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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

HOKUSAI DAL BRITISH MUSEUM

mar 26_9 ore 21.00

In occasione della mostra di Londra, sbarca nei cinema italiani il film evento che guida gli spettatori attraverso la vita e le opere del pittore che fece innamorare Monet, Van Gogh e Picasso. Per una visita esclusiva tra i luoghi in cui visse e le sale dell’esposizione del British Museum.

Hokusai, classe 1760, è l’artista giapponese che più di ogni altro ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna occidentale.

La sua opera più conosciuta, La Grande Onda, è così famosa da essere stata copiata e riprodotta quanto la Monna Lisa di Leonardo. Con La Grande Onda e la serie delle 100 viste del Monte Fuji, Hokusai ha infatti ispirato artisti come Monet, Van Gogh e Picasso e, con i suoi emoji, è stato e rimane a tutti gli effetti il padre del manga moderno, oltre che un’inesauribile fonte di spunti per gli artisti di oggi.

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Hokusai dal British Museum, che sarà al cinema solo il 25, 26, 27 settembre è il primo documentario inglese dedicato al celebre Katsushika Hokusai (1760-1849). Al nostro fianco per guidarci nella scoperta del pittore ci saranno studiosi appassionati e artisti che hanno subito l’influenza di questo grande maestro, tra cui David Hockney e il pittore giapponese Ideguchi Yuki. Dopo una prima parte dedicata alla vita del pittore, il film evento guiderà lo spettatore in una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra del British Museum Hokusai: beyond the Great Wave (aperta sino al 13 agosto). Presentato dallo storico dell’arte Andrew Graham-Dixon con gli artisti Grayson Perry, Kate Malone e Maggi Hambling, il tour è stato creato appositamente per il pubblico del cinema.

L’evento cinematografico, co-prodotto con NHK (Japan Broadcasting Corporation) con riprese in 8K, sarà distribuito nei cinema di tutto il mondo per raccontare l’arte di Hokusai attraverso incredibili dettagli rivelatori. L’arte sublime di Hokusai sarà indagata anche attraverso l’abilità degli artigiani giapponesi che riproducono le xilografie e i dipinti su seta del pittore, mentre David Hockney celebrerà il lungo e intenso impegno di Hokusai, condividendo appieno la convinzione che i grandi artisti migliorano solo con l’età.

Girato in Giappone, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il documentario ci permetterà di conoscere Tim Clark, il curatore della mostra, e Roger Keyes, appassionato studioso che da quasi 50 anni si dedica allo studio delle stampe di Hokusai. Sfruttando le potenzialità del digitale e delle tecnologie più innovative, avremo così l’opportunità di esaminare stampe e dipinti in nuovi modi, grazie ad anni di approfondimenti. Nel corso del documentario i due storici proporranno anche nuove interpretazioni di opere famose, indagando l’opera di Hokusai a 360 gradi.

Hokusai trascorre la sua vita studiando e celebrando l’umanità, oltre che esplorando in dettaglio il mondo della natura e quello degli spiriti. Nato nel 1760 in un Giappone isolato dal resto del mondo, Hokusai vive e lavora principalmente nella grande città di Edo (l’odierna Tokyo). All’inizio della sua carriera si cimenta con lo stile Ukiyo-e – l’arte del “mondo galleggiante”, con le sue immagini composte da cortigiani, poeti e attori kabuki. Successivamente si concentra sulla natura e soprattutto sul Monte Fuji, il vulcano giapponese che rappresentava per lui una fonte sacra di longevità e anzi persino il simbolo stesso dell’immortalità. I suoi disegni “manga”, le stampe e i dipinti mostrano lo sguardo generoso e profondo con cui Hokusai indaga l’essere umano. Perché comiche, drammatiche, attente al quotidiano o al sublime che siano, le sue opere celebrano gli individui in tutta la loro varietà. Del resto la vita dell’artista è punteggiata da una straordinaria gamma di successi e fallimenti. A 60 anni Hokusai è ormai divenuto una figura di primo piano, ma la tragedia e il disastro lo hanno colpito in più occasioni nel corso della sua esistenza. Sua moglie è morta, lui ha avuto un ictus, suo nipote ha fatto bancarotta e il pittore ha trascorso gli ultimi anni in povertà con la figlia Oi, anche lei artista. Ma, sino alla fine, Hokusai non ha mai smesso di lavorare e di inseguire ininterrottamente la perfezione che sarebbe arrivata, secondo la sua previsione, all’età di 110 anni. Del resto, in un’epoca in cui l’aspettativa di vita media era di 45 anni, Hokusai vive sino a 90 e negli ultimi anni produce alcuni delle sue opere più belle e significative. Nella sua ultima vista dedicata al Monte Fuji, dipinta negli ultimi mesi di vita, un drago sorge esultante da una nube scura sopra la montagna sacra. Si tratta sicuramente di un simbolo di speranza nell’immortalità. Speranza realizzata a dire il vero: scoperto, venerato e copiato dagli impressionisti e da tantissimi altri pittori, oggi Hokusai è considerato uno dei più grandi artisti del mondo. E questo film evento è un nuovo tassello posato in quella direzione.

VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI

gio 21_9 ore 21.00
ven 22_9 ore 21.00
sab 23_9 ore 21.00
dom 24_9 ore 18.00 e 21.00

gio 28_9 ore 21.00
ven 29_9 ore 21.00
sab 30_9 ore 21.00
dom 1_10 ore 18.00 e 21.00


GENERE: Fantascienza, Azione
ANNO: 2017
REGIA: Luc Besson
ATTORI: Clive Owen, Cara Delevingne, Dane DeHaan, Rihanna, Ethan Hawke, John Goodman, Rutger Hauer, Kris Wu, Mathieu Kassovitz, Sam Spruell
PAESE: Francia, USA
DURATA: 137 Min





Trama
Valerian e la Città dei mille pianeti è uno strabiliante, psichedelico viaggio intergalattico tra culture aliene e terre incontaminate, al fianco degli agenti speciali operativi Valerian (Dane DeHaan) e Laureline (Cara Delevingne). Incaricati di mantenere l'ordine nel vasto universo, i due giovani agenti fanno squadra sotto le direttive del governo dei territori umani, imbarcandosi in mirabolanti imprese ai confini della galassia. Quando la loro missione li conduce alle porte della città di Alpha, una metropoli rivoluzionaria in continua espansione, e dove esemplari di specie provenienti da diversi angoli dell'universo vivono in un regime pacifico di condivisione del sapere, assistono con i loro occhi ai risultati dell'incredibile progresso tecnologico e scientifico, che emerge dal diffuso benessere della comunità. Tuttavia, dopo secoli di pace e prosperità, qualcuno sta tentando di frenare tale progresso e innescare il crollo dell'intero sistema. Il comandante delle forze umane (Clive Owen) concede agli agenti sul campo meno di dieci ore di tempo per individuare ed estirpare l'origine della minaccia. Intanto Valerian, che ha fama di incorreggibile dongiovanni spaziale, non si lascia sfuggire occasione per corteggiare l'avvenente compagna di squadra, nemmeno se braccato da micidiali nemici o in fuga da creature mostruose. Diretto dal regista visionario Luc Besson, Valerian si basa sull'omonimo fumetto francese di fantascienza degli anni sessanta, il cui stile complesso e curato nei minimi dettagli ha influenzato una delle sue pellicole più famose: Il quinto elemento. 

Recensione
Valerian e la città dei mille pianeti si presenta come uno dei film più riusciti di Luc Besson, che riesce a non far soccombere l'anima del racconto sotto il peso del più alto budget europeo mai stanziato (180 milioni). L'adattamento del fumetto originale non è soltanto una scusa per allestire un cinecomic coloratissimo e movimentato, succube dei modelli d'oltreoceano, ma anche un modo per recuperare una fantascienza più umanistica molto anni 60, con una fattura tecnica di gran livello e una certa libertà ironica. C'è qualche sipario kitsch, ma gli attori si divertono e Besson anche, senza la pretenziosità di Lucy. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it) 

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Pillole cinematografiche da Venezia


Come succede molti anni a questa parte, una delegazione dell'associazione Arte Del Sogno si è recata alla mostra del Cinema di Venezia per selezionare i film che verranno proposti alla prossima stagione.
Quest'anno abbiamo voluto condividere con voi alcune pillole cinematografiche, ossia dei brevi commenti "a caldo", spontanei e appassionati a cura del presidente dell'associazione Luigi Tolfo.

Buona visione!