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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Le sorelle Macaluso

ven 23_10 ore 21:00
venerdì d'essai

Genere: Drammatico
Anno: 2020
Regia: Emma Dante
Attori: Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano
Paese: Italia

TRAMA
Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste.

CRITICA
Ci sono film che non vanno solo visti, ma anche vissuti. Film in cui i dettagli nascosti, le parole non dette, gli eventi non raccontati hanno la stessa importanza di quanto vediamo sullo schermo. Film, come questo gioiello di Emma Dante, dove si percepisce chiaramente lo scorrere del tempo. Lo si nota negli oggetti, nei mobili, nei muri della casa dove il film in gran parte è ambientato; lo si nota nei volti delle protagoniste, negli occhi che mutano, nell'età che passa. Siamo consapevoli che la nostra recensione de Le sorelle Macaluso non potrà in alcun modo riassumere l'incredibile bellezza del film e la raffinatezza, sia di scrittura che visiva, di Emma Dante. Quarto film italiano in concorso al Festival di Venezia 2020 e dal 10 settembre al cinema, Le sorelle Macaluso adatta l'omonima pièce teatrale della stessa Dante portando su schermo una storia tragica e poetica.


Sul più Bello

gio 22_10 ore 21:00
sab 24_10 ore 21:00
dom 25_10 ore 18:00

Genere: Commedia
Anno: 2020
Regia: Alice Filippi
Attori: Giuseppe Maggio, Eleonora Gaggero, Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Franco Ravera, Elisabetta Coraini, Michele Franco
Paese: Italia

TRAMA
Marta, tanto simpatica quanto bruttina, soffre dalla nascita di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito.
A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire "ti amo" da un ragazzo bello... il più bello di tutti.
I suoi amici e coinquilini Jacopo e Federica sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l'ennesima delusione, lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà vedersela con Beatrice, una temuta rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore.

CRITICA
Bruttina, almeno la sua insicurezza la impone come tale. Marta ha 19 anni, un futuro segnato da una rara malattia genetica e una simpatia da peperina, che unita a un'autoironia disarmante la spingono verso una ricerca frenetica di un fico per davvero che possa dirle 'ti amo'. I genitori sono morti, ma ha una famiglia che si è scelta: due amici e angeli custodi che la coccolano e la proteggono. Variazione colorata e non ricattatoria del film di malattia, è un teen movie formalemente accurato che si fa perdonare luoghi comuni e rischi del genere grazie a una protagonista che è una bomba di energia, la giovanissima Ludovica Francesconi, da amare o odiare, una sorta di Amelie senza candore e con una ben maggiore, e sana, dose di cinismo (Mauro Donzelli - ComingSoon.it)

Dio è donna e si chiama Petrunya

ven 16_10 ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Drammatico
Anno: 2019
Regia: Teona Strugar Mitevska
Attori: Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Stefan Vujisic, Suad Begovski, Simeon Moni Damevski, Violeta Sapkovska
Paese: Macedonia, Belgio, Francia, Croazia, Slovenia
Durata: 100 min



TRAMA
Disillusa dalla vita e senza un lavoro, la giovane Petrunya si ritrova per caso nel mezzo di un’affollata cerimonia religiosa riservata agli uomini: una croce di legno viene lanciata nel fiume e chi la recupera avrà un anno di felicità e prosperità. Con aria di sfida, anche Petrunya si getta in acqua, riuscendo a prendere la croce per prima, nello scandalo generale: mai a una donna era stato permesso di partecipare all’evento e tanto meno di vincere. Tutto il paese sembra unito nel chiederle di restituire la croce, con le buone o con le cattive, ma Petrunya è decisa a non arrendersi e a tenerla con sé a ogni costo…

CRITICA
In questo intenso film la regista, che ha scritto anche la sceneggiatura con Elma Tataragic, entra in un piccolo fatto di cronaca realmente accaduto (il lancio della croce in acqua è una tradizione ortodossa che si svolge ogni 19 gennaio; nel 2014 nella macedone Štip è stata una donna la prima a trovarla) e lo trasforma in una grande riflessione sulla difficoltà contemporanea a essere sé stessi e a trovare la propria strada, in un mondo di uomini chiusi nella loro mentalità angusta.
Ma soprattutto in una comunità legata da tradizioni che rischiano di diventare convenzioni irrazionali, guidate da Stato e Chiesa che possono non corrispondere al loro compito.
Si sbaglierebbe, però, a etichettare questo film come un film femminista che colpisce il sistema politico e religioso: Dio è donna e si chiama Petrunya è invece un film che modula, con suoi piani registici medi e quasi scultorei, la necessità di avere una società più giusta, più gentile e più razionale.
Non c’è bianco e nero in questo film, ma c’è l’azzurro della solitudine e il niveo colore della purezza, c’è l’imperfezione normale del corpo e la perfezione ideale della vita, c’è la durezza di chi racchiude il mondo in una mano e di chi riacquista il sorriso perché, forse, è possibile una nuova vita, anche se già solcata da altri, come quella strada tracciata nella neve. (www.cinematografo.it)

Il grande passo

gio 15_10 ore 21:00
sab 17_10 ore 21:00
dom 18_10 ore 18:00

Genere: Commedia
Anno: 2019
Regia: Antonio Padovan
Attori: Stefano Fresi, Giuseppe Battiston, Flavio Bucci, Camilla Filippi, Roberto Citran, Teco Celio, Francesco Roder, Luisa De Santis, Vitaliano Trevisan, Ludovica Modugno, Pascal Zullino
Paese: Italia
Durata: 96 min



TRAMA
Da quando a sei anni, in una notte d’estate del 1969, Dario Cavalieri ha visto in diretta le immagini del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, non ha mai smesso di volerci andare. ‘Luna Storta’, così lo chiamano in paese, ha dedicato tutta la sua vita a quel sogno impossibile, perché i sogni, come gli disse quella notte suo padre prima di scomparire senza dar più notizie di sé, sono la differenza tra gli esseri umani e gli animali.
Mario Cavalieri gestisce con la madre una sonnolenta ferramenta di quartiere a Roma, fino al giorno in cui la sua svogliatissima esistenza viene sconvolta dallo squillo del telefono. Suo fratello Dario ha causato un incendio ed è finito in prigione. La madre di Dario è morta da anni, il padre ha detto di non poter venire, così Mario si ritrova ad essere l’unico parente che può occuparsi di quel fratello che ha visto una sola volta in vita sua. Mario esita, riflette, dubita, poi decide di partire verso il nord.
I due fratelli, tanto simili fisicamente quanto differenti caratterialmente, si ritroveranno soli di fronte a un'impresa impossibile.

CRITICA
Favola lunare di Antonio Padovan (Finchè c'è prosecco c'è speranza), Il grande passo s'inscrive nella tradizione della commedia italiana, in cui si distingue senza sovvertirla.
Alla maniera del personaggio affaccendato e immerso di Giuseppe Battiston, il film di Padovan avanza per tentativi e (s)lanci che provano a staccare terra con risultati altalenanti. Il punto forte (e morbido) del film sono i due protagonisti, innocenti a piene mani, che smussano gli angoli di un mondo cinico.
A immagine dei suoi eroi ammaccati, Il grande passo è un film generoso. Generoso coi suoi personaggi e generoso nel suo elogio ai 'sognatori' che appena si mettono a parlare della Luna innalzano la prosa del quotidiano a un grado di rarefazione lirica toccante. Padovan non dimentica di mostrare il biasimo di cui sono bersaglio i visionari senza pigiare mai sul tasto della 'cattiveria'.
La costruzione ironica del personaggio fallimentare e inadeguato è bilanciata da una dolcezza che 'conviene' ai suoi antieroi comici, che coltivano la leggerezza a dispetto della 'gravità'. E la gravità diventa la condizione di misura di un film che scommette sulla Luna ma non decolla facendosi emblema della cronica difficoltà del cinema italiano a raccontare con suggestione storie e vite, cogliendone i tratti reali e mescolandoli a echi letterari. (mymovies.it)

Crescendo - #makemusicnotwar

ven 09_10 ore 21:00
Venerdì d'essai

Genere: Musicale, Drammatico
Anno: 2019
Regia: Dror Zahavi
Attori: Peter Simonischek, Daniel Donskoy, Götz Otto, Bibiana Beglau, Mehdi Meskar, Sabrina Amali, Hitham Omari, Eyan Pinkovitch, Maya Gorkin, Uri Elkayam
Paese: Germania
Durata: 102 min
TRAMA
Eduard Sporck (Peter Simonischek) è un celebre direttore d'orchestra, a cui viene assegnato un importante e delicato compito: formare un'orchestra giovanile israelo-palestinese. Il gruppo di ragazzi dovrà esibirsi in occasione dei negoziati di pace tra i due Paesi, ma il problema della coordinazione musicale e della difficoltà delle partiture non sarà l'unico che Sporck e i giovani dovranno affrontare.
Essendo figli di Paesi che per decenni hanno combattuto l'uno contro l'altro, alimentando i loro popoli con l'odio, i ragazzi inizialmente non riescono a superare quegli antichi pregiudizi che li vogliono acerrimi nemici. Sporck si ritroverà coinvolto in una serie di difficoltà e ostilità, che vanno ben oltre l'organizzazione del concerto. Il direttore d'orchestra si renderà conto che c'è un terreno comune che potrebbe legarli, infatti sarà la musica stessa a creare un momento di confronto tra i giovani musicisti e ad avvicinarli, mostrando loro che, nonostante le loro culture siano lontane, la loro passione per quest'arte è identica.

CRITICA
#makemusicnotwar è l’hashtag di lancio di Crescendo, delicata quanto intensa opera diretta da Dror Zahavi – nato a Tel Aviv e trasferitosi poi in Germania per inseguire il suo amore per il cinema – e liberamente ispirata alla storia vera alla storia della West-Eastern Divan Orchestra creata da Daniel Barenboim e Edward Said, un’orchestra composta da giovani musicisti israeliani e palestinesi. Crescendo è un inno al potere della musica, alla sua capacità di creare unione, o almeno un territorio comune d’incontro, anche dove ogni comunicazione sembra impossibile. In un crescendo di emozioni che ci porta dalla moderna Tel Aviv alle montagne dell’Alto Adige, Dror Zahavi ci conduce fino all’ultimo fotogramma rendendoci parte di quest’orchestra che diventa un posto sicuro dove le divergenze posso essere messe da parte, placate dall’unione più forte per la musica. (www.cinematographe.it)