sab 10_5 ore 21.15
dom 11_5 ore 18.00 e 21.00
GENERE: Commedia
ANNO: 2013
REGIA: John Turturro
SCENEGGIATURA: John Turturro
ATTORI: Woody Allen, Vanessa Paradis, Sharon Stone, John Turturro, Sofia Vergara, Max Casella, Jill Scott, Tonya Pinkins, Allen Lewis Rickman, Liev Schreiber, Bob Balaban, Aida Turturro, David Margulies, Michael Badalucco
PAESE: USA
DURATA: 98 Min
Trama
Fioravante è un gentiluomo di mezza età che svolge svariate mansioni.
Elettricista, idraulico, artista floreale e in tempi di magra gigolò,
Fioravante attrae le donne con la sua dignità e la sua costanza.
Factotum cortese passeggia tra i borough di New York in compagnia di
Murray, amico di vecchia data che gli procura i contatti con donne in
cerca di avventure erotiche o carezze amorevoli. Condiviso da due ricche
signore di Park Avenue, Fioravante le ascolta e le celebra in lunghe
sedute in cui sfoggia la naturale sensibilità, l'arte della danza e del
massaggio. Se Murray tiene il conto degli affari, Fioravante non ha
messo in conto di innamorarsi. Incontrata Avigal, giovane vedova di un
Rabbino, il nostro cede armi e cuore. Contro di lui si solleva una
comunità chassidica e Dovi, ebreo ortodosso invaghito da sempre di
Avigal. Tra erotismo ed ebraismo, Fioravante muoverà nella vita e nei
sentimenti con la delicatezza delle sue composizioni floreali.
Recensione
Che cosa potrebbe mai accadere tra un uomo e una donna in un
appartamento di New York dopo anni di sfruttamento di quella certa
formula e di quel certo décor? Cosa di raccontabile potrebbe ancora
accadere ce lo rivela John Turturro, alla sua quinta regia fuori
standard e sommamente chic. Sguardi rapiti e solitudini sospese si
incrociano dentro una commedia vaga e garbata conficcata nei molti cuori
(etnici) di New York. Ventotto anni dopo
Hannah e le sue sorelle
spetta a John Turturro dirigere Woody Allen, che nella finzione lo
inventa gigolò. Apprendista gigolò, perché il suo protagonista impara
sul campo il 'mestiere più vecchio del mondo', per cui dimostra una
straordinaria disposizione, valorizzando donne a cui qualcuno ha smesso
di prestare attenzione. Fioravante, riservato e cortese tuttofare di
origine italiana, parla poco e osserva molto catturando il nostro
sguardo e quello delle sue signore, che avvicina con movimenti morbidi
come pennellate.
Avvolgente e ipnotico,
Gigolò per caso è
una radiografia ravvicinata di una solitudine gravosa, interrotta dal
delicato movimento romantico del Fioravante di Turturro, che pratica
l'amore ai tempi della crisi, diluita in qualche bicchiere e in amplessi
retribuiti. Amore che non significa stare insieme ma uno accanto
all'altro, amore che osserva la bellezza irraggiungibile delle donne,
quelle che il protagonista desidera, ama e lascia (andare) nel corso
della sua vocazione. Un campionario femminile di rilievo, erotizzato da
Sharon Stone e Sofía Vergara, 'incapricciato' da Vanessa Paradis e
familiarizzato da Aida Turturro, in cui si inserisce senza deprezzarle
l'attore autore, che lascia salire la temperatura emotiva della storia
fino a concentrarsi ancora e sempre sul territorio dei sentimenti.
Perché Fioravante alla fine cede alla tentazione di rompere il cerchio
dell'isolamento, di far scorrere ancora la vita, di intrecciare una
relazione, solo verbale, solo di sguardi, con la vedova ortodossa di
Vanessa Paradis.
Non è un amore, è solo la promessa di un amore
possibile ma sufficiente a scatenare un terremoto emozionale
nell'ordinaria routine del protagonista, affiancato dal lenone di Woody
Allen. E al 'venerabile maestro' Turturro non chiede di risplendere per
le opere passate ma per la capacità di essere attore del presente,
accordando le loro poetiche con parole, note e notazioni antropologiche.
Come i suoi personaggi, il Murray di Allen cerca una soluzione alla
propria crisi d'identità, lanciandosi (conto terzi) in un'avventura
sessuale, sfuggendo alla propria ebraicità ma finendo giudicato da un
tribunale chassidico e intrappolato in una concezione del mondo
profondamente ebraica. Se per Allen la relazione sentimentale
rappresenta la soluzione, per Turturro la soluzione elaborata è un
congedo di irripetibile delicatezza.
Così in
Gigolò per caso
niente davvero accade perché il regista sa non farlo accadere nello
stile stranito e lievemente livido che segna le migliori commedie
sentimentali americane degli ultimi dieci anni. Lavorando sul filo dell'
understatement solenne, John Turturro è la garanzia emotiva di un impalpabile
romance, che sfuma le
cigarettes,
'suona' la canzone popolare, consuma l'offerta di corpi, promesse e
misteri. La ragione d'essere sono invece le protagoniste femminili che
nei dialoghi con lui ricevono il doppio di tempo e di spazio. Perché a
Fioravante, sovente in silenzio, spetta il compito equilibratore del
testimone.
Marzia Gandolfi
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