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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

La promessa dell'alba

Gio 04_04 ore 21:00
Sab 06_04 ore 21:00
Dom 07_04 ore 18:00 e ore 21:00

GENERE: Biografico, Drammatico, Sentimentale
ANNO: 2017
REGIA: Eric Barbier
ATTORI: Pierre Niney, Charlotte Gainsbourg, Didier Bourdon, Jean-Pierre Darroussin, Catherine McCormack, Finnegan Oldfield, Zoe Boyle
PAESE: Francia
DURATA: 131 Min

TRAMA
Dalla difficile infanzia in Polonia passando per l’adolescenza a Nizza, per poi arrivare alla carriera da aviatore in Africa durante la seconda guerra mondiale… Romain Gary ha vissuto una vita straordinaria. Ma questo impulso a vivere mille vite, a diventare un grande uomo e un celebre scrittore è merito di Nina (Charlotte Gainsbourg), sua madre. Sarà proprio il folle amore di questa madre possessiva ed eccentrica che lo porterà a diventare uno dei più grandi romanzieri del ventesimo secolo, e a condurre una vita piena di rocamboleschi colpi di scena, passioni e misteri. Ma quell’amore materno senza freni sarà anche un fardello per tutta la sua vita. Dall’omonimo romanzo autobiografico di culto scritto da Romain Gary, un film appassionante e commovente.

CRITICA
Igombrante come solo una mamma ebrea, che cresce (sola) il suo piccolo e unico figlio con il mito della Francia e con l'obiettivo di diventare un grande scrittore. Se pensiamo che la storia, molto autobiografica, è quella di Romain Gary, uno dei grandi della letteratura del XX secolo, sappiamo che la missione si compierà. Ma è il viaggio ad essere interessante, quello in un secolo in cui succede di tutto, dall'inverno polacco alla Parigi intellettuale, per finire nell'Africa in guerra. Epico e divertente, mette al centro la ricerca d'identità in anni in cui se non ce l'avevi eri il nemico, fra bugie a fin di bene e un rapporto di sconfinato amore e ingombrante assiduità, quello fra madre e figlio. Niney e la Gainsbourg lo incarnano magistralmente. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Mary Poppins

Dom  07_04 ore 15:00
Ingresso gratuito

GENERE: Fantasy
ANNO: 1964
REGIA: Robert Stevenson, Hamilton Luske
ATTORI: Julie Andrews, Dick Van Dyke, David Tomlinson, Glynis Johns, Karen Dotrice, Matthew Garber, Hermione Baddeley, Elsa Lanchester, Reginald Owen, Reta Shaw, Ed Wynn, Arthur Treacher
PAESE: USA
DURATA: 140 Min

Domenica 7 aprile  al cinema Marconi e in altre Sale cinematografiche parrocchiali di Veneto e Trentino torna in contemporanea la magia di Mary Poppins, il primo indimenticato film Disney del 1964 in versione recentemente restaurata. L’iniziativa è sponsorizzata e coordinata dall’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) del Triveneto che quest’anno compie 70 anni e ha deciso di festeggiare con un open day (ingresso gratuito per tutti) delle Sale della Comunità questo importante traguardo associativo.

 “Acec – spiega don Alessio Graziani, presidente della sezione triveneta dell’associazione e vicepresidente nazionale - nacque a Roma nel 1949 come associazione di categoria dei cinema parrocchiali diffusi in tutto il territorio nazionale. Oggi queste sale, che abbiamo ribattezzato Sale della Comunità, sono ancora più di 500 in Italia, di cui un’ottantina nel Triveneto. Si tratta di veri e propri centri culturali, gestiti da centinaia di volontari generosi e preparati, che animano culturalmente il territorio con proposte non solo cinematografiche di qualità, ma anche proponendo rassegne teatrali, concerti, conferenze e presentazione di libri. Domenica 7 aprile nel pomeriggio 38 di queste Sale (nelle province di Padova, Verona, Vicenza, Treviso e Trento) apriranno gratuitamente le porte per un momento di festa costruito attorno alla visione di un classico Disney che ha fatto sognare generazioni di bambini e di famiglie e che ancora oggi ci fa sperimentare la gioia di stare insieme. Questa infatti è la missio delle Sale parrocchiali: costruire comunità, relazioni buone, attorno a tutto ciò che è bello e fa crescere la nostra umanità”.

Recentissima la notizia che Julie Andrews riceverà il Leone d’oro alla carriera durante la prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019).

Le Sale Acec censite in Triveneto nel 2018 erano 78 per un totale di quasi 900 mila biglietti staccati. Dati in crescita rispetto al 2017 e dunque in controtendenza rispetto all’andamento del mercato cinematografico nazionale. Nell’era del cinema digitale, di Netflix e delle multisale, le Sale parrocchiali hanno saputo dunque rinnovarsi e fidelizzare pubblico e volontari, anche grazie al sostegno di molte istituzioni locali e singoli cittadini. Cinema non è solo film, ma rito sociale ed esperienza comunitaria: un sogno che Acec vuole continui

Roma

Ven 05_04 ore 21:00
Venerdì d'essai

GENERE: Drammatico
ANNO: 2018
REGIA: Alfonso Cuarón
ATTORI: Marina de Tavira, Yalitza Aparicio, Nancy García García
PAESE: Messico, USA
DURATA: 135 Min

TRAMA
Roma, il film diretto da Alfonso Cuaron, racconta un anno turbolento della vita di una famiglia borghese nella Città del Messico degli anni 70, attraverso le vicende della domestica Cleo (Yalitza Aparicio) e della sua collaboratrice Adela (Nancy García García), entrambi di discendenza mixteca, che lavorano per una piccola famiglia borghese nel quartiere Roma a Città del Messico, una famiglia guidata da Sofia (Marina de Tavira), madre di quattro figli, che deve fare i conti con l'assenza del marito, mentre Cleo affronta una notizia devastante che rischia di distrarla dal prendersi cura dei bambini di Sofia, che lei ama come se fossero i propri.
Roma è un ritratto di vita vera, intimo e toccante, raccontato attraverso le vicende di una famiglia che cerca di preservare il proprio equilibrio in un momento di lotta personale, sociale e politica.

CRITICA
Racconta di una fine, e di un nuovo inizio, Roma. Di un matriarcato che ha cresciuto e accudito il regista, che così ringrazia. Alfonso Cuarón muove la macchina da presa agile e liquida attorno a tanti personaggi, dentro ascenografie che ricostruiscono il passato in maniera sontuosa, cercando di arginare con l'eleganza ossessiva della forma il trasporto del sentimento, finendo a tratti col soffocarlo. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Momenti di trascurabile felicità

Gio 28_03 ore 21:00
Sab 30_03 ore 21:00
Dom 31_03 ore 18:00 e ore 21:00

GENERE: Commedia
ANNO: 2019
REGIA: Daniele Luchetti
ATTORI: Pif, Thony, Renato Carpentieri, Angelica Alleruzzo, Francesco Giammanco, Vincenzo Ferrera, Franz Cantalupo, Manfredi Pannizzo
PAESE: Italia
DURATA: 93 Min
TRAMA
Lo yoga e l’Autan non sono in contraddizione? La luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo? Perché il primo taxi della fila non è mai davvero il primo? Perché il martello frangi vetro è chiuso spesso dentro una bacheca di vetro? E la frase: ti penso sempre, ma non tutti i giorni, che sembra bella, è davvero bella? A queste, e ad altre questioni fondamentali, cerca di dare una risposta Paolo (Pif), cui rimangono solo 1 ora e 32 minuti per fare i conti con i punti salienti della sua vita.

CRITICA
E' un mare a cui abbandonarsi e in cui galleggiare placidamente facendo il morto a galla Momenti di trascurabile felicità, assecondando il continuo passaggio dal presente e al passato e ascoltando la voce cantilenante di un Pif che si muove in una Palermo dove la Mafia per fortuna non c'è. E' lui il punto di vista di un film che sembrava impossibile realizzare e che invece ha una sua storia e dei personaggi ben costruiti. Regista e sceneggiatore li raccontano attraverso un cinema della leggerezza e la scelta di parlare dell’attimo prima di morire si rivela felice, perché dà al racconto una certa urgenza e un pizzico di malinconia, che però non è il dolce struggimento di alcuni brani dei libri di partenza. Se Piefrancesco Diliberto parla un po' troppo - agli altri, allo spettatore, fuori campo - sono belli i silenzi e gli sguardi di Thony, alle prese con una donna concreta, dolce e mai isterica. (Carola Proto - Comingsoon.it)

Sulla mia pelle

Ven 28_03 ore 21:00
Cineforum

DATA USCITA: 12 settembre 2018
GENERE: Drammatico
ANNO: 2018
REGIA: Alessio Cremonini
ATTORI: Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano
PAESE: Italia
DURATA: 100 Min

TRAMA
Sulla mia pelle, il film diretto da Alessio Cremonini, è l’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi (Alessandro Borghi) e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia, in particola modo quella di sua sorella Ilaria (Jasmine Trinca). Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148. Al 31 dicembre dello stesso anno, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta morti in più. Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che hanno spinto il regista del film, Alessio Cremonini, a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone.
Come dichiarato dallo stesso regista, Sulla mia pelle nasce dal desiderio di strappare Stefano alla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul lettino autoptico, e ridargli vita.

CRITICA
Non ci sono accuse infuocate, né proclami, né violenze sbandierate, in Sulla mia pelle. C'è l'equilibrio e il pudore di chi voleva raccontare una storia terribile sulla quale ancora non esiste una verità giudiziaria, dopo nove anni. Voleva ricordare chi fosse, Stefano Cucchi, e cosa gli è successo. Mostrare l'incredibile, ovvero le innumerevoli volte che di fronte a Stefano si è fatto finta di niente, o si è voltata la testa. E, così, interrogare il pubblico sulla loro morale, in un'epoca dove il ripiegamento su sé stessi e l'egoismo la fanno da padroni. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Gauguin a Tahiti – Il paradiso perduto

Mar 26_03 ore 21:00
Mer 27_03 ore 21:00

GENERE: Documentario
ANNO: 2019
REGIA: Claudio Poli
ATTORI: Adriano Giannini
DURATA: 90 Min

BIGLIETTI: intero: 10,00 € - ridotto 8,00 €  per prenotati alla mail info@cinemamarconi.com (la prenotazione deve essere fatta entro le ore 12.00 del giorno di proiezione)
Da Tahiti alle Isole Marchesi.
È il primo aprile del 1891 quando, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin lascia Marsiglia diretto a Tahiti, in Polinesia. Ha quarantatré anni e quella giornata segna l’inizio di un viaggio che porterà l’artista agli antipodi della civiltà, alla ricerca dell’alba del Tempo e dell’Uomo. Ai Tropici, Gauguin (1848-1903) resterà quasi senza intervalli fino alla morte: dodici anni di disperata e febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni e colori ogni volta più puri e accesi; l’approdo definitivo in un Eden talvolta crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre tra quelli che si ispirarono alle Muse d’Oltremare.

Ripercorrendo le tracce di una biografia che appartiene ormai al mito e di una pittura raffinatamente primordiale, il film evento, che vanta una colonna sonora originale firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino, ci guiderà infatti in un percorso tra i luoghi che Gauguin scelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: New York col Metropolitan Museum, Chicago con il Chicago Art Institute, Washington con la National Gallery of Art, Boston con il Museum of Fine Arts. Ad accompagnare lo spettatore gli interventi di esperti internazionali: Mary Morton, curatrice alla National Gallery of Art di Washington, Gloria Groom,curatrice all’Art Institute di Chicago, Judy Sund, docente della New York City University, Belinda Thomson, massima esperta di Gauguin, David Haziot, autore della più aggiornata e accreditata biografia su Gauguin.

GAUGUIN A TAHITI. IL PARADISO PERDUTO trasforma in immagini quel libro d’avventura che fu la vita di Gauguin, ma è anche la cronaca di un fallimento. Perché Gauguin non poté mai sfuggire alle proprie origini, alle ambizioni e ai privilegi dell’uomo moderno. Fu sempre il cittadino di una potenza coloniale: dipinse tra le palme, ma con la mente rivolta al pubblico dell’Occidente. Un paradosso che si riflette nel destino della sua opera, visto che i suoi quadri oggi sono conservati in grandi musei internazionali dove ogni anno milioni di persone si fermano di fronte alle tele di Tahiti, sognando il loro istante di paradiso, un angolo di silenzio in mezzo alla folla.

Ma chi è Paul Gauguin? E da cosa è nata la sua fascinazione per i Tropici?
Gauguin nasce a Parigi il 7 giugno del 1848 dal giornalista Clovis Gauguin e da Aline Marie Chazal, la cui famiglia vive in Perù. È qui che Paul viene portato quando ha quattordici mesi. Ed è qui che prende il via l’iniziazione tropicale di un pittore che resterà sempre fiero del suo sangue sudamericano, tanto da sostenere con fermezza una sua parentela con gli Aztechi. Dopo il ritorno a Parigi, l’iniziazione alla pittura e all’Impressionismo e i viaggi come allievo pilota sul mercantile Luzitano e nella Marina Francese, Gauguin sente di dover cercare se stesso altrove, sente di dover trovare una via di uscita dall’Impressionismo. E, come sempre fa nei momenti più importanti della sua vita, parte. Lascia Parigi e una società che considera conformista, scegliendo l’asprezza e la bellezza selvaggia della costa bretone, un cuneo di roccia proteso sul vuoto dell’Oceano, presagio del volo nell’ignoto che verrà spiccato solo pochi anni dopo. Sono luoghi rudi, primitivi, malinconici e Gauguin vi si reca per purificarsi: dalla città e dalle mode artistiche parigine. E si mette alla ricerca delle forme ancestrali di una nuova pittura. È proprio qui a Pont-Aven che Gauguin dipingerà alcune delle sue opere più celebri, come il Cristo Giallo in cui riproduce un crocifisso ligneo ammirato nella cappella di Trémalo o La visione dopo il sermone, in cui il misticismo bretone trova forma nel cloisonnisme, con le sue campiture nette e stesure compatte di colore.

A dare il senso di una fuga impossibile dal proprio retaggio di uomo “civilizzato” contribuisce il fatto che molti dei suoi maggiori capolavori sono oggi conservati in grandi, frenetiche e iper-moderne metropoli statunitensi. Ed è proprio nei musei di queste città americane, con il vetro e l’acciaio dei grattacieli, la folla, e il traffico delle highways sullo sfondo, che lo spettatore potrà scoprire l’origine della pittura di Gauguin, nei suoi diversi periodi: gli esordi, la Bretagna, il primo periodo polinesiano, il secondo e finale soggiorno tahitiano. Un’avventura del colore che inizia con il distacco dagli Impressionisti e dalle loro pennellate frammentarie, passa per i contrasti violenti con l’amico e collega Vincent Van Gogh e approda a un cromatismo nuovo, anti-naturalistico e legato ai movimenti dell’anima come quello di opere come Ia orana Maria, Nafea faa ipoipo, Aha oe feii? o Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?.

Il racconto sarà accompagnato anche dalle parole dello stesso Gauguin, con brani tratti da testi autobiografici (come Noa Noa o Avant et après), dalle lettere a familiari e amici e alla moglie Mette, alla quale Paul scriverà: “Verrà un giorno, e presto, in cui mi rifugerò nella foresta in un’isola dell’Oceano a vivere d’arte, seguendo in pace la mia ispirazione. Circondato da una nuova famiglia, lontano da questa lotta europea per il denaro. A Tahiti, nel silenzio delle notti tropicali, potrò ascoltare il ritmo dolce e suadente del mio cuore in armonia con le presenze misteriose che mi circondano. Libero, senza problemi di denaro, potrò amare, cantare, morire”.

Beate

Ven 22_03 ore 21:00
Primavera Italiana

GENERE: Commedia
ANNO: 2018
REGIA: Samad Zarmandili
ATTORI: Donatella Finocchiaro, Maria Roveran, Lucia Sardo, Paolo Pierobon, Eleonora Panizzo
PAESE: Italia

TRAMA
In una cittadina del Nordest, la fabbrica “Veronica” produce e vende – con successo e nonostante la crisi – biancheria intima per signore…
… Ma i proprietari vogliono delocalizzare l’attività e moltiplicare i profitti. Lasciando le poche operaie – la combattiva Armida e le sue compagne – senza lavoro.
Nel vicino “Convento del Manto Santo”, un pugno di suore abili nell’antica arte del ricamo, tutte sufficientemente “svitate” e fin troppo devote alla salma mummificata della Beata Armida, rischiano di essere trasferite...
… Perché non hanno denaro sufficiente a mettere in sicurezza l’immobile. In realtà perché,
sull’area dove sorge il convento, un aspirante sindaco senza scrupoli – anche proprietario
della “Veronica” – vuol far nascere un resort di lusso.
 Per opporsi a un destino già segnato, operaie e suore intraprendono una singolare collaborazione “a scopo di lucro” : una produzione artigianale e clandestina di lingerie. Molto ricamata e piuttosto sexy.
 Perché le cose vadano nel verso giusto, per sconfiggere i “poteri forti”, serve però un Miracolo. Quello che la Beata non ha ancora compiuto. E che la farebbe finalmente diventare “Santa Armida”...

Samad Zarmandili 
Samad Zarmandili esordisce come assistente alla regia in Vesna va veloce (1996) di Carlo Mazzacurati, cui dedicherà poi tesi di laurea (in Storia e Critica del Cinema) e la sua prima opera: il documentario per la tv Speciale Mazzacurati. Uno sguardo esterno sulla realtà prodotto e diffuso da Rai Sat Cinema. A partire dalla metà degli anni Novanta lavora intensamente nel cinema e in televisione, soprattutto come aiuto regista (tra gli altri con Salvatore Maira, Aureliano Amadei, Alessandro Piva) e poi nel team tecnico di Squadra antimafia, tra le serie più longeve e di maggior successo di Canale 5, dov’è aiuto regista nelle stagioni n. 3, 4 e 5 e, a partire dalla n. 6 e per le due successive, regista della gran parte degli episodi. Un suo cortometraggio, Due e e mezzo compreso il viaggio, è distribuito all’interno di un film dal titolo Funeral Party. Una sua sceneggiatura originale Sole rosso, è stata premiata nell’ambito de La fabbrica dei progetti-New Cinema Network del Festival del Cinema di Roma. Beate è il suo primo film per il cinema. “Beate” è per me, una moderna fiaba sociale. E, al tempo stesso, una storia di riscatto, tutta al femminile, incentrata sull’onestà e la tenacia del suo personaggio guida e dell’eterogeneo gruppo di donne, operaie e suore “unite nella lotta”, che le muovono intorno. Il filtro della commedia di costume, mi ha offerto la possibilità di avvicinare con levità temi forti e tristemente attualissimi, quali la perdita del lavoro e la sua delocalizzazione dovuta alla globalizzazione dei mercati. E di introdurre note di grottesco, trasfigurazioni non necessariamente realistiche, senza tralasciare, spero, uno sguardo vigile sulle contraddizioni del presente. Il microcosmo della provincia italiana – qui un luogo incantato e sospeso nel tempo, qual è il Delta del Po, territorio modernizzato, ma non ancora stravolto come molto altro Nordest - è stato infine la lente attraverso cui guardare con empatia i personaggi e le loro vicende. Qui, “dove i pesci nuotano più in alto di dove volano gli uccelli” ho creduto di ritrovare un tessuto antropologico e sociale che desse forza alla storia, accrescendone il valore visivo. (s.z. aprile 2018)

Non sposate le mie figlie 2

Gio 21_03 ore 21:00
Sab 23_03 ore 21:00
Dom 24_03 ore 18:00 e 21:00
GENERE: Commedia
ANNO: 2019
REGIA: Philippe de Chauveron
ATTORI: Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Medi Sadoun, Frédéric Chau, Noom Diawara, Frédérique Bel, Julia Piaton, Emilie Caen, Elodie Fontan, Tatiana Rojo, Claudia Tagbo
PAESE: Francia
DURATA: 99 Min
TRAMA
Dopo il grande successo di “Non sposate le mie figlie!”, fenomeno cinematografico con oltre 150 milioni di euro incassati in tutto il mondo, tornano nelle sale italiane i coniugi Verneuil alle prese con una nuova crisi familiare… Claude e Marie sembrano ormai essersi rassegnati al matrimonio delle loro adorate quattro figlie con uomini di origini e culture molto distanti dalla loro: Rachid, musulmano di origini algerine, Chao, ateo e figlio di cinesi, l’ebreo David e il senegalese Charles. Ma la loro tranquillità familiare viene messa ancora una volta a dura prova quando scoprono che i loro generi hanno deciso di lasciare la Francia con mogli e figli in cerca di fortuna all'estero. Come se non bastasse, atterrano in Francia anche i consuoceri Koffi per il matrimonio della loro unica figlia femmina. Incapaci di immaginare la loro famiglia lontana e di non vedere crescere i propri nipoti, Claude e Marie sono pronti a tutto pur di trattenerli e dimostrare loro che la Francia è il posto migliore in cui possano vivere.

CRITICA
Formula simile, dialoghi scorretti e divertenti, per il sequel di Non sposate le mie figlie, commedia francese di maggior successo di questi anni. Nel primo abbiamo imparato come il minimo comune denominatore che ci unisce tutti sia il razzismo, questa volta è addirittura la Francia, con i suoi valori repubblicani, a venire messa in discussione dalle figlie (e generi), che decidono di emigrare, in blocco, verso i quattro angoli del mondo. Inaccettabile per i genitori, che organizzeranno una rappresentazione delle meraviglie della Francia di campagna, odore di letame compreso. I cattivoni, isterici e intolleranti, sono semmai a Parigi. Spunti e trovate superiori rispetto all'originale. Primo film in cui si citano i gilet gialli. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Canova

Mar 19_03 ore 21:00
Mer 20_03 ore 21:00
L'arte al cinema


Regia: Francesco Invernizzi
Scritto da: Stefano Paolo Giussani
Direttore della Fotografia: Massimiliano Gatti
Montaggio: Luca Gallucci
Anno: 2019
Durata: 96 minuti
Nazionalità: Italiana
Genere: Documentario

SINOSSI
Ci sono uomini che hanno creato opere capaci di illuminare lo sguardo di chi le osserva. Da oltre due secoli, Antonio Canova è uno di questi e con un documentario cinematografico rispondiamo al perché lo scultore sia riconosciuto come il maestro del neoclassicismo e l'ultimo grande artista italiano di livello mondiale. Ripercorriamo la storia che, dalla Venezia che ha visto nascere il suo talento, tocca Francia, Inghilterra, Russia attraverso i fastosi palazzi dell’epoca, ma soprattutto rimane imperniata su Roma.
Lo faremo però senza mai lasciare Possagno, perché se le sue opere sono giunte a Parigi, Londra, Vienna, New York, Washington, Berlino, San Pietroburgo, i bozzetti e i modelli originali sono gelosamente custoditi nel paese natale dell’artista, dove giunsero con un epico trasferimento voluto dal fratellastro in nave e su carri da Roma dopo la sua scomparsa.

Pane dal Cielo

Ven 15_03 ore 21:00
Primavera Italiana
ospiti della serata: Giovanni Badeschi (regista) - Donatella Bartoli (attrice) - Sergio Leone (attore)

GENERE: Drammatico
ANNO: 2018
REGIA: Giovanni Bedeschi
ATTORI: Donatella Bartoli, Sergio Leone, Paola Pitagora, Gigi Piola
PAESE: Italia
DURATA: 90 Min


TRAMA
In una gelida notte milanese, Lilli e Annibale, ospiti abituali della mensa dei poveri, si preparano ad andare a riposare, cercando un rifugio di fortuna, quando all'improvviso sentono dei vagiti e scoprono un neonato abbandonato in un cassonetto. Il problema è che quel bambino lo vedono solo loro e quelli che, come loro, vivono in un luogo abbandonato vicino alla stazione Greco-Pirelli. Comincia così una storia straordinaria fatta di povertà e riscatto, credenti veri e fasulli, mentre si diffonde un messaggio di speranza e cambiamento.

La paranza dei bambini

Gio 14_03 ore 21:00
Sab 16_03 ore 21:00
Dom 17_03 ore 18:00 e 21:00

GENERE: Drammatico
ANNO: 2019
REGIA: Claudio Giovannesi
ATTORI: Francesco Di Napoli, Ar Tem, Alfredo Turitto, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo, Viviana Aprea, Pasquale Marotta, Carmine Pizzo, Luca Nacarlo, Renato Carpentieri
PAESE: Italia
DURATA: 105 Min

TRAMA
Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò – vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. Giocano con le armi e corrono in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l'illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male. Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell'incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porterà ad una scelta irreversibile: il sacrificio dell'amore e dell'amicizia.

CRITICA
Claudio Giovannesi adatta il romanzo omonimo di Roberto Saviano per raccontare nel modo più nuovo e personale possibile una storia già nota. Lo fa trovando una misura esemplare nel mescolare il registro realistico con quello del cinema di genere, e nel raccontare i sentimenti dei protagonisti senza essere troppo invadente né nei confronti loro, né in quelli di chi guarda il film. E grazie a interpreti e volti azzeccati e in grado di supportare e arricchire il suo progetto. (Federico Gironi - Comingsoon.it)

Il primo re

Gio 07_03  ore 21:00
Sab 09_03 ore 21:00
Dom 10_03 ore 18:00 e 21:00

GENERE: Drammatico, Avventura
ANNO: 2019
REGIA: Matteo Rovere
ATTORI: Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Michael Schermi, Emilio De Marchi, Massimiliano Rossi, Tania Garribba, Vincenzo Crea, Ludovico Succio, Max Malatesta, Vincenzo Pirrotta, Lorenzo Gleijeses, Gabriel Montesi, Antonio Orlando, Florenzo Mattu, Martinus Tocchi
PAESE: Italia
DURATA: 127 Min

TRAMA
Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda.

CRITICA
Nell'avvicinarsi alla storia della nascita di Roma, Matteo Rovere non solo ha privilegiato il punto di vista di Remo ma ha obbedito a un fondamentale imperativo categorico: essere realistici. Ha avuto grande coraggio il regista, e percorrendo un genere poco frequentato, ha affrontato temi complessi come la religione, il libero arbitrio e il destino, non dimenticando mai di dare un cuore al film parlando di amore fraterno e sacrificio, di dubbi e di dolore. Illuminato dalla bella fotografia di Daniele Ciprì, il film si fregia della grande interpretazione di Alessandro Borghi e Alessio Lapice e di sequenze belle e complesse. Il latino arcaico, preferito all'italiano, è un valore aggiunto. (Carola Proto - Comingsoon.it)

Il vizio della speranza

Ven 08_03 ore 21:00
Rassegna Primavera Italiana
Ospite in sala: Massimiliano Rossi, attore

GENERE: Drammatico
ANNO: 2018
REGIA: Edoardo De Angelis
ATTORI: Pina Turco, Massimiliano Rossi, Marina Confalone, Cristina Donadio, Odette Gomis, Juliet Esey Joseph, Mariangela Robustelli, Jane Bobkova, Demi Licata, Marcello Romolo
PAESE: Italia
DURATA: 90 Min
TRAMA
Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto.
Un’esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata.
Insieme al suo pitbull dagli occhi coraggiosi Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine.
È proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa.
Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni.

CRITICA
Ambienta ancora una volta una sua storia a Castel Volturno Edoardo De Angelis, che torna a raccontare il corpo femminile mercificato e si concentra su un protagonista unico, nonostante intorno alla sua Maria si muovano diversi personaggi secondari. Scendendo all’Inferno con la sua macchina da presa e il suo stile personalissimo, o forse solamente al Purgatorio, il regista costruisce un racconto ancestrale e potente in cui si interroga sul mistero della nascita e auspica alla rivoluzione del sentimento, o meglio della speranza, lusso che, nella miserie e in una dura terra di confine che è la riproduzione in piccolo della nostra Italia, in pochi si possono permettere. Meno a fuoco di Indivisibili, il film ha una grande forza visiva, e una potenza deflagrante che trae alimento dalla bellissima colonna sonora di Enzo Avitabile. (Carola Proto - Comingsoon.it)