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In programmazione / Prossimamente


VERMIGLIO

Domenica 20 Ottobre ore 18:00
Domenica 20 Ottobre ore 21:00


NATIONAL GALLERY 200

Martedì 22 Ottobre ore 21:00
Mercoledì 23 Ottobre ore 21:00
Grande Arte al Cinema

MARIA MONTESSORI - LA NOUVELLE FEMME

Giovedì 24 Ottobre ore 21:00
Sabato 26 Ottobre ore 21:00
Domenica 27 Ottobre ore 18:00
Domenica 27 Ottobre ore 21:00

COME FRATELLI - ABANG E ADIK

Venerdì 25 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai

PROSSIMAMENTE



ALL WE IMAGINE AS LIGHT – AMORE A MUMBAI

giovedì 31 Ottobre, sabato 2 e domenica 3 novembre


POM POKO

mercoledì 30 Ottobre - il cinema dello Studio Ghibli



VENERDÌ D'ESSAI

Maria Montessori - La Nouvelle Femme

Giovedì 24 Ottobre ore 21:00
Sabato 26 Ottobre ore 21:00
Domenica 27 Ottobre ore 18:00
Domenica 27 Ottobre ore 21:00

Genere: Drammatico, Biografico Anno: 2024 Regia: Léa Todorov Attori: Leïla Bekhti, Jasmine Trinca, Rafaëlle Sonneville-Caby, Raffaele Esposito, Laura Borelli, Nancy Huston, Agathe Bonitzer, Sébastien Pouderoux, Pietro Ragusa, Raffaella Ducrey Giordano, Georgia Ives, Stefano Abbati, Gianfranco Poddighe, Renato Sarti Paese: Italia, Francia Durata: 114 min

TRAMA
 Nel 1900, Lili d'Alengy, famosa cortigiana parigina, ha un segreto vergognoso: sua figlia Tina, nata con un handicap. Non volendo occuparsi di una bambina che intralciava la sua carriera mondana, decide di lasciare Parigi per Roma. Vuole incontrare Maria Montessori, una dottoressa che sta sviluppando un metodo di apprendimento rivoluzionario per i bambini allora definiti “deficienti”. Non sa che la stessa Maria nasconde un segreto: un figlio nato fuori dal matrimonio. Le due donne, totalmente diverse una dall’altra, si aiuteranno a conquistare il loro posto nel mondo degli uomini, l’una per ripensare la propria vita e le proprie relazioni familiari, l’altra a fare la Storia.

CRITICA
Il primo lungometraggio di finzione di Léa Todorov è un inno struggente alla libertà, un monito sulle privazioni vissute per un bene superiore. Con un’intensa Jasmine Trinca

Come Fratelli - Abang e Adik

Venerdì 25 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Poliziesco, Drammatico Anno: 2023 Regia: Lay Jin Ong Attori: Kang Ren Wu, Jack Tan, April Chan, Serene Lim, Bront Palarae, Kim Wang Tan Paese: Malesia, Taiwan Durata: 115 min

TRAMA
Abang e Adik vivono nei sobborghi popolosi e pieni di colori di Kuala Lumpur. Abang è un ragazzo muto senza documenti d'identità che gli diano la possibilità di un lavoro legale. Accetta il suo destino a differenza del fratello minore Adik che ha un aggressivo desiderio di riscatto. Un incidente sconvolge l’equilibrio del loro rapporto. Gelso d'Oro al Far East Film Festival 2023

CRITICA
Un film di silenzi e abbracci spezzati, dove la metropoli malese si fa punto di (dis)connessione dei legami fraterni. Ne emerge un mèlo struggente, delicato e mai prono al sentimentalismo (sentieriselvaggi.it)

National Gallery 200

Martedì 22 Ottobre ore 21:00
Mercoledì 23 Ottobre ore 21:00
Genere: Documentario Anno: 2024 Regia: Phil Grabsky, Ali Ray Paese: Gran Bretagna Durata: 90 min

il cinema Marconi celebra la National Gallery in occasione del bicentenario della sua fondazione il prossimo 22 e 23 ottobre.
Fondata nel 1824 dal Governo del Regno Unito che acquistò 38 dipinti dal banchiere John Julius Angerstein e sin da subito ampliata dai suoi primi direttori, come il celebre Sir Charles Lock Eastlake, la National Gallery è un museo ricco di capolavori, una risorsa infinita per ripercorrere i momenti salienti della storia dell’arte, ma anche una fonte inesauribile di racconti individuali e collettivi. Ma a chi appartengono veramente le storie raccontate tra le sue sale e a chi si rivolgono? Quali opere hanno un impatto maggiore e su quali visitatori?

NATIONAL GALLERY 200 mostra come il potere della grande arte risieda nella sua capacità di comunicare con chiunque, indipendentemente dalle conoscenze storiche, dal background e dalle convinzioni dei singoli. Questo film dà voce a coloro la cui vita è stata variamente toccata dalla National Gallery: dalla guardia di sicurezza al direttore, dal visitatore comune alle celebrità fino ai membri della famiglia reale. Claudia Winkleman, Michael Palin, Terry Gilliam, Jacqueline Wilson e la Principessa Eugenie ci faranno così conoscere il loro legame personale con la National Gallery. Ciascun intervistato indicherà l’opera d’arte che più gli sta a cuore, spaziando tra capolavori noti a gemme nascoste. Attraverso le storie di queste opere esploreremo così i 200 anni di storia della National Gallery e il futuro di questo spazio spettacolare. Celebrità, devoti membri dello staff ed esperti di fama mondiale daranno vita a un discorso corale per dipingere un ritratto unico di questa iconica istituzione britannica attraverso storie commoventi e sorprendenti.

Prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen, tassello dopo tassello il film cerca di mostrare come l’arte possa parlare a tutti e come tutti i visitatori possano, a loro volta, confrontarsi con le singole opere, senza sentirsi intimidite dalla loro storia e dal loro prestigio. Il tentativo dei due registi è quello di incoraggiare il pubblico a guardare coi propri occhi quadri e sculture, senza perdersi dietro la fotografia affrettata e senza rinunciare a creare un contatto personale con l’opera che hanno di fronte, per capire se ha qualcosa da raccontare che possa – in qualche modo – essere connessa alla nostra vita.


Vermiglio

Giovedì 17 Ottobre ore 21:00
Sabato 19 Ottobre ore 21:00
Domenica 20 Ottobre ore 18:00
Domenica 20 Ottobre ore 21:00

Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Maura Delpero Attori: Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi, Orietta Notari, Carlotta Gamba, Santiago Fondevila Sancet, Rachele Potrich, Anna Thaler, Patrick Gardner, Enrico Panizza, Luis Thaler, Simone Bendetti, Sara Serraiocco Paese: Italia, Francia, Belgio Durata: 119 min

TRAMA
In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. Vermiglio racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.

CRITICA
Una famiglia di un paesino di montagna in Trentino, nel corso di un anno cruciale, il 1944. Un soldato scappato dal fronte sconvolge la quotidianità, portando l'amore nella vita della figlia più grande. Maura Delpero racconta la paternità, omaggia i ricordi della sua famiglia costruendo una quotidianità di passaggio fra antico e moderno, guerra e pace, collettività e sviluppo delle individualità dei figli pronti a inseguire altrove il loro futuro. Una magnifica scoperta, un'epopea dei piccoli gesti che regala nuova attualità alla vita dei nostri nonni. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Tatami

Venerdì 18 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai


Genere: Thriller Anno: 2023 Regia: Zar Amir-Ebrahimi, Guy Nattiv Attori: Arienne Mandi, Zar Amir-Ebrahimi, Nadine Marshall, Jaime Ray Newman, Ash Goldeh, Sina Parvaneh, Mehdi Bajestani Paese: Georgia, USA Durata: 105 min

TRAMA
Per la prima volta nella storia un regista israeliano e una regista iraniana uniscono i loro sguardi per raccontare una storia di rara potenza. Leila e la sua allenatrice Maryam stanno rappresentando l’Iran ai campionati mondiali di Judo quando ricevono un ultimatum dalla Repubblica Islamica. La serie positiva di vittorie di Leila rischia di farla scontrare sul tatami con l’atleta di Israele, Paese che l’Iran non riconosce. Il regime le intima quindi di fingere un infortunio e di ritirarsi dalla competizione, altrimenti ci saranno serie ripercussioni. Con la sicurezza propria e della sua famiglia a rischio, Leila deve affrontare una scelta impossibile: rispettare il volere del regime, come Maryam le implora di fare, o continuare a combattere, per la medaglia d’oro e per la libertà.

CRITICA
Attraverso una costruzione formale elegante e seducente, e uno sviluppo narrativo che si appoggia esplicitamente alle regole del thriller politico da un lato, e a quelle dello sport movie dall’altro, quello diretto a quattro mani da Guy Nattiv e Zar Amir (lui israeliano d’America, lei iraniana trapiantata in Francia, nonché attrice nei panni di Meryam) è un film che porta avanti un discorso che vuole essere il più leggibile e il più universale possibile, e che viene caricato di simbolismi evidenti e rilevanti per parlare di una delle situazioni più terribili dello scenario geopolitico mondiale: quella del regime liberticida che vige in Iran in generale, e la condizione femminile in quel paese in particolare. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Campo di battaglia

Giovedì 10 Ottobre ore 21:00
Sabato 12 Ottobre ore 21:00
Domenica 13 Ottobre ore 18:00
Domenica 13 Ottobre ore 21:00

Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Gianni Amelio Attori: Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Maria Grazia Plos, Rita Bosello Paese: Italia Durata: 104 min

TRAMA
Sul finire della Prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

CRITICA
Due ragazzi e una ragazza sono cresciuti insieme e, adulti, combattono la Prima guerra mondiale dalle retrovie, dalle corsie di un ospedale militare. Due medici curano i pazienti per rispedirli al fronte, con reazioni opposte quando notano che qualcuno si è auto mutilato per evitare le trincee e tornare a casa. La terza non si è poi laureata, perché donna, quindi "ha messo la testa a posto" e si impegna come volontaria per la Croce Rossa. La follia della guerra è al centro del film di Amelio, così come una scienza al servizio del massacro, quando cura solo per rispedire verso morte quasi certa, ma anche pronta a fare il suo dovere più nobile quando cerca una cura per un misterioso morbo che diventerà tristemente noto come influenza spagnola. Bravi gli attori, nobili gli intenti e la costruzione, manca forse qualche scintilla di energia. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Il gusto delle cose

Venerdì 11 ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico Anno: 2023 Regia: Tran Anh Hung Attori: Juliette Binoche, Benoît Magimel, Pierre Gagnaire, Emmanuel Salinger, Patrick d'Assumçao, Galatea Bellugi, Jan Hammenecker, Frédéric Fisbach, Jean Marc Roulot, Laurent Claret, Bonnie Chagneau-Ravoire Paese: Francia Durata: 145 min

TRAMA
Presentato al Festival di Cannes dove ha vinto il Premio per la Miglio Regia, The Pot Au Feu di Tràn Anh Hùng è il candidato al premio Oscar per la Francia. 1885. L’Impeccabile cuoca Eugénie lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin. Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo. Con il passare del tempo, la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.

CRITICA
Mélo e gastronomia, amore e cucina. Tran Anh Hung mette in scena una parabola romantica - dall'esito inevitabilmente tragico - in un contesto che ricorda i libri di cucina della food blogger Mimi Thorrison, tutti campagne francesi, chateaux da sogno, pentolami di rame da morire di invidia. Il regista gira con una sola macchina da presa che dondola lentamente attorno a piatti e protagonisti, e lascia che l’unica colonna sonora sia lo frigolare dei grassi, il sobbollire dei brodi, delle salse e dei fondi di cottura, il rumore delle foglie scosse dal vento e il cinguettare degli uccelli. Tolte le scene di cucina, di preparazione e di consumazione dei piatti, non c'è molto, se non la recitazione di Magimel e un sentimentalismo che convince fino a un certo punto, sobrio sì, ma comunque molto saccarinico. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Pioggia di ricordi

Mercoledì 9 Ottobre ore 21:00
il cinema dello Studio Ghibli


 Genere: Drammatico, Sentimentale, Animazione Anno: 1991 Regia: Isao Takahata Paese: Giappone Durata: 118 min

TRAMA
Nel 1982 Taeko, una donna di 27 anni, lavora come impiegata a Tokyo. Durante una vacanza torna in campagna, nella sue terre d'origine, a trovare dei parenti e ad aiutarli a raccogliere del cartamo. Durante il viaggio, inizia a pensare alla propria infanzia e viene sommersa dai ricordi fino a riscoprire se stessa.

Il maestro che promise il mare

Giovedì 3 Ottobre ore 21:00
Venerdì 4 Ottobre ore 21:00
Sabato 5 Ottobre ore 21:00
Domenica 6 Ottobre ore 18:00
Domenica 6 Ottobre ore 21:00

Genere: Drammatico, Biografico Anno: 2024 Regia: Patricia Font Attori: Enric Auquer, Laia Costa, Luisa Gavasa, Ramon Agirre, Gael Aparicio, Alba Hermoso, Nicolás Calvo, Antonio Mora, Milo Taboada Paese: Spagna Durata: 105 min

TRAMA
Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo e isolato villaggio di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, un gruppo di ragazzi e ragazze di età compresa tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. 75 anni dopo, la nipote di uno di quegli studenti, attraverso i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto, tenta di ricostruire la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre della Guerra Civile.

CRITICA
L’attimo fuggente spagnolo: un film rivolto a ogni generazione e pieno di umanità, che guarda al presente con inquietudine e spirito pedagogico



La vita accanto

Venerdì 27 Settembre ore 21:00
Sabato 28 Settembre ore 21:00
Domenica 29 Settembre ore 18:00
Domenica 29 Settembre ore 21:00

Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Marco Tullio Giordana Attori: Sonia Bergamasco, Valentina Bellè, Paolo Pierobon, Beatrice Barison, Michela Cescon, Sara Ciocca Paese: Italia Durata: 100 min

TRAMA

Anni Ottanta, una città d’arte italiana, una famiglia ricca. Nasce Rebecca con una macchia rossa che ne deturpa il viso e getta nello sconforto la famiglia. Vengono a galla veleni antichi, solo grazie al suo talento musicale potrà superarli.

«Il romanzo di Mariapia Veladiano è il racconto di come il disagio possa irrompere nella vita di una famiglia, sconvolgendola per sempre. Nel libro questo disagio è rappresentato dalla mostruosità di un neonato subito rifiutato. Nel film questa 'mostruosità' è rappresentata da una macchia viola che copre metà del viso della bambina. Per il resto la piccola Rebecca è bellissima e, scopriremo col tempo, straordinariamente dotata per la musica. Ma l'angioma che la sfigura le rende difficile il rapporto con gli altri, soprattutto con la madre che non l'ha mai accettata e, per vergogna, l'ha sempre tenuta segregata in casa. Il tema centrale è quindi il corpo, la cui accettazione è alla base di ogni identità, e come le sue eventuali imperfezioni (quanto reali? quanto immaginarie? quanto indotte dallo sguardo altrui?) possano portare alla violazione per modificarlo e accettarlo secondo i canoni di un'illusione».

CURIOSITÀ

Il film è ispirato dall'omonimo romanzo di Mariapia Veladiano. , vincitrice del Premio Calvino, storia di una famiglia in cui segreti inconfessabili e sensi di colpa si intrecciano a grande talento e voglia di riscatto. (Einaudi 2010)Pesentato in anteprima fuori concorso al Festival di Locarno 2024, in occasione del Pardo Speciale in omaggio alla sua carriera a Marco Tullio Giordana. (comingsoon.it)

Andrea Chénier

Martedì 11 Giugno ore 20:15
In diretta al cinema

 https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeGhnTom668fZAsQpHmib-AZVHSEbkc3Y37BDqOMBD785EA1YDX7pGv2k-sr4qsICBFBGUf4ETeOmpmXZxDFgrzP1PFgh45O-uNS3p3B_Py0sbA_SmORIZq4V6e3VG_B-uGRABYcfQPPKtOwxnCRh_fLI5D2v_mGRNQwK22TI6xbOX-l2IDAN41vwV4P4/s851/ANDREA_CHENIER_FB.jpg

Genere: Lirica Musica: Umberto Giordano Direttore d’orchestra: Antonio Pappano Regia: David McVicar 

Andrea Chénier Jonas Kaufmann
Maddalena Di Coigny Sondra Radvanovsky
Carlos Gérard Amartuvshin Enkhbat
Bersi Katia Ledoux
The Incredibile Alexander Kravets
Roucher Ashley Riches
Madelon Elena Zilio
Contessa Di Coigny Rosalind Plowright
Pietro Fléville William Dazeley
The Abbé Aled Hall

Drammatica, romantica e incredibilmente epica: sarà così la spettacolare messa in scena di Andrea Chénier con la regia di David McVicar che vedremo al cinema il prossimo 11 giugno. In questa occasione il pubblico dei cinema troverà per l’ultima volta il leggendario maestro Antonio Pappano sul podio del Covent Garden in qualità di direttore musicale della Royal Opera.
Questo emozionante dramma storico sul potere, l’amore contrastato e il tradimento sarà interpretato da un cast sensazionale guidato da Jonas Kaufmann, Sondra Radvanovsky e Amartuvshin Enkhbat.
La potente musica senza tempo di Umberto Giordano accompagna con slancio le passioni amorose e rivoluzionarie su cui è incentrata l’opera, mentre la scenografia di Robert Jones, i costumi di Jenny Tiramani e le luci di Adam Silverman trasportano il pubblico nel cuore della tensione e del terrore dei giorni della Rivoluzione francese.


C’era una volta in Bhutan

Giovedì 6 Giugno ore 21:00
Venerdì 7 Giugno ore 21:00

Genere:  Commedia, Drammatico Anno: 2023 Regia: Pawo Choyning Dorji Attori: Tandin Wangchuk, Deki Lhamo, Pema Zangmo Sherpa, Tandin Sonam, Harry Einhorn, Choeying Jatsho, Tandin Phubz, Yuphel Lhendup Selden, Kelsang Choejay Paese: Bhutan, Taiwan, Francia, USA Durata: 107 min

TRAMA

C'era una volta in Bhutan, film diretto da Pawo Choyning Dorji, è ambientato nel 2006, anno in cui il Regno del Bhutan ha dato inizio alla sua transizione in favore della democrazia, segnando a una vera e propria svolta storica per il Paese. Questo dramma corale segue monaci, abitanti dei villaggi e delle città e le avventure di uno sfortunato straniero in questa democrazia neonata, che non ha mai conosciuto un'elezione e deve educare il popolo al voto. Un popolo, quello del Bhutan, in cui le persone non sanno neppure la loro data di nascita e si ritrovano ora a dover essere censite.
Vengono raccontate diverse storie: dal monaco (Tandin Wangchuk), che è incaricato di procurarsi delle pistole, a Benji (Tandin Sonam), che accetta di lavorare come interprete per Ron (Harry Einhorn), un collezionista americano di armi antiche, giunto nel Paese per acquistare un fucile risalente al XIX secolo.

CRITICA

Fa riflettere il fatto che nell’ancestrale, ultra-monarchico Buthan la democrazia sia arrivata solo nel 2006. E con lei la tv, internet, il cinema. Insomma, tutti i simulacri consumistici e non della modernità occidentale. Eppure è così. E non è detto che sia un bene.

In fondo deve ancora metabolizzarlo anche Pawo Choyning Dorji, già regista candidato all’Oscar con Lunana: i suoi candidi protagonisti, monaci, insegnanti, banconisti, perfino il Lama (tutti attori per necessità, non per professione) abituati da secoli ad affidarsi alla Luna e al Re, diffidano delle elezioni. A poco o nulla servono i messi del governo inviati nella sperduta città di Ura per ammaestrarli e persuaderli a farsi politici di sé stessi con delle elezioni simulate, in vista di quelle vere.

Più che alla svolta politica, infatti, i locali sono interessati alla tv: si ammassano nei bar davanti allo schermo - esattamente come facevano i nostri neodemocratici nonni durante il boom -, sorseggiando quella strana “acqua marrone” (Coca-Cola di là dal Pacifico) per godersi le mitragliate di James Bond, versione Quantum of Solace. Cinema e fucili, non coscienza civile è ciò che chiedono all’America.

Dall’America è giunto il collezionista Roy (Harry Rorton), l’occhio straniero e straniato su un mondo arcaico, fedele alle leggi naturali, diffidente della modernità. Il ragazzo vuole mettere le mani su un fucile del XIX secolo, un cimelio per cui è disposto a ricoprire di dollari il montanaro ignaro che lo custodisce, imbarazzato davanti a tutti quei quattrini. Così, finisce per donarlo al locale assistente del Lama: la guida spirituale del villaggio ne ha bisogno per la cerimonia collettiva della Luna Piena, mentre il collezionista freme per riportarlo in America.

Nell’elastico tra modernizzazione e ruralità, tra consumismo armato e pacifismo naturalista, Choyning Dorji si diverte, tramite badilate di sarcasmo e puntate umoristiche, a rovesciare il nostro pacchetto di valori politici, morali, economici. Gioca sul paradosso, insiste sul capovolgimento di sguardi, ammicca al no sense grottesco, cerca la commedia, giunge al sarcasmo per mostrare come l’Occidente armato non modernizza, ma ammala l’Oriente.

Tra antropologia di un popolo in bilico tra due epoche e spassosa, satira antimilitare (dunque antiamericana), di soppiatto, il regista spiazza e cerca l’azzardo: ci sussurra che il denaro non ha valore in sé, che la democrazia americana forse non val bene una monarchia ultra centenaria, che la tv né è il braccio armato e non è progresso, perfino che gli States in fondo non sono democrazia, ma “il paese con più armi che persone”. Insomma, in Bhutan non tutti sono democratici, ma sanno perfettamente che se vis pacem non para bellum, sed pacem.

Sui titoli di coda, però, resta uno schematismo binario di discorso (l’Oriente come corpo sano, l’America come morbo infettante) che serve forse a rendere fumosa, manichea la polemica, mantenendo comunque intatto il tono da fiaba realista.

Perché C’era una volta in Bhutan in realtà è una commedia corrosiva a un primo sguardo, reazionaria ad uno più profondo (com’è uno dei tre partiti che si presenta alle false elezioni), sicuramente esterofoba, su come la democrazia non sia il migliore dei sistemi politici, ma è comunque da costruire in tempi lunghissimi, fondandola su una coscienza civile che per attuarsi ha bisogno di decenni (secoli per guardare in casa nostra).

Ad ogni modo, oltre la coralità di protagonisti e la varietà dei sentieri narrativi (sceneggiatura dello stesso regista) rimane l'arditezza, non scontata, di denuncia e il rimpianto conservativo verso un patrimonio di tradizioni destinato a scomparire a suon di Coca Cola e film di James Bond. (Davide Maria Zazzini - Cinematografo)

The Fall Guy

Giovedì 30 Maggio ore 21:00
Sabato 1 Giugno ore 21:00
Domenica 2 Giugno ore 18:00
Domenica 2 Giugno ore 21:00

Genere: Azione, Commedia Anno: 2024 Regia: David Leitch Attori: Ryan Gosling, Emily Blunt, Hannah Waddingham, Aaron Taylor-Johnson, Stephanie Hsu, Teresa Palmer, Winston Duke, Lee Majors Paese: USA Durata: 125 min

TRAMA

Colt Seavers è uno stuntman e, come ogni stuntman che si rispetti, è pronto a tutto: farsi saltare in aria e sparare, schiantarsi, lanciarsi dalle finestre e da ogni altezza possibile. Tutto per il nostro divertimento.

Ora però, reduce da un incidente che ha quasi messo fine alla sua carriera, si troverà davanti alla prova più difficile della sua vita: ritrovare una star del cinema scomparsa, smascherare una cospirazione e cercare di riconquistare l’amore della sua vita, pur continuando a svolgere quotidianamente il suo lavoro. Sarà pronto a essere l’eroe?

CRITICA

The Fall Guy è il miglior film realizzato da Leitch fino a questo momento. Migliore perché il più sincero, il più sfacciato, il più scemo, il più divertito. Il film che dice a sé stesso di essere nudo, lui, e tutto quello che rappresenta: ovvero il cinema di Leitch, certo, che però è parte esemplare, punta dell’iceberg, sineddoche di tutto un (non) pensiero cinematografico.

Con The Fall Guy David Leitch si è divertito a smontare il giocattolo, a farci vedere il meccanismo, e a rimontare il tutto un po' a casaccio, e a modo suo, tanto il giocattolo funziona lo stesso, con un po' di fantasia e d'immaginazione. C'è del bel romanticismo, in tutto questo. E non parlo della storia d'amore. Parlo del cinema. O di come lo vogliamo chiamare. Romanticismo e, diciamolo pure, del bel divertimento. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Il cielo sopra Berlino

Venerdì 31 Maggio ore 21:00

Genere: Drammatico, Sentimentale, Fantasy Anno: 1987 Regia: Wim Wenders Attori: Bruno Ganz, Solveig Dommartin, Otto Sander, Curt Bois, Peter Falk, Bernard Eisenschitz, Teresa Harder, Scott Kirby, Hans Martin Stier, Elmar Wilms, Sigurd Rachman, Beatrice Manowski, Daniela Nasimcova, Bruno Rosaz Paese: Germania Occidentale, Francia Durata: 130 min

TRAMA
Il cielo sopra Berlino è abitato da angeli. Condividono lo spazio, ma non il tempo, né il colore, con gli umani. Wenders firma la sceneggiatura con Peter Handke. Due anni dopo sarebbe caduto il Muro. "L'idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle Elegie duinesi di Rilke. Poi tempo addietro dai quadri di Paul Klee. Anche dall'Angelo della storia di Walter Benjamin. D'un tratto ascoltai anche un brano dei Cure che parlava di ‘fallen angels' [...]. Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d'infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili" (Wim Wenders).

CRITICA
Un purissimo atto d’amore verso il Cinema e verso l’uomo. Miglior regia al Festival di Cannes. (sentieriselvaggi.it)