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A Real Pain
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Giovedì 13 Marzo ore 21:00
Sabato 15 Marzo ore 21:00
Domenica 16 Marzo ore 18:00
Domenica 16 Marzo ore 21:00
Genere: Commedia, Drammatico Anno: 2024 Regia: Jesse Eisenberg Attori: Kieran Culkin, Jesse Eisenberg, Will Sharpe, Daniel Oreskes, Kurt Egyiawan, Jennifer Grey, Ellora Torchia, Liza Sadovy Paese: USA Durata: 90 min
TRAMA
I cugini David e Benji, molto diversi tra loro, si riuniscono per un viaggio in Polonia per onorare la loro amata nonna. L'avventura prende una piega inaspettata quando le vecchie tensioni tra i due riaffiorano, sullo sfondo della storia della loro famiglia.
CRITICA
Jesse Eisenberg, alla sua opera seconda, racconta la storia di due cugini che partono per un viaggio alla scoperta del dolore: della storia con la s maiuscola, della loro storia familiare e anche del loro rispettivo dolore privato e singolare. Un character study sulle nostre strategie di sopravvivenza e di difesa di fronte all’universale esperienza del dolore connaturato all’esistenza. Eisenberg si propone come una sorta di Woody Allen per millennial, più nevrotico, più ruvido e molto più pessimista; ma in mezzo c'è dell'altro, e non tutto torna. Anche perché l'impressione che, a dispetto del viaggio fisico che porta i protagonisti dagli USA alla Polonia e ritorno, quello psicologico sia decisamente meno lungo e approfondito. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Finalement
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Venerdì 14 Marzo ore 21:00
Cineforum 2025
Genere: Commedia, Musicale, Sentimentale Anno: 2024 Regia: Claude Lelouch Attori: Kad Merad, Sandrine Bonnaire, Françoise Fabian, Elsa Zylberstein, Victor Meutelet, Clémentine Célarié, François Morel, Michel Boujenah Paese: Francia Durata: 127 min
TRAMA
In un mondo sempre più folle, Lino, un uomo che aveva tutto, tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e vagare, ricercato, per la Francia vestendo prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che accade nella vita è un bene.
CRITICA
Il cineasta francese si lascia andare a un bilancio a cuore aperto, nel desiderio, forse impossibile, di trovare un equilibrio tra l’amore e la libertà. E regala sorrisi e lacrime. (sentieriselvaggi.it)
Bridget Jones. Un amore di ragazzo
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Giovedì 6 Marzo ore 21:00
Sabato 8 Marzo ore 21:00
Domenica 9 Marzo ore 18:00
Domenica 9 Marzo ore 21:00
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale Anno: 2025 Regia: Michael Morris Attori: Renée Zellweger, Leo Woodall, Emma Thompson, Isla Fisher, Hugh Grant, Chiwetel Ejiofor, Jim Broadbent, Shirley Henderson, Nico Parker, Sally Phillips, Celia Imrie, James Callis, Joanna Scanlan, Gemma Jones, Leila Farzad Paese: Gran Bretagna, USA Durata: 124 min
TRAMA
Bridget è di nuovo sola, rimasta vedova quattro anni prima quando Mark è stato ucciso in una missione umanitaria in Sudan.
Ora è una madre single, impegnata a crescere da sola Billy, di nove anni, e Mabel, di quattro, trovandosi in uno stato di limbo emotivo e affrontando la vita con l'aiuto dei suoi fedeli amici e persino del suo ex amante, Daniel Cleaver. Pressata dalla sua "Famiglia Urbana" - Shazzer, Jude e Tom, la sua collega di lavoro Miranda, sua madre e la sua ginecologa Dr. Rawlings - a intraprendere un nuovo percorso nella vita e nell'amore, Bridget torna a lavorare e prova persino a usare le app di incontri, dove presto viene corteggiata da un uomo più giovane e affascinante. Nel tentativo di bilanciare lavoro, famiglia e amore, Bridget affronta il giudizio delle mamme perfette a scuola, si preoccupa per Billy che soffre per l'assenza del padre e si imbatte in una serie di incontri imbarazzanti con il razionale insegnante di scienze di suo figlio.
CRITICA
Il quarto film con protagonista Bridget Jones conserva la comicità di situazione dei tre capitoli precedenti introducendo però una nota malinconica, che è esattamente quel che ci vuole per raccontare un’età e un momento della vita in cui si fanno i conti con il tempo che passa e le generazioni che si succedono. Senza il suo Marc Darcy, l’ex trentenne single e paffutella si aggrappa al suo inguaribile ottimismo e ci insegna che solo l’autoironia ci salverà. Bridget Jones: Un Amore di ragazzo ha dalla sua anche una delicatezza che ha conquistato Hugh Grant e farà commuovere il pubblico, felice di fare un salto all'indietro nel tempo e di scoprire che Bridget è rimasta una "ragazza". (Carola Proto - Comingsoon.it)
Sotto il cielo grigio
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Venerdì 7 Marzo ore 21:00
Cineforum ‘25 - A seguire incontro con Arianna Prevedello
Genere: Drammatico, Biografico Anno: 2024 Regia: Mara Tamkovich Attori: Palina Chabatarova, Valentin Novopolskij, Aliaksandra Vaitsekhovic Paese: Polonia Durata: 81 min
TRAMA
Bielorussia, 2020. Dopo le elezioni truccate da Lukašenko, si susseguono grandi manifestazioni di protesta. La giornalista anti-regime Lena trasmette in diretta la brutale repressione di una manifestazione pacifica e viene rintracciata da un drone della polizia. Nonostante ciò, continua la trasmissione e viene arrestata. Il marito di Lena, Ilya, si prepara a un’evacuazione d’emergenza all’estero, ma il regime non ha intenzione di lasciarla andare. Tratto da una storia vera.
CRITICA
Con il suo carico di impegno civile, porta con sé un soffocato dolore che sembra raccogliere l’eco di Green Border. Brava la protagonista Aliaksandra Vaitsekhovich. (sentieriselvaggi.it)
Van Gogh. Poeti e amanti
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Martedì 4 Marzo ore 21:00
Mercoledì 5 Marzo ore 21:00
La Grande Arte al Cinema
Genere: Documentario Anno: 2024 Regia: David Bickerstaff Attori: Jamie de Courcey Paese: Gran Bretagna Durata: 90 min
Diretto da David Bickerstaff, VAN GOGH. POETI E AMANTI offre l’eccezionale possibilità di visitare, grazie al cinema, la mostra della National Gallery di Londra che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, riscrivendo per certi versi la storia di un artista sui cui si pensava di conoscere già ogni dettaglio e permettendo ai visitatori di guardare le nuvole e i cipressi che ondeggiano al vento, fermarsi nel parco preferito da Van Gogh, il “Giardino dei Poeti”, o sotto un albero ombroso a Saint-Rémy. La mostra londinese, uno degli eventi clou del bicentenario della celebre istituzione culturale britannica, ha raccolto uno strepitoso sold out e convinto la National Gallery a proporre, per la seconda volta nella sua storia dopo quanto avvenuto per la mostra dedicata a Leonardo da Vinci, un’apertura straordinaria notturna per accogliere un maggior numero di visitatori. La combinazione tra mostra ed esperienza cinematografica celebra il genio di Van Gogh senza sfruttarne le sofferenze. Spostandosi passo dopo passo tra le sue pennellate, il regista David Bickerstaff indaga nello specifico il rapporto del pittore con la poesia e l’amore, la sua ricerca artistica instancabile, l’uso rivoluzionario del colore e il suo stile unico. Prodotto con Exhibition on Screen da Phil Grabsky, che firma anche il soggetto con il regista, il film si sofferma inoltre sui veri motivi del trasferimento di Van Gogh nel Sud della Francia e sugli esiti di una scelta che cambiò per sempre la sua vita. Oltre a offrire uno sguardo approfondito sulla salute mentale di Van Gogh, che ad Arles fu ricoverato all’Hôtel-Dieu reso immortale nei suoi dipinti, l’appuntamento al cinema mette in luce l’intelligenza acuta e la passione bruciante che alimentarono una carriera straordinaria. Come la mostra racconta, in soli due anni di permanenza tra Arles e Saint-Rémy, Van Gogh rivoluzionò il suo stile in una sinfonia di colori e texture poetiche. Si ispirò a poeti, scrittori e artisti. Quello trascorso qui fu un periodo decisivo della sua carriera, raccontata alla National Gallery in una mostra che riunisce alcuni dei dipinti più amati di Van Gogh – da “Notte stellata sul Rodano” (1888) a “La casa gialla” (1888), dai “Girasoli” (1888) a “La sedia di Van Gogh” (1889) – alcune opere raramente esposte e una selezione di straordinari disegni.
La National Gallery è uno dei musei d’arte più importanti del mondo. Fondata dal Parlamento nel 1824, ospita la collezione nazionale di dipinti della tradizione dell’Europa occidentale, dal tardo XIII secolo ai primi anni del XX secolo. La collezione include opere di Artemisia Gentileschi, Bellini, Cézanne, Degas, Leonardo, Monet, Raffaello, Rembrandt, Renoir, Rubens, Tiziano, Turner, Van Dyck, Van Gogh e Velázquez. Gli obiettivi principali della Galleria sono prendersi cura della collezione, arricchirla e garantire il miglior accesso possibile ai visitatori
Il mio giardino persiano
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Sabato 1 Marzo ore 21:00
Domenica 2 Marzo ore 18:00
Domenica 2 Marzo ore 21:00
Genere: Commedia, Drammatico Anno: 2024 Regia: Maryam Moghaddam, Behtash Sanaeeha Attori: Lili Farhadpour, Esmaeel Mehrabi, Mansoore Ilkhani, Soraya Orang, Homa Mottahedin, Sima Esmaeili Paese: Iran, Francia, Svezia Durata: 97 min
TRAMA
Il film più amato del Festival di Berlino, diretto dagli iraniani Maryam Moghaddan e Bentash Sanaeeha, arriva finalmente in sala il 23 gennaio. Un pomeriggio, dopo un pranzo con le amiche, Mahin decide di rompere la sua routine solitaria e di riaprirsi all’amore. Un incontro inaspettato si trasformerà in una serata indimenticabile e il desiderio, almeno per una notte, avrà la meglio sulle regole della vita e sulle leggi del regime iraniano.
Un nuovo, ennesimo film iraniano che racconta il disagio della società di quel paese schivando le maglie del regime. Il punto di vista è quello di una donna di 70 anni, da tempo ormai sola e abituata a vivere senza particolari emozioni e slanci sociali. A un certo punto inizia a rivendicare un risveglio, a cercare un dialogo addirittura con degli uomini, scatenando lo sdegno dei vicini bigotti. Come l'Iran di un regime che porta a rimpiangere un passato in cui la città accoglieva musica e balli, ma soprattutto la speranza di un futuro da costruire, non solo per i giovani, quelli che hanno vissuto solo l'oppressione del regime. Malinconica e garbata storia che dietro una superficie di leggerezza racconta di una società soffocata. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
Vittoria
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Venerdì 28 Febbraio ore 21:00
Cineforum ‘25 - A seguire incontro con i registi
il film verrà proiettato al cinema Politeama
Dopo Butterfly e Californie, Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman continuano a espandere la loro esplorazione cinematografica di una zona (quella di Torre Annunziata), di alcuni personaggi e di un'antropologia, raccontando la storia vera di un desiderio d'adozione. Documentaristico nell'animo e in parte anche nello stile, che pure rischia di seguire troppo certe regole codificate del cinema d'autore festivaliero contemporaneo, Vittoria è un film tutto basato sulla preparazione di un finale che regala non solo emozione e commozione in maniera potente e sincera, ma senso a tutto quel che veniva prima, legando la struttura a un'idea latente (ma evidente) di predestinazione. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Becoming Led Zeppelin
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Giovedì 27 Febbraio ore 21:00
Sabato 1 Marzo ore 18:00
Lunedì 03 Marzo ore 21:00
biglietto unico 13 euro - ridotto 10 euro per prenotati alla mail info@cinemamarconi.com (prenotazione deve essere fatta entro le ore 12.00 del giorno di proiezione)
SCHEDA
A 12 anni dal successo nelle sale di tutto il mondo di “Celebration Day” che aveva raccolto oltre 50.000 spettatori solo in Italia, arriva nei cinema italiani solo dal 27 febbraio al 5 marzo Becoming Led Zeppelin.
Diretto da Bernard MacMahon (American Epic) e co-sceneggiato e prodotto da Allison McGourty, Becoming Led Zeppelin è il primo film ufficialmente autorizzato sul gruppo e ripercorre la storia creativa, musicale e personale dei Led Zeppelin, raccontata attraverso le stesse parole della band. Il film concerto svela anche un’enorme quantità di filmati rari e inediti sulle performance del gruppo: il risultato è un’esperienza musicale viscerale, che trasporterà gli spettatori nelle sale da concerto dei primi tour, accompagnati da commenti intimi ed esclusivi della band, notoriamente riservata. Becoming Led Zeppelin è un film che ha rischiato di non essere realizzato: i registi hanno dovuto affrontare sfide epiche, tra cui il fatto che non esisteva quasi nessun filmato del primo periodo del gruppo. MacMahon e McGourty si sono imbarcati in una ricerca “investigativa” globale per recuperare i materiali necessari a illustrare la storia dei Led Zeppelin.
Dalla sua nascita, l’ascesa alla celebrità della band fu rapidissima e praticamente non documentata. Grazie all’accesso esclusivo al gruppo e ai suoi archivi personali, al pieno sostegno della band e alla disponibilità di filmati mai visti prima, Becoming Led Zeppelin immerge gli spettatori nelle immagini e nei suoni degli esordi per un’esperienza che, più di ogni altra, si avvicina alla partecipazione a un concerto live. Perché prima di Starway to Heaven, della chitarra Dragon e dei dischi d’oro, c’erano semplicemente quattro artisti e il loro amore per la musica. Becoming Led Zeppelin ci svela i loro percorsi individuali mentre si muovono sulla scena musicale degli anni Sessanta, finché nell’estate del 1968 si incontrano per provare insieme e le loro vite cambiano per sempre. I quattro percorsi si fondono in uno quando partono alla conquista dell’America in un giro sulle montagne russe che culmina nel 1970, nel momento in cui diventano la band numero uno al mondo.
Racconta il regista Bernard MacMahon “Con Becoming Led Zeppelin il mio obiettivo era quello di fare un nuovo tipo di film, un documentario che somigliasse a un musical. Volevo intrecciare le quattro diverse storie dei membri del gruppo prima e dopo la formazione della band, facendo raccontare ampie parti della loro storia solo dalla musica e dalle immagini, in modo da legare le canzoni ai luoghi in cui furono create e agli eventi che le ispirarono. Ho usato solo pellicole e negativi originali, con oltre 70.000 fotogrammi restaurati manualmente, e ho ideato delle sequenze di fantasia, ispirate a Singin’ In The Rain, sovrapponendo filmati inediti di esibizioni dal vivo a fotomontaggi di poster, biglietti e viaggi, per ricreare visivamente il senso di frenesia dei loro esordi”.
Itaca. Il ritorno
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Giovedì 20 Febbraio ore 21:00
Sabato 22 Febbraio ore 21:00
Domenica 23 Febbraio ore 18:00
Domenica 23 Febbraio ore 21:00
Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Uberto Pasolini Attori: Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Marwan Kenzari, Claudio Santamaria, Ángela Molina, Amir Wilson, Jaz Hutchins, Chris Corrigan, Aaron Cobham, Amesh Edireweera, Tom Rhys Harries, Moe Bar-El, Hugh Quarshie Paese: Italia, Gran Bretagna Durata: 116 min
TRAMA
Un'Odissea dello spirito, senza viaggi, senza mostri, senza dei. Solo un uomo sfinito che torna a casa dopo anni di lontananza, una moglie tenace che lotta per mantenere la fede in un suo inatteso ritorno e il viaggio di un figlio verso l’età adulta, diviso tra l’amore per sua madre e il peso del mito di suo padre. Una famiglia separata dal tempo e dalla guerra, riunita dall’amore, dal senso di colpa e dalla violenza.
CRITICA
Concentrandosi soltanto sul momento del ritorno nell'amata Itaca, come dichiara il titolo, il film diretto da Uberto Pasolini è un rispettoso tributo all'opera di Omero. Il regista tratta l'Odissea nel modo più classico possibile, con essenzialità scenografica e completa dedizione ai suoi attori. Itaca - Il ritorno è un film sul talento dei propri interpreti, su tutti l'immenso Ralph Fiennes che, nel ruolo di Odisseo/Ulisse, lascia esprimere anche il proprio corpo, stanco, nudo e nodoso come ci si aspetterebbe di vedere da chi ha vissuto vent'anni di avventure fantastiche per il Mediterraneo. Ma lasciando fuori dal suo adattamento Ciclopi, Lestrigoni e Sirene, Pasolini mette a fuoco il dramma di un uomo eroso da senso di colpa e spaesamento, schiacciato dalle responsabilità di Re e Uomo che ha abbandonato terra, sudditi e moglie (e cane). Come da consuetudine per i film ambientati in un lontano passato imperialista, anche Itaca - Il ritorno è recitato in inglese britannico. Il lavoro degli attori è particolarmente apprezzabile anche sotto questo aspetto, in particolare per chi anglofono non è, come Juliette Binoche e Claudio Santamaria, rispettivamente Penelope e Eumeo. (Antonio Bracco - Comingsoon.it)
L'Ultima Settimana di Settembre
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Venerdì 22 Febbraio ore 21:00
Cineforum '25
Io sono ancora qui
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Giovedì 13 Febbraio ore 21:00
Sabato 15 Febbraio ore 21:00
Domenica 16 Febbraio ore 18:00
Domenica 16 Febbraio ore 21:00
Genere: Biografico, Drammatico, Storico Anno: 2024 Regia: Walter Salles Attori: Fernanda Montenegro, Fernanda Torres, Selton Mello, Maeve Jinkings, Humberto Carrão, Carla Ribas Paese: Francia, Brasile Durata: 136 min
TRAMA
Rio de Janeiro, 1971: il Brasile vive nella morsa della dittatura militare. La famiglia Paiva vive nell’unico modo possibile per resistere al clima di oppressione che aleggia sul paese: con ironia e affetto, condividendo la quotidianità con amici e parenti. Ma un giorno, i Paiva si ritrovano vittime di un’azione violenta e arbitraria da parte del governo: Eunice (Fernanda Torres) resta d’improvviso senza suo marito Rubens (Selton Mello), sola e con cinque figli, costretta a reinventarsi per proteggere i suoi cari e disegnare un futuro diverso da quello che la società le prospetta. La toccante storia di una donna che non si è mai arresa, magnificamente interpretata da Fernanda Torres.
CRITICA
Walter Salles entra in una dimensione domestica a lui non troppo usuale, dopo averci abituato a storie muscolari e metropolitane, come Central do Brasil o I diari di una motocicletta, e custodisce con grande tenerezza questo nuovo peso insieme a una magnifica Fernanda Torres, capace di rendere la forza serena e il coraggio, nonostante tutto e nel corso dei decenni di questa donna, che come tante altre subirono una delle torture più subdole da parte delle dittature sudamericane. Quella sparizione dei propri cari che costrinse chi restò alla costante sofferenza nell’ignoto, privi di una tomba o un corpo, ma anche di ogni informazione sulla sorte reale, le torture subite o le ipotetiche accuse ipotizzate dai regimi.(Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
Solo per una notte
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Venerdì 14 Febbraio ore 21:00
Cineforum '25
Genere: Drammatico Anno: 2023 Regia: Maxime Rappaz Attori: Jeanne Balibar, Thomas Sarbacher, Pierre-Antoine Dubey, Véronique Mermoud, Alexia Hébrard, Marie Probst, Yvette Théraulaz, Adrien Savigny, Gianfranco Poddighe, Alex Freeman, Philippe Schuler, Martin Reinartz, Etienne Fague, Marco Calamandrei Paese: Francia, Svizzera, Belgio Durata: 93 min
TRAMA
Claudine, ogni martedì, affida suo figlio a una vicina per potersi recare in un hotel di montagna, dove incontra uomini di passaggio. Questo appuntamento settimanale rappresenta per lei una breve fuga dalla routine quotidiana. Ma quando uno di questi uomini decide di prolungare il suo soggiorno per stare con lei, Claudine si sente confusa e inizia a sognare una vita diversa, ricca di possibilità inattese.
CRITICA
L’opera prima di Maxime Rappaz è minimalista e viva, raffinata e complessa, dominata da una splendida Jeanne Balibar (Miriam Raccosta cinematografo.it)
10 giorni con i suoi
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Giovedì 6 Febbraio ore 21:00
Sabato 8 Febbraio ore 21:00
Domenica 9 Febbraio ore 18:00
Domenica 9 Febbraio ore 21:00
Sabato 15 Febbraio ore 18:00
Domenica 16 Febbraio ore 15:30
Genere: Commedia Anno: 2025 Regia: Alessandro Genovesi Attori: Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Bianca Usai, Matteo Castellucci, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Marcello Cesena, Gabriele Pizzurro, Leone Cardaci Paese: Italia Durata: 98 min
TRAMA
Dopo il grande successo dei primi due film “Dieci giorni senza mamma” e “Dieci giorni con Babbo Natale” tornano le avventure della famiglia Rovelli, stavolta in partenza per la Puglia, dove la figlia maggiore Camilla (Angelica Elli) si trasferirà per frequentare l’università col suo fidanzato Antonio (Gabriele Pizzurro).
Carlo (Fabio De Luigi) però non è ancora pronto a lasciar andare la sua primogenita, soprattutto per affidarla alle mani di quel ragazzo di cui non si fida per niente… Così, arrivati alla masseria della famiglia Paradiso, non perde occasione per rendersi un ospite poco gradito.
Tra furti, bugie, fughe d’amore e moltissimi equivoci divertenti, i Rovelli e i Paradiso capiranno che, nonostante differenze e incomprensioni, sono ormai un’unica grande famiglia.
CRITICA
Terzo capitolo per le avventure della famiglia Rovelli. Dopo la città alla neve natalizia, ora ci si avventura in territori assolati per avvicinarsi al mare e alle masserie della Puglia. I figli crescono, la maggiore vuole andare a convivere con il fidanzato ed ecco il rito dell'incontro con i parenti. Diventata una serie family di buon successo, 10 giorni dimostra una certa stanchezza avventurandosi in territori molto consueti come quelli dello scontro/incontro fra nord e sud, fra calore e freddezza, solarità e un certo grigiore. Rimane l'affezione per una coppia e dei figli che ritornano, seppur cresciuti, e una bella alchimia fra di loro, con un De Luigi sempre più corpo comico lanciato come motore della risata in avventure goffe e slapstick. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
Pellizza - pittore da Volpedo
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Martedì 4 Febbraio ore 21:00
Mercoledì 5 Febbraio ore 21:00
La Grande Arte al Cinema
Genere: Documentario Anno: 2024 Regia: Francesco Fei Attori: Fabrizio Bentivoglio Paese: Italia Durata: 75 min
Il docu-film racconta la vita tormentata del pittore divisionista Giuseppe Pellizza (1868-1907), celebre per il suo Quarto Stato – esposto al pubblico per la prima volta alla Quadriennale di Torino nel 1902 e conservato oggi presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano – e per la sua capacità di indagare l’animo e la società umana. Esplorando i luoghi in cui visse e la sua sensibilità artistica con la guida di Bentivoglio come “coscienza narrante”, Pellizza pittore da Volpedo svela le emozioni dell’artista e la sua visione della realtà attraverso un raffinato uso di inquadrature ispirate ai colori delle sue opere. La tragica fine di Pellizza, che si tolse la vita nel 1907 sopraffatto dal dolore per la perdita della moglie, è parte di questo racconto e rende ancora più profondo il legame emotivo dello spettatore con la sua arte.
Francesco Fei – già regista nel 2016 di “Segantini, ritorno alla natura” – ha scelto un’interiorità narrativa che si riflette in ogni immagine, condividendo la particolare sensibilità dell’artista per i sentimenti umani che si trasforma in opere in cui la forza evocatrice della natura partecipa all’emozione. Il film si apre nello studio di Pellizza a Volpedo, rimasto identico a come l’ha lasciato l’artista. È qui che Bentivoglio accoglie lo spettatore leggendo le toccanti lettere del pittore che rivivono attraverso la sua voce, ma anche attraverso la fotografia, arte così preziosa per lo stesso Pellizza: Fei ha infatti privilegiato tonalità che rimandano alle opere dell’artista piemontese e tagli di inquadratura che appaiono quasi quadri viventi.
Grazie alla collaborazione con Aurora Scotti, la più importante critica e studiosa dell’arte di Pellizza, e con l’Associazione Pellizza da Volpedo, nata per la valorizzazione del patrimonio culturale legato alla figura e all’opera del pittore e custode della maggior parte dei documenti e delle immagini relative alla sua vita, il documentario si pone l’obiettivo di essere un racconto approfondito e storicamente rilevante nell’ambito delle biografie d’artista. Allo stesso tempo il lavoro del regista evita la pura e semplice elencazione di opere e dati per coinvolgere il pubblico in un viaggio nella sua esperienza di uomo e artista. La “coscienza narrante” che prende voce nell’interpretazione di Bentivoglio fa di Pellizza un nostro contemporaneo grazie alla modernità del suo pensiero e della sua concezione della pittura, che si materializza nella sperimentazione del divisionismo al quale arriva per gradi, spinto da un desiderio interiore, oltre che artistico. La perfezione dei ritratti e dei particolari che hanno caratterizzato la sua prima produzione diventa in queste opere un intreccio di punti e colori che sfocano l’immagine, fino a quasi a nasconderla. Solo allontanando il proprio punto di osservazione, il disegno che Pelizza mette sulla tela diventa perfettamente visibile. Il desiderio che l’artista sembra trasmettere al pubblico è un invito alla ricerca della “verità”, che è sempre stata presente nelle sue opere come documentazione storica e partecipazione emotiva alla vita delle persone che rappresentava, sia nella sua fase divisionista sia nell’afflato simbolista che caratterizza l’ultimo periodo della sua produzione.
Tofu in Japan - la ricetta segreta del signor Takano
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Venerdì 7 Febbraio ore 21:00
Cineforum '25
Genere: Commedia Anno: 2024 Regia: Mitsuhiro Mihara Attori: Tatsuya Fuji, Kumiko Asô, Mariko Akama, Joe Hyuga, Katsuya Kobayashi, Riku Kurokouchi, Kumi Nakamura, Nihi, Daikichi Sugawara, Yu Tokui, Masato Yamada Paese: Giappone Durata: 119 min
TRAMA
La commedia diretta dal giapponese Mihara Mitsuhiro ha conquistato il Premio del pubblico al Far East film Festival e sarà in sala dal 19 dicembre. Mitsuhiro racconta il rapporto tra generazioni diverse – tema prediletto dal maestro del cinema nipponico Yasujiro Ozu - attraverso la storia del legame tra un padre e una figlia che gestiscono un piccolo negozio di tofu vicino Hiroshima. Nei panni del padre Takano Tatsuo, artefice dell’impareggiabile tofu, c’è Tatsuya Fuji, l’attore protagonista di Ecco l'impero dei sensi di Nagisa Ôshima. Takano Tatsuo è un artigiano appassionato e il tofu che prepara è considerato il migliore della sua città natale, Onomichi, nella prefettura di Hiroshima, e di tutte le province intorno. Oltre a fornire il suo tofu a un supermercato locale, Takano gestisce un negozio con la figlia Haru (Aso Kumiko) che vive col padre dopo essersi separata dal marito. Takano e i suoi amici decidono che è arrivato il momento di cercarle un nuovo fidanzato e iniziano a vagliare i migliori scapoli della zona in cerca del marito perfetto per Haru. Ma anche Takano farà un incontro inaspettato, conoscerà Fumie, una donna che si rivelerà davvero speciale.
CRITICA
Un dramma vestito da commedia lieve, che non disdegna incursioni quasi comiche, che guarda fisso al cinema di Ozu ma sbircia anche a quello di Miyazaki.
Un film che parla di famiglia, di amore, di amicizia; parla del peso della storia giapponese sulla vita delle persone, e di quello di una cultura nella quale dovere, dignità e riservatezza rischiano di creare barriere personali e sentimentali: senza mai calcare la mano, mescolando gli ingredienti narrativi con un'attenzione semplice e meticolosa assieme. Mitsuhiro Mihara tratta il cinema, cura il cinema, crea il cinema con la stessa attenzione e la stessa delicatezza che questi due protagonisti hanno nei confronti del tofu. (Federico Gironi - Comingsoon.it)