12 Dicembre ore 21:00
Sabato 14 Dicembre ore 21:00
Domenica 15 Dicembre ore 18:00
Domenica 15 Dicembre ore 21:00

Genere: Thriller Anno: 2024 Regia: Clint Eastwood Attori: Nicholas Hoult, Leslie Bibb, J.K. Simmons, Zoey Deutch, Toni Collette, Kiefer Sutherland, Gabriel Basso, Chris Messina, Amy Aquino, Cedric Yarbrough, Drew Scheid, Adrienne C. Moore, Hedy Nasser, Jason Coviello, Francesca Eastwood Paese: USA Durata: 114 min

TRAMA
“Giurato numero 2” segue le vicende del giovane padre di famiglia, Justin Kemp (Hoult) che, durante il mandato da giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova alle prese con un grave dilemma morale che potrebbe influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente condannare – o liberare – l’ imputato di omicidio.

CRITICA
La trama di Giurato Numero 2 è semplice e complessa, lineare e articolata, al tempo stesso. Il cinema che la racconta è tanto più limpido e cristallino, tanto più diretto e evidente, quanto più opache, contorte e ambigue sono le posizioni di tutti i personaggi che popolano le sue inquadrature. Eastwood, a 94 anni, ha una lucidità impressionante nel raccontare una storia dove si parla di giustizia e verità, etica e morale, politica e umanità. Lo fa senza sbagliare un colpo, un'inquadratura, uno stacco di montaggio, un personaggio secondario, un dettaglio narrativo, senza mai perdere di vista urgenza della verità ma nemmeno quella della suspense e dell'intrattenimento dello spettatore. Cos'altro si possa chiedere a lui, a questo suo forse ultimo film, e al cinema tutto? (Federico Gironi - Comingsoon.it)

La storia di Souleymane

Venerdì 13 Dicembre ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Boris Lojkine Attori: Nina Meurisse, Yaya Diallo, Abou Sangare, Keita Diallo, Mamadou Barry, Younoussa Diallo Paese: Francia Durata: 93 min

TRAMA
Souleymane è un ragazzo della Guinea, migrante senza documenti, rider che pedala determinato e consegna cibo a domicilio mentre studia per superare l’esame che gli permetterà di ottenere lo status di rifugiato. 48 ore di vita, tra clienti ingrati, sfruttatori che chiedono il pizzo, contrattempi ed inseguimenti di autobus che non lo aspettano, in attesa di quell’appuntamento presso l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (OFPRA) per la richiesta di asilo.

CRITICA
Un’opera toccante, di stampo neorealista, in grado di risvegliarci dal torpore con cui assistiamo alle ingiustizie quotidiane subite da migliaia di giovani immigrati nei nostri paesi. (sentieriselvaggi.it)

Eterno visionario

Giovedì 5 Dicembre ore 21:00
Domenica 8 Dicembre ore 18:00
Domenica 8 Dicembre ore 21:00

Genere: Drammatico, Biografico Anno: 2024 Regia: Michele Placido Attori: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Federica Luna Vincenti, Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo, Michelangelo Placido, Michele Placido, Mino Manni, Lorenzo Gioielli, Anna Gargano, Marcello Mazzarella, Dajana Roncione, Erika D'Ambrosio, Giovanni Trombetta, Silvio Laviano, Pietro Micci, Silvia Siravo, Guia Jelo, Edoardo Purgatori Paese: Italia, Belgio Durata: 112 min

TRAMA
1934. In treno verso Stoccolma, dove riceverà il premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello rivive il fascino e la magia dei personaggi che hanno popolato la sua vita e ispirato la sua arte. Davanti al suo sguardo passano i fantasmi di un’intera esistenza: la follia della moglie, incapace di comprendere e accettare la scelta di vita di un artista predestinato; il burrascoso legame con i figli, schiacciati dal genio paterno e per questo incapaci di volare con le proprie ali; il controverso rapporto con il fascismo; lo scandalo del suo teatro, sovversivo e troppo moderno per il perbenismo borghese; il sogno di un amore assoluto per Marta Abba, la giovane attrice eletta a sua musa ispiratrice in un’inestricabile compenetrazione fra arte e vita.

CRITICA
Se si riesce a entrare nel registro retorico del film, coerente però con l'epoca e con i temi trattati, appunto "teatrali", Eterno visionario offre una buona chiave per capire il Luigi Pirandello uomo, la cui vita lui stesso trasfigurò (ed esorcizzò) nella sua arte. Placido vuole raccontare il percorso esistenziale di Pirandello, più che incarnarne lo stile metanarrativo: il risultato non è sofisticato, ma i temi sono a fuoco, e permettono di contestualizzare bene una personalità che novant'anni or sono ricevette meritatamente un Nobel per la letteratura. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it).

L'innocenza

Venerdì 6 dicembre ore 21:00
Venerdì d’essai

Genere: Drammatico Anno: 2023 Regia: Hirokazu Kore-Eda Attori: Ando Sakura, Eita Nagayama, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata, Akihiro Kakuta, Shidô Nakamura Paese: Giappone Durata: 126 min

TRAMA
Minato, che ha 11 anni e vive con sua mamma vedova, inizia a comportarsi in modo strano e torna da scuola sempre più avvilito. Tutto lascia pensare che il responsabile sia un insegnante, così la madre si precipita a scuola per scoprire cosa sta succedendo. Ma la verità si rivelerà essere un’altra e i fatti sveleranno una profonda e toccante storia di amicizia.

CRITICA
Una storia, quattro punti di vista, continui ribaltamenti e una lista lunghissima di tematiche affrontate: fake news, moralismo, bullismo, società giapponese. Ma, soprattutto, di quel territorio di confine tra infanzia e adolescenza che è delicatissimo, e di amore. Hirokazu Kore-eda lavora per la prima volta su una sceneggiatura non sua, e la cosa gli giova. Si concentra sul racconto e sull'immagine, raggiungendo un'economia e un'essenzialità che diventano potenza visiva e narrativa. Non c’è mai una sottolineatura, un accenno, una scena o una parola in più di quello che è strettamente sufficiente a far sì che dallo schermo parta una scintilla, destinata a scatenare piccoli incendi di emozioni che facciamo divampare poi da soli, dentro di noi. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

La storia della principessa splendente

Mercoledì 4 Dicembre ore 21:00
Il cinema dello studio Ghibli

Genere: Animazione Anno: 2013 Regia: Isao Takahata Paese: Giappone Durata: 137 min

TRAMA

Il film è la trasposizione cinematografica di Taketori Monogatari, la storia del taglia bambù. Narra di un contadino che, mentre tagliava del bambù, all’interno di uno dei fusti trova una piccola bambina, grande quanto un pollice.
L’uomo, senza figli, la prende e la porta a casa da sua moglie, ed insieme decidono di allevarla come bambina propria. Ma crescendo, la piccola Kaguya si troverà a scoprire la sua vera identità, quella di non essere una persona qualunque ma una principessa…

CRITICA
Una storia semplice eppure molto complessa, immediata nei segni che deposita e nei disegni che traccia, eppure tumultuosa nella gamma di emozioni che evoca.

Berlinguer. La grande ambizione

Giovedì 28 Novembre ore 21:00
Sabato 30 Novembre ore 21:00
Domenica 1 Dicembre ore 18:00
Domenica 1 Dicembre ore 21:00

Genere: Biografico Anno: 2024 Regia: Andrea Segre Attori: Elio Germano, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Paolo Calabresi, Pierluigi Corallo, Nikolay Danchev, Svetoslav Dobrev, Luca Lazzareschi, Lucio Patane', Andrea Pennacchi, Elena Radonicich, Fabrizia Sacchi, Giorgio Tirabassi Paese: Italia Durata: 123 min

TRAMA
Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

CRITICA
Enrico Berlinguer è stato il segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 fino alla sua morte, avvenuta nel 1984, ed è stato uno dei grandi protagonisti della vita politica del nostro paese, amato dai suoi sostenitori e rispettato dai suoi avversari. Il film di Andrea Segre racconta con grande efficacia la visione, l'iniziativa, la pratica di una politica che, per Berlinguer, era rivolta sempre al bene collettivo e mai a un interesse privato. Ma quello che a Segre stava davvero a cuore, e che emerge nel film, è come l'idea di politica di Berlinguer fosse improntata a degli ideali e a della serietà che - impossibile non fare il confronto - oggi sembrano perdute, e che implicitamente il film invita a recuperare. Tanto rigorosa, generosa e ambiziosa era la politica di Berlinguer, tanto lo è il cinema di questo film che lo racconta perché non ne vada smarrita una lezione universale e utile a tenere unito un paese diviso, allora come oggi.(Federico Gironi - Comingsoon.it)

Io e il secco

Venerdì 29 Novembre ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Drammatico, Commedia Anno: 2023 Regia: Gianluca Santoni Attori: Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo, Barbara Ronchi, Andrea Sartoretti, Swamy Rotolo Paese: Italia, Croazia Durata: 99 min

TRAMA
Denni ha dieci anni e una missione da compiere: salvare sua madre dalla violenza di suo padre. Piccolo com’è, da solo non ce la può fare. Perciò decide di chiedere aiuto a uno che la gente la uccide di mestiere: un super-killer. La persona scelta è il Secco che non è un criminale, ma un innocuo sbandato con un disperato bisogno di soldi, che finge di accettare l’incarico ma solo per derubare il padre del bambino. L’incontro tra Denni e Secco dà vita a un’avventura che oscilla tra dramma e commedia, un buddy movie ad altezza bambino, in bilico tra la fantasia e una realtà anche troppo cruda. Denni e Secco vivranno un’esperienza che li porterà a interrogarsi sul senso dell’essere uomini, e sulla paura e il mistero che unisce e separa padri e figli.

CRITICA
Un bell'esordio, che declina in modo originale un tema non nuovo: gli effetti della violenza sulla formazione del carattere e l'amicizia che si forma tra un bambino e un uomo mai cresciuto, che con questa tara hanno da sempre avuto a che fare. Con la giusta dose di ironia ma anche con la necessaria profondità, Gianluca Santoni ci regala una storia "periferica" vista attraverso lo sguardo di un bambino, con un piccolo e intensissimo protagonista. (Daniela Catelli - Comingsoon.it)

Fiore mio

Lunedì 25 Novembre ore 21:00
Martedì 26 Novembre ore 21:00
Mercoledì 27 Novembre ore 21:00

Genere: Documentario Anno: 2024 Regia: Paolo Cognetti Attori: Paolo Cognetti Paese: Italia

SCHEDA

Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022 – Paolo Cognetti arriva al cinema il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo

Protagonista di Fiore Mio è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless’ di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.

Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson. Questo avvenimento lo sconvolge profondamente, tanto da far nascere in lui l’idea di voler raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico. Cognetti racconta così la sua montagna sulla falsariga de “Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, un’opera in cui l’artista giapponese ritrasse il Fuji cambiando continuamente i punti di vista e raccontando la vita che scorre a vari livelli: sui suoi fianchi, nelle valli sottostanti, sulla vetta ma anche nelle città più vicine da dove ancora è visibile, lontano, oltre la nebbia dell’inquinamento, il profilo maestoso della montagna.

Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set delle Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d’Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria. Ci sono Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa. C’è il silenzioso eppure tagliente Sete, sherpa d’alta quota che ha scalato tre Ottomila, Everest, Manaslu e Daulaghiri, e si divide tra Italia e Nepal: lavora qui d’estate e d’inverno, mentre in autunno e in primavera fa la guida per i trekking in Himalaya, dove ha moglie e figli. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.

A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.


Il ragazzo dai pantaloni rosa

Giovedì 21 Novembre ore 21:00
Sabato 23 Novembre ore 21:00
Domenica 24 Novembre ore 18:00
Domenica 24 Novembre ore 21:00
Sabato 30 Novembre ore 18:00
Domenica 1 Dicembre ore 15:00

Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Margherita Ferri Attori: Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Sara Ciocca, Corrado Fortuna, Andrea Arru Paese: Italia

TRAMA
Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, il film diretto da Margherita Ferri, prende il titolo da una pagina facebook creata nel 2012 per bullizzare un quindicenne, Andrea Spezzacatena.
Sua madre Teresa un giorno sbaglia un lavaggio e i pantaloni che ha regalato ad Andrea per il suo compleanno, escono dalla lavatrice tinti di rosa. Lui non si preoccupa più di tanto e il giorno dopo decide di indossarli ugualmente a scuola.
I pantaloni scatenano la reazione di un gruppo di compagni che lo prende di mira perseguitandolo con continue umiliazioni. Quando nasce la pagina facebook "Il ragazzo dai pantaloni rosa", la violenza verbale online non conosce più limiti. Andrea disperato, il 20 novembre 2012 decide di togliersi la vita.
Il suo è il primo di una lunga serie di suicidi causati dal cyberbullismo in Italia.

CRITICA
"Il ragazzo dai pantaloni rosa" è un film che affronta con sensibilità e profondità il tema del bullismo e del cyberbullismo, ispirandosi alla tragica storia vera di Andrea Spezzacatena. La regia di Margherita Ferri riesce a trasmettere le emozioni del protagonista, grazie anche alle intense interpretazioni di Samuele Carrino e Claudia Pandolfi. La narrazione in prima persona permette allo spettatore di entrare in empatia con Andrea, comprendendo le sue fragilità e il suo desiderio di essere accettato. Il film si distingue per la sua capacità di trattare argomenti delicati senza cadere nel pietismo, offrendo una riflessione profonda sulle conseguenze delle azioni e delle parole. "Il ragazzo dai pantaloni rosa" è un'opera necessaria che invita alla consapevolezza e all'empatia, ricordando l'importanza di ascoltare e supportare chi ci circonda.

Gli indesiderabili

Venerdì 22 Novembre ore 21:00
Venerdì d’essai

Genere: Drammatico Anno: 2023 Regia: Ladj Ly Attori: Alexis Manenti, Anta Diaw, Jeanne Balibar, Steve Tientcheu Paese: Francia

TRAMA
Haby, una giovane donna molto impegnata nella vita della comunità, scopre che è stato varato un progetto di riqualificazione del suo quartiere. Il progetto, guidato a porte chiuse da Pierre Forges, un giovane medico messo a fare il sindaco, prevede la demolizione dell’isolato dov’è cresciuta Haby. Insieme agli abitanti del palazzo, la donna avvia una feroce battaglia per evitare la distruzione dell’edificio 5…

CRITICA
Gli indesiderabili riprende il discorso cominciato da I Miserabili (guarda la video recensione), con alcune importanti differenze di impostazione. Lo sguardo del film è quello di Haby, una prospettiva femminile, dunque, che rifiuta tanto la logica del conflitto violento quanto l’esercizio della rassegnazione. Tramite questa acuta osservatrice di una realtà che ribolle, Ladj Ly vuole recapitare un messaggio, e sa farlo arrivare a destinazione, perché il film emoziona e non si fa dimenticare in fretta (mymovies.it)

Pissarro. Il padre dell’Impressionismo

 Martedì 19 Novembre ore 21:00
Mercoledì 20 Novembre ore 21:00
La Grande Arte al Cinema

Genere: Documentario Anno: 2022 Regia: David Bickerstaff Paese: Gran Bretagna Durata: 94 min

Nato nelle Antille, Camille Pissarro (1830-1903) scoprì la sua passione per la pittura da giovane, a Parigi, e all’età di 43 anni riunì intorno a sé in un nuovo collettivo un gruppo di artisti entusiasti. La loro prima mostra fu disprezzata dalla critica, ma fu così che il gruppo acquisì il nome che l’avrebbe reso celebre: quello di Impressionisti. Per i 40 anni successivi, Pissarro fu la forza trainante di quello che sarebbe diventato il movimento artistico forse più amato al mondo. Il suo lavoro influenzò molti artisti, da Claude Monet a Paul Cézanne. Pissarro. Il padre dell’Impressionismo svela la vita e l’opera di Pissarro attraverso una serie di lettere intime e rivelatrici che l’artista scrisse agli amici, attraverso l’archivio di Pissarro conservato presso l’Università di Parigi e grazie alla retrospettiva a lui dedicata in quattro decenni dall’Ashmolean di Oxford, il primo museo pubblico del Regno Unito (i suoi battenti aprirono nel maggio del 1683). L’Ashmolean di Oxford ospita una collezione straordinariamente ricca, tra cui l’archivio di Pissarro, che ha permesso di accedere in esclusiva alla più vasta raccolta documentale sul pittore. Il film si concentra anche sulle opere della mostra che si è tenuta al Kunstmuseum di Basilea con l’obiettivo di dimostrare come Pissarro sia stato una forza galvanizzante che ha spinto l’arte moderna e come senza di lui l’Impressionismo non sarebbe stato il movimento che conosciamo. A completare il documentario, i commenti di esperti dell’Ashmolean, tra cui il curatore senior Colin Harrison, la responsabile delle mostre Agnes Valenčak, il direttore del museo Alexander Sturgis, il direttore del Kunstmuseum di Basilea Josef Helfenstein, l’assistente alla ricerca Jelle Imkampe e l’assistente alla curatela Olga Osadtsch. Tra gli intervistati anche Claire Durand-Ruel dell’archivio Durand-Ruel di Parigi, che offre una visione unica di Pissarro come uomo e come artista. 

Spiega il regista David Bickerstaff: “Ogni volta che inizio un progetto su un artista, non vedo l’ora di scoprire qualcosa di nuovo su di lui. Nato da una famiglia di origine ebraica a St. Thomas, nelle Indie Occidentali, Pissarro divenne un padre di famiglia dedito al lavoro, un uomo generoso, appassionato, sperimentatore. Un artista colto, astuto, socialmente consapevole e anarchico. Era anche un grande scrittore di lettere, il che è un dono per un documentarista, in quanto questi scritti forniscono una visione intima sui suoi pensieri, sul mondo in cui viveva, sulle influenze che gli altri avevano su di lui e sul suo approccio infallibile al fare arte. Sono grato all’Ashmolean Museum di Oxford e al Kunstmuseum di Basilea, che sono stati incredibilmente generosi nell’accesso alle loro mostre sul pittore, offrendo alle nostre camere molto tempo per soffermarsi sul suo lavoro in modo dettagliato. È difficile identificare l’opera più famosa di Pissarro, ma la cosa che mi è apparsa evidente durante la realizzazione di questo film è che è proprio la sua particolare e sperimentale rappresentazione della campagna francese e delle strade parigine ad aver definito ciò che oggi intendiamo per grande pittura impressionista. Non c’è da stupirsi che Pissarro sia stato definito “il padre” dell’Impressionismo”.

L'amore secondo Kafka

Giovedì 14 Novembre ore 21:00
Sabato 16 Novembre ore 21:00
Domenica 17 Novembre ore 18:00
Domenica 17 Novembre ore 21:00

Genere: Drammatico, Sentimentale Anno: 2024 Regia: Judith Kaufmann, Georg Maas Attori: Sabin Tambrea, Henriette Confurius, Manuel Rubey, Daniela Golpashin, Leo Altaras, Klaus Huhle, Kristian Wanzl Nekrasov, Peter Moltzen, Luise Aschenbrenner, Alma Hasun Paese: Germania, Austria Durata: 98 min

TRAMA
Grazie all’amore, l’ultimo anno della vita di Franz Kafka si trasforma nel più felice. Fino ad allora, Franz non aveva mai avuto la possibilità di vivere l’intimità: malato di tubercolosi, era vincolato alla sua famiglia opprimente. Ma l’incontro con Dora Diamant, una donna mondana e saggia, cambia tutto. Lei lo accetta per quello che è, e lui accoglie lei con lo stesso spirito. I due si conoscono nel 1923 sulla costa del Mar Baltico, dove lui è in convalescenza e lei lavora in un centro sociale ebraico. Decidono di trasferirsi insieme a Berlino e, quando la salute di Franz peggiora irrimediabilmente, si spostano in un sanatorio in Austria. Appena un anno dopo, Franz muore, ma il ricordo del loro tempo insieme accompagnerà Dora per tutta la vita.

CRITICA
L’amore secondo Kafka ha il merito di farci sapere che perdura, dopo tanto tempo, il desiderio di esplorare il mistero di quest’artista profetico, dello scrittore diventato suo malgrado un avverbio, creatore di esseri unici e inquietanti e di storie a tratti inaspettatamente cinematografiche e divertenti, la cui grandezza sulla pagina scritta resta inalterata anche tradotta, e conquista ancora oggi col suo fascino il cuore e la mente dei lettori di tutto il mondo. (comingsoon.it)

Fuga in Normandia

Venerdì 15 Novembre ore 21:00
Venerdì d’essai

Genere: Commedia Anno: 2023 Regia: Oliver Parker, Craig Armstrong Attori: Michael Caine, Glenda Jackson, Daniel Hayde, Ann Queensberry, Danielle Vitalis, Jackie Clune, Victor Oshin, Brennan Reece, John Standing, Laura Marcus Paese: Gran Bretagna, USA Durata: 96 min

TRAMA
Interpretato dai premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson e ispirato a fatti realmente accaduti, il film mette in scena la “grande fuga” dell’ottantenne Bernie Jordan che, per il 70° anniversario dello sbarco in Normandia, scappa dalla casa di riposo in cui vive con la moglie per unirsi ad altri veterani di guerra e commemorare i compagni caduti. La notizia fa il giro del mondo e il veterano finisce in prima pagina. Ma in prima pagina, viene raccontata solo una parte della storia…

CRITICA
Anche se a volte calca il pedale dell'emozione con un uso forse eccessivo della musica, bilanciato comunque da momenti di grande umorismo, Oliver Parker confeziona un film pieno di pathos e sentimenti, erigendo un vero e proprio monumento a due giganti del grande schermo: Glenda Jackson, scomparsa prima dell'uscita di questo suo ultimo film, e Michael Caine, che si è ritirato dalle scene e suggella una carriera meravigliosa con questa intensissima performance. Impossibile non commuoversi, pensando a tutto il cinema che abbiamo amato e allo spreco di vite che sono tutte le guerre. (Daniela Catelli - Comingsoon.it)

Flow

Domenica 17 Novembre ore 15:15
Domenica 24 Novembre ore 15:15


Genere: Animazione, Avventura Anno: 2024 Regia: Gints Zilbalodis Paese: Belgio, Francia, Lettonia Durata: 84 min

TRAMA
In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l’arrivo di un’inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca, insieme a un variopinto gruppo di animali. Tra paesaggi di abbagliante bellezza e pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l’unione è la loro vera forza.

CRITICA
Flow funziona su un doppio binario, come favola didattica alla Esopo, e come visione metafisica di un'apocalisse gentile, dalla quale ci si salva con un'anima pura. La regia di Gints Zilbalodis si serve del piano sequenza per stimolare la nostra curiosità e farci vivere gli ambienti, con la stessa attenzione che deve mostrare il gatto protagonista per sopravvivere. L'immagine si fa forte anche di una direzione artistica non realistica, dal gusto pittorico, che permette alla natura e ai ruderi dell'umanità di fondersi in un'esperienza difficilmente dimenticabile. In compagnia di animali tanto più straordinari, quanto più fedeli alla loro essenza che amiamo e conosciamo perfettamente. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)