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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

The Alpinist. Uno spirito libero

Mar 08_03 ore 21:00
Mer 09_03 ore 21:00
Evento speciale

Genere: Documentario
Anno: 2021
Regia: Peter Mortimer, Nick Rosen
Paese: USA
Durata: 92 min
Biglietti: intero: 10,00 € - ridotto 8,00 € per prenotati alla mail info@cinemamarconi.com (la prenotazione deve essere fatta entro le ore 12.00 del giorno di proiezione)


Un uomo lontano dai riflettori, arrampicato su remote pareti alpine. Il suo nome era Marc-André Leclerc (1992-2018), giovane canadese dallo spirito libero che ha compiuto alcune delle salite in solitaria più audaci della storia. È a lui che è dedicato THE ALPINIST. UNO SPIRITO LIBERO, in arrivo nelle sale italiane solo il 8, 9 marzo 2022: il ritratto intimo di uno scalatore visionario, guidato solo dal suo amore per la montagna. Prodotto da Red Bull Media House in associazione con Sender Films, il film è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival e al SXSW Film Festival.
Senza videocamere, senza corda e senza margine di errore, l’approccio di Leclerc ha sempre rappresentato l’essenza stessa dell’avventura in solitario. Nomade e timido, non ha mai posseduto un telefono o un’auto. Quando si è proposto di realizzare un film su di lui, il regista Peter Mortimer ha faticato a tenere il passo con il suo soggetto sfuggente, seguendolo in un’avventura storica in Patagonia capace di ridefinire ciò che è possibile nell’arrampicata in solitaria.
Il film vede la partecipazione straordinaria di Marc-André Leclerc, Brette Harrington, Alex Honnold, Reinhold Messner, Barry Blanchard. Le riprese in parete sono state realizzate da Jonathan Griffith, Austin Siadak, Brett Lowell. L’editing è stato curato da Joshua Steel Minor, Peter Mortimer, Josh Lowell, Fernando Villena.

Il ritratto del duca

Gio 10_03 ore 21:00 (in lingua originale con sottotitoli in italiano)
Sab 12_03 ore 18:00
Dom 13_03 ore 21:00

Genere: Commedia, Drammatico
Anno: 2020
Regia: Roger Michell
Attori: Jim Broadbent, Helen Mirren, Fionn Whitehead, Matthew Goode, Aimée Kelly, Simon Hubbard, Jack Bandeira, Craig Conway, Heather Craney, Michael Adams, James Wilby, John Heffernan, Anna Maxwell Martin, Richard McCabe, Andrew Havill, Ray Burnet
Paese: Gran Bretagna
Durata: 96 min

TRAMA
Nel 1961, Kempton Bunton, un tassista di 60 anni, rubò dalla National Gallery di Londra il Ritratto del duca di Wellington di Francisco Goya.
Kempton chiese un inconsueto riscatto: avrebbe restituito il dipinto solo se il governo si fosse impegnato di più nella cura degli anziani, per i quali si era battuto già in precedenza.
Solo 50 anni dopo si è scoperto che Kempton aveva intessuto una rete di bugie. L'unica verità era che era un brav'uomo determinato a cambiare il mondo e a salvare il suo matrimonio. Il film racconta la sua storia meravigliosamente ispiratrice

CRITICA
Una commedia sociale come non se ne vedono da tempo anche in una delle patrie del genere: la Gran Bretagna. Erede della tradizione di Robin Hood, Roger Michell dirige il suo ultimo film prima della prematura scomparsa. I poveri che rubano ai ricchi, ma soprattutto i marginali si fanno beffe dei potenti. Il tutto con una bella dose di ironia british. Effimera ma liberatoria. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Jazz Noir - Indagine sulla Misteriosa Morte del Leggendario Chet

 Ven 04_03 ore 21:00
Cineforum

Genere: Drammatico
Anno: 2018
Regia: Rolf van Eijk
Attori: Steve Wall, Gijs Naber, Raymond Thiry, Arjan Ederveen, Lynsey Beauchamp, Paloma Aguilera Valdebenito, Tibo Vandenborre, Medina Schuurman, Antony Acheampong, Luca Simonelli
Paese: Olanda
Durata: 83 min


TRAMA
Amsterdam, 1988. Il detective Lucas è incaricato di indagare sulla misteriosa morte della leggenda del jazz Chet Baker. Ripercorrendo gli ultimi giorni di Baker viene trascinato in un oscuro viaggio musicale in cui incontra Sarah, l’ultima amante, Simon, l’amico silenzioso e Doctor Feelgood, l’ambiguo ammiratore. Mentre si addentra nella mente del famigerato trombettista, Lucas affronta contemporaneamente i propri demoni e le proprie ombre.

CRITICA
Jazz Noir si concentra sui sentimenti trattenuti, sul tormento dell’artista davanti alla sua opera. Rolf van Eijk evita i virtuosismi di Born to Be Blue, dove Baker era Ethan Hawke e dietro la macchina da presa c’era Robert Budreau. Aggira le trappole del biopic e realizza un ritratto testamentario, cupo, che segue linee narrative diverse. Baker non è la leggenda, il mito. E’ già una stella al tramonto, spenta da alcool e droghe, in una storia d’amore impossibile, di romantico sconforto.

Gli occhi di Tammy Faye

Gio 24_02 ore 21:00
Sab 26_02 ore 21:00
Dom 27_02 ore 18:00 e ore 21:00

Genere: Drammatico, Biografico
Anno: 2021
Regia: Michael Showalter
Attori: Jessica Chastain, Andrew Garfield, Vincent D'Onofrio, Sam Jaeger, Cherry Jones, Fredric Lehne, Louis Cancelmi, Gabriel Olds
Paese: USA, Canada
Durata: 126 min


TRAMA
il film  racconta la vera storia di Tammy Faye Bakker e di suo marito Jim, due predicatori televisivi americani che negli anni 70' e 80' ebbero uno straordinario successo.
I due coniugi di modeste origini, diedero vita al più grande canale televisivo religioso degli Stati Uniti diventando dei veri e propri punti di riferimento cristiani per tantissimi americani. Nel loro programma, The PTL Club, noto anche come The Jim and Tammy Show, i due erano soliti trattare temi che avevano a che fare con il sesso, l'omosessualità e l'AIDS. I numerosi seguaci della coppia apprezzavano i loro insegnamenti d'amore e di accoglienza.
Tammy Faye divenne nota per le sue straordinarie ciglia, il suo modo unico di cantare e la sua amorevole attitudine nel dare accoglienza e accettare persone di ogni ceto sociale e con ogni tipo di esperienza di vita. Il programma ebbe un grandissimo successo, tanto che Tammy Faye e Jim divennero così ricchi e famosi che aprirono successivamente un grande parco a tema religioso.
Nel 1987 a seguito di uno scandalo sessuale che coinvolse Jim, cominciarono i primi problemi per la coppia, a cui seguirono irregolarità finanziarie, imbrogli e complotti, che segnarono non solo la fine del matrimonio tra Jim e Tammy Faye ma che demolirono completamente anche il loro grande impero.

CRITICA
Un bisogno di fare giustizia nato in Jessica Chastain, straordinaria protagonista del film e produttrice, dopo aver visto l’omonimo documentario del 2000 diretto Fenton Baily e Randy Barbato. Una rivelazione. Tammy Faye non era la donna che TV e giornali di gossip avevano dipinto negativamente per anni. Dietro i problemi con il fisco e gli scandali personali c’era molto di più. C’era una storia che valeva la pena raccontare per ristabilirne l’immagine agli occhi del mondo. Trasformata dal make-up, da protesi, parrucche e costumi, la Chastain ha dato vita a un personaggio tragico e sulle cui spalle regge l’intero film.

Sotto le stelle di Parigi

Ven 25_02 ore 21:00
Cineforum

Genere: Drammatico 
Anno: 2020 
Regia: Claus Drexel 
Attori: Catherine Frot, Mahamadou Yaffa, Dominique Frot, Jean-Henri Compere, Richna Louvet, Raphael Thiery, Farida Rahouadj 
Paese: Francia 
Durata: 86 min

TRAMA
Christine vive da molti anni per le strade di Parigi, isolata dalla famiglia e dagli amici. In una fredda notte d’inverno, un bambino di otto anni si presenta davanti al suo rifugio. Si chiama Suli, non parla la sua lingua, ed è stato separato dalla madre. Uniti dalla loro condizione marginale, i due intraprendono un viaggio emotivo e pieno di tenerezza per ritrovare la madre di Suli. Sotto le stelle di Parigi, i due impareranno a conoscersi e Christine riscoprirà il calore di un’umanità che credeva perduta.

CRITICA
Sotto le stelle di Parigi è una favola contemporanea perfettamente calata nella complessità e nelle contraddizioni della capitale francese. Il regista Claus Drexel non prova mai a rendere Parigi meno affascinante, ma ce ne mostra con molta discrezione sia la dimensione più celebre di Notre Dame, del Moulin Rouge e del Sacre Coeur, sia la parte degli “invisibili” radunati nelle tende al Canal Saint Martin o nei campi di migranti a Porte de la Chapelle. Attraverso le figure di Christine e di Suli, ci troviamo ad assimilare facilmente la povertà generata dalla frettolosità delle grandi metropoli alla vergogna umana del fenomeno migratorio, scoprendo inoltre quanta benevolenza germogli e fiorisca in queste realtà tanto precarie.

The Italian Banker

 Ven 18_02 ore 21:00
Cineforum

Sarà presente il regista in sala

Genere: Drammatico
Anno: 2021
Regia: Alessandro Rossetto
Attori: Fabio Sartor, Sandra Toffolatti, Mirko Artuso, Diego Ribon, Valerio Mazzucato
Paese: Italia
Durata: 80 min


TRAMA
Nei saloni di una grande villa veneta, si sta svolgendo una festa esclusiva: uomini in giacca blu, signore in abito lungo. Molti di loro hanno perso milioni a causa del crollo della Banca Popolare del Nordest.
Fra una coppa di champagne e un giro di ballo, le tensioni personali si intrecciano alla frustrazione collettiva. La violenza esplode in concomitanza con l'arrivo dell'ex direttore della banca, deciso a raccontare la sua verità sul crack. Ma con l'alba arriverà la buona notizia dell'esito felice dell'operazione su una bambina.

CRITICA
Tratto dalla storia vera, legata al crollo finanziario di Wall Street che ha provocato il collasso di tante piccole banche, il film è una trasposizione dell’opera teatrale Una banca popolare di Romolo Bugaro, sceneggiatore insieme ad Alessandro Rossetto e ancora una volta collaboratore stretto del regista, dopo le sue prime due precedenti opere di finzione. A proposito del passato, Alessandro Rossetto sta segnando un solco ben preciso sul suo cammino di autore, che al sottoscritto piace molto, soprattutto dopo averlo “scoperto” alla sua seconda regia, Effetto Domino del 2019, che seguiva Piccola Patria del 2013. Stavolta Luis Buñuel non può restare innominabile perché è alquanto evidente il richiamo espressivo e narrativo, a parte qualsiasi altra influenza stilistica nostrana, anche sull’utilizzo del bianco e nero in una vicenda di decadenza umana.
Traiettorie di ascese e fallimenti che Alessandro Rossetto sa davvero tracciare, con un fare non propriamente canonico. È davvero un autore necessario quindi, ancora di più, nella sua grande capacità di raccontare per immagini, sempre cariche di umanità, ma allo stesso tempo di folgorante astrattezza impalpabile, un fenomeno unico del nostro territorio: l’incompiutezza dello sguardo sulle rovine dell’uomo e sulla rigida e miserabile condizione umana. Rossetto, come pochi in Italia, trova nell’incompiutezza stavolta di luoghi dell’abbondanza, una condizione di feconda apertura, verso cui il cinema, e probabilmente qualsiasi altra espressione artistica, dovrebbe aspirare. Potrebbe essere tacciato di manierismo o addirittura di inconcludente prosopopea, ma è proprio in quell’apparente girare a vuoto che il nostro sguardo trova una traccia da seguire, un proprio percorso da difendere dagli attacchi della sorda collettività. “Cose al posto di altre cose”, le cose vengono danneggiate in proporzione al loro valore. (www.sentieriselvaggi.it)

Stringimi forte

sab 19_02 ore 21:00
dom 20_02 ore 18:00

Genere: Drammatico
Anno: 2021
Regia: Mathieu Amalric
Attori: Vicky Krieps, Arieh Worthalter, Anne-Sophie Bowen-Chatet, Sacha Ardilly, Juliette Benveniste, Aurèle Grzesik, Aurélia Petit, Erwan Ribard, Cuca Bañeres Flos, Samuel Mathieu, Jean-Philippe Petit, Clémentine Carrié
Paese: Francia
Durata: 97 min


TRAMA
Una donna sposata e con due bambini, che una mattina si sveglia con una decisione fissa nella testa: andare via. È così che prepara le valige, si mette in macchina e parte, lasciando la sua famiglia e il suo tetto.
Tra ricordi e flashback sul passato durante il viaggio in auto, si delinea la storia di Clarisse, che spiegherà cosa ha portato la donna a questa drastica scelta fino a chiedersi se sia lei che ha abbandonato la sua famiglia o viceversa.

CRITICA
Non meno bravo, intenso e sensibile come regista che come attore, Mathieu Amalric sceglie una pièce teatrale mai portata in scena per girare un film misterioso e fantasmatico, fatto della stessa sostanza del cinema. La storia è quella di una fuga, ma non nel senso più ovvio del termine: perché ciò da cui Clarisse - una bravissima Vicky Krieps, l'attrice lanciata da P.T. Anderson con Il filo nascorso - fugge non è la sua famiglia, ma una realtà troppo dolorosa per accettarla. Un film, Stringimi forte, che parla, anche, del potere delle storie, e che Amalric porta avanti senza presunzioni di controllo, senza fare il demiurgo, ma lasciandosi trascinare dalla storia stessa e dalle sensazioni che evoca. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Marry Me - Sposami

Gio 10_02 ore 21:00
Sab 12_02 ore 21:00
Dom 13_02 ore 18:00 e ore 21:00


Genere: Commedia, Sentimentale, Musicale
Anno: 2022
Regia: Kat Coiro
Attori: Jennifer Lopez, Owen Wilson, Maluma, Chloe Coleman, Sarah Silverman, Utkarsh Ambudkar, Katrina Cunningham, Jimmy Fallon, Michelle Buteau, John Bradley, Brady Noon, Stephen Wallem
Paese: USA
Durata: 112 min


TRAMA
Kat Valdez fa parte della power couple più sexy al mondo assieme alla nuova stella della musica Bastian. Mentre la hit eseguita da Kat e Bastian, intitolata "Marry Me", sale inesorabile in vetta alle classifiche, i due stanno per unirsi in matrimonio dinnanzi ad una folla di fan, in una cerimonia che verrà trasmessa contemporaneamente su più piattaforme.
Docente di matematica al liceo, il divorziato Charlie Gilber viene trascinato al concerto dei due cantanti da sua figlia Lou e dalla sua migliore amica. Quando Kat, a pochi secondi dall'inizio della cerimonia, scopre che Bastian l'ha tradita con la sua assistente, la sua vita prende una piega imprevista e, mentre ha un tracollo sul palco, comincia a mettere in discussione amore, verità e fedeltà. Mentre il suo mondo ovattato va lentamente in pezzi, dal palco fissa lo sguardo su uno sconosciuto - un viso tra la folla.
Se quello che conosci ti delude, magari la risposta è in ciò che non conosci, e quindi, in un momento di follia, Kat decide di sposare Charlie. Ciò che inizia da una reazione impulsiva si trasforma in una storia d'amore inaspettata. Ma mentre alcuni cospirano affinché i due si separino, la domanda di tutti è: due persone provenienti da universi così diversi possono appianare le differenze e crearsi un posto unico nel mondo al quale appartenere?
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Climbing Iran

Ven 11_02 ore 21:00
Cineforum

Genere: Documentario 
Anno: 2020 
Regia: Francesca Borghetti 
Paese: Italia, Francia 
Durata: 53 min



TRAMA
 Nasim ha mani forti e unghie dipinte con smalto rosa shocking. È una pioniera dell’arrampicata all’aperto in Iran, dove le donne arrampicano su pareti artificiali durante orari stabiliti, solo tra donne.
Dopo essere stata una giovane campionessa di diversi sport – dal karate al kickboxing – Nasim ha seguito il richiamo della natura e ha deciso di andare oltre le barriere imposte alle donne del suo Paese, costruendo la propria strada sulle montagne persiane, dove ha aperto una cinquantina di nuove vie.
Il film è il ritratto di una donna straordinaria, determinata a superare le barriere che si oppongono alla sua passione, siano esse fisiche, sociali, psicologiche, geografiche o ideologiche.  Impegnata a “cambiare le cose a poco a poco”, porta altre giovani donne sulle pareti di roccia, poco fuori Teheran, insegnando loro come arrampicarsi e diventare indipendenti. Nasim ha un sogno che può diventare realtà: aprire una nuova via sulle Alpi, anche quando raggiungere l’Europa stessa è una vera e propria impresa.

CRITICA
Sfidare le altezze, arrampicarsi sulle rocce a strapiombo e, infine, conquistare la vetta. Scalare per Nasim non è solo ricerca di adrenalina, esercizio di abilità, come d’altronde non lo è quasi mai per chi pratica free climbing. Non lo è di certo per una giovane donna nata in un luogo ancora intriso di cultura patriarcale, dove praticare uno sport all’aperto è particolarmente difficoltoso per chi appartiene al genere femminile.
Perciò, arrampicarsi per Nasim è anche metafora, gesto simbolico: sfidare la montagna, per lei, vuol dire combattere i pregiudizi, affrontare i retaggi maschilisti. Ed è per questo che ciò che Nasim fa assume il significato di atto di ribellione, segno di emancipazione: “Non ha importanza se sei ricco o povero, bianco o nero, iraniano o italiano, uomo o donna. La gravità attira tutti verso il basso, con la stessa forza. E questo mi ha dato un grande senso di libertà e uguaglianza”.