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Terraferma di Emanuele Crialese è il candidato italiano agli Oscar

Terraferma di Emanuele Crialese è il candidato italiano agli Oscar

E’ riuscito a battere il grande favorito Nanni Moretti, sognando così di poter arrivare al Kodak Theatre. Terraferma di Emanuele Crialese è il candidato italiano agli Oscar 2012. A stabilirlo la Commissione di selezione istituita all’Anica. Premio speciale della Giuria a Venezia 68, ma snobbato dal pubblico, con risultati al box office alquanto deludenti, il film di Crialese ha battuto non solo Habemus Papam ma anche Corpo Celeste di Alice Rohrwacher, Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, Noi credevamo di Mario Martone, Notizie degli Scavi di Emidio Greco, Tatanka di Giuseppe Gagliardi e Vallanzasca - Gli angeli del male di Michele Placido.

La commissione di selezione è composta da Nicola Borrelli (Direttore Generale Cinema Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Marco Bellocchio, Martha Capello (Presidente AGPC Associazione Giovani Produttori Cinematografici), le produttrici Francesca Cima e Tilde Corsi, Paola Corvino (Presidente UNEFA - Unione Nazionale Esportatori Film e Audiovisivi), Valerio De Paolis (distributore), Luca Guadagnino (regista) e il giornalista di Variety Nick Vivarelli.

Prossima tappa il 25 gennaio, quando l’Academy annuncerà una prima lista di 10 candidati, che successivamente sarà ridotta a 5 titoli finali. L’Italia non vince l’Oscar per il Miglior Film Straniero dal lontano 1998, anno de La Vita è Bella. Ultimo italiano a strappare una candidatura, La Bestia nel Cuore, ben 5 anni fa. Nel nostro apposito sondaggio solo il 10% di voi aveva segnalato Terraferma come il film italiano più ‘adatto’ per gli Oscar. Davanti a lui non solo Habemus Papam, con il 39% di voti, ma anche Vallanzasca, arrivato al 25%. E invece a farcela è stato Emanuele Crialese, a cui vanno tutti i nostri in bocca al lupo del caso.

via: cineblog.it

Terraferma

sab 1_10 ore 21.15
dom 2_10 ore 18.00 - 21.00


 REGIA: Emanuele Crialese
ATTORI: Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Mimmo Cuticchio, Martina Codecasa, Filippo Pucillo, Filippo Scarafia, Pierpaolo Spollon,
PAESE: Italia 2011
DURATA: 88 Min

NOTE: Presentato in Concorso alla 68° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

 sito ufficiale









In un'isola del Mare Nostrum, Filippo, un ventenne orfano di padre, vive con la madre Giulietta e il Nonno Ernesto, un vecchio e irriducibile pescatore che pratica la legge del mare. Durante una battuta di pesca, Filippo ed Ernesto salvano dall'annegamento una donna incinta e il suo bambino di pochi anni. In barba alla burocrazia e alla finanza, decidono di prendersi cura di loro, almeno fino a quando non avranno la forza di provvedere da soli al loro destino. Diviso tra la gestione di viziati vacanzieri e l'indigenza di una donna in fuga dalla guerra, Filippo cerca il suo centro e una terra finalmente ferma.
Terraferma è la terza opera che Emanuele Crialese dedica al mare della Sicilia in un'instancabile ricerca estetica avviata con Respiro nove anni prima. Come Conrad, Crialese per raccontare gli uomini sceglie “un elemento altrettanto inquieto e mutevole”, una visione azzurra ‘ancorata' questa volta al paesaggio umano e disperato dei profughi. Sopra, sotto e intorno a un'isola intenzionalmente non identificata, il regista guarda al mare come luogo di infinite risonanze interiori. Al centro del suo ‘navigare' c'è di nuovo un nucleo familiare in tensione verso un altrove e oltre quel mare che invade l'intera superficie dell'inquadratura, riempiendo d'acqua ogni spazio.
Dentro quella pura distesa assoluta e lungo il suo ritmo regolare si muovono ingombranti traghetti che vomitano turisti ed echi della terraferma, quella a cui anela per sé e per suo figlio la Giulietta di Donatella Finocchiaro. Perché quel mare ingrato gli ha annegato il marito e da troppo tempo è avaro di pesci e miracoli. Da quello stesso mare arriva un giorno una ‘madonna' laica e nera, che il paese di origine ha ‘spinto' alla fuga e quello ospite rifiuta all'accoglienza. La Sara di Timnit T. è il soggetto letteralmente ‘nel mezzo', a cui corrisponde con altrettanta drammaticità la precarietà sociale della famiglia indigena, costretta su un'isola e dentro un garage per fare posto ai vacanzieri a cui è devoto, oltre morale e decenza civile, il Nino ‘griffato' (e taroccato) di Beppe Fiorello. Ma se l'Italia del continente, esemplificata da tre studenti insofferenti, si dispone a prendere l'ultimo ferryboat per un mondo di falsa tolleranza dove non ci sono sponde da lambire e approdare, l'Italia arcaica dei pescatori e del sole bruciante (re)agisce subito con prontezza ai furori freddi della tragedia. Di quei pescatori il Filippo di Filippo Pucillo è il degno nipote, impasto di crudeltà e candore, che trova la via per la ‘terraferma' senza sapere se il mare consumerà la sua ‘nave' e la tempesta l'affonderà. Nel rigore della forma e dell'esecuzione, Crialese traduce in termini cinematografici le ferite dell'immigrazione e delle politiche migratorie, invertendo la rotta ma non il miraggio del transatlantico di Nuovomondo. Dentro i formati allungati e orizzontali, in cui si colloca il suo mare silenzioso, Terraferma trova la capacità poetica di rispondere alle grandi domande sul mondo. Un mondo occupato interamente dal cielo e dal mare, sfidato dal giovane Filippo per conquistare identità e ‘cittadinanza'. Marzia Gandolfi

 

Tutta colpa della musica


ven 30_09 ore 21.15



REGIA: Ricky Tognazzi
ATTORI: Ricky Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Stefania Sandrelli, Marco Messeri, Monica Scattini, Diego Casale, PAESE: Italia 2011
GENERE: Commedia
DURATA: 97 Min











Giuseppe è a un passo dalla pensione e da una vita da inventare daccapo. Stretto tra una madre cattolica e una moglie testimone di Geova, la sua unica consolazione è la figlia Chiara, timida, insicura e ostinata a vivere una vita senza uomini. Avvilito e senza intenzioni, è soccorso da Nappo, compagno di infanzia col vizio del coro e delle donne. Convinto dall'amico ad accompagnarlo alle prove del coro, gestito dalla sua ex moglie, Giuseppe incontra Elisa e se ne innamora perdutamente. Soprano, mamma e moglie di un marito da troppo tempo invalido, Elisa è un'elegante signora di mezza età che affoga i problemi nel canto. Ricambiato da Elisa, Giuseppe è deciso a seguire il suo cuore e a vivere una lunga notte di note.
È con una cavatina di Vincenzo Bellini che il soprano morbido e materno di Stefania Sandrelli innamora il Giuseppe cortese e gentile di Marco Messeri, perché l'arte dei suoni, e Ricky Tognazzi lo sa bene, vince il cuore e ‘raddoppia il contento'. Dopo Canone inverso, storia d'amore e di amicizia nella Praga occupata dai nazisti, il regista romano torna a impiegare le armonie geometriche della musica raccontando con garbo e pudore un sentimento senile. Note e partiture ancora una volta diventano nel suo cinema, conforme e impersonale, luoghi nei quali rifugiarsi e linguaggi con i quali esprimersi e lasciare esprimere i propri personaggi, a cui il tempo sfugge le mani e la vita si perde via in affanni. Ma la melodia prodotta dal coro, governato da una brillante Elena Sofia Ricci, è pure un invito a non scoraggiarsi e a inventarsi il modo di ricominciare da capo. Tutta colpa della musica è una commedia intorno al ‘Tempo', dove ogni mattina ha l'oro in bocca e una chance nel cuore. Tognazzi guarda con ironia e leggerezza all'eterno ritorno dell'identico quotidiano che il suo protagonista, immaturo e irrequieto, aggredisce innamorandosi caparbiamente, rilanciando e riavviando.
Se non sempre i personaggi hanno lo spessore auspicabile, il meccanismo narrativo funziona anche e soprattutto per l'intervento di un gruppo di attori ispirati che fanno respirare una sceneggiatura altrimenti meccanica e puramente didascalica, in cui ogni elemento viene sottolineato e spiegato con elementare chiarezza. Senza trovare una forma originale, il cinema di Tognazzi sorprende poco e rassicura troppo, Tutta colpa della musica ha l'indubbio merito di mettere in scena un coro di uomini e donne che non si piangono addosso e si danno da fare, affidandosi alla musica e ai sentimenti. Contro le insopportabili isterie e paturnie del cinema italiano, Ricky Tognazzi e Simona Izzo rispondono con una dipartita e una preghiera intonata dagli alpini. “Joska Joska Joska. Salta la mura e balla con mi”.  Marzia Gandolfi



I capelli al cinema

Breve storia del cinema attraverso le acconciature.

Cose dell'altro mondo


sab 24_09 ore 21.15
dom 25_09 ore 18.00 - 21.00


 REGIA: Francesco Patierno
ATTORI: Valerio Mastandrea, Diego Abatantuono,
Valentina Lodovini, Sandra Collodel, Maria Grazia Schiavo,
Maurizio Donadoni, Vitaliano Trevisan,
PRODUZIONE: Rodeo Drive
PAESE: Italia 2011
GENERE: Commedia
DURATA: 90 Min

 sito ufficiale






Una città del Nordest d'Italia. L'immigrazione incide sul tessuto sociale. L'industriale Golfetto non la sopporta nella maniera più assoluta e scarica tutta la sua xenofobia in uno spazio a lui riservato nella tv locale che finanzia. Intanto fa ritorno a casa Ariele, un poliziotto con madre con Alzheimer e un tempo compagno della maestra Laura che ora attende un figlio da un africano. Un mattino però, dopo un fenomeno temporalesco anomalo, tutti gli extracomunitari e gli stranieri in genere scompaiono dal territorio. Bisogna arrangiarsi da soli.
Il debito con Un giorno senza messicani viene correttamente pagato sin dai titoli di testa. Perché l'idea di base è la stessa: là la California qui il Nordest, identica la sparizione. Le similitudini si fermano però a questo punto perché lo sguardo e il punto di vista divergono e non solo per ovvie diversità di latitudini, usi e costumi. Se nel film di Sergio Arau e Jareli Arizmendi una parte consistente degli accadimenti veniva filtrata dai notiziari televisivi (con conseguente evidenziazione della manipolazione di massa) qui la televisione c'è ma la sua capacità di assoggettamento delle coscienze non si articola sulle notizie ma sulla visceralità più becera. Quando sentiamo blaterare Golfetto di cammelli e stati africani inesistenti viene immediatamente in mente (tanto per non fare nomi) Borghezio. La tecnica è la stessa, la volgarità analoga tanto che viene il dubbio che la produzione debba pagare all'eurodeputato parte dei diritti di sceneggiatura. Il film di Patierno trova la sua forza proprio nell'ignoranza che pervade il tessuto sociale traducendosi talvolta in violenza e che viene perfettamente esemplificata dal personaggio del taxista. Cose dell'altro mondo affronta il discorso della necessità della presenza degli immigrati per la stessa sopravvivenza del trend di vita proprio di coloro che più ne contrastano la presenza. Lo fa con i toni della commedia alternando la disinibita irruenza di un Abatantuono (che ogni tanto dimentica di interpretare un veneto e torna ad accenti milanesi) con la levità surrealmente efficace di Valerio Mastandrea, il quale interpreta un personaggio che si muove in una sorta di tempo sospeso in cui il compito primario sembra essere il reagire e non l'agire. L'esito è divertente e interessante. In più occasioni nella storia del cinema (e non solo) la commedia è riuscita a far arrivare a un vasto pubblico delle idee che il dramma o la riflessione 'alta' avrebbero costretto nella ristretta cerchia dei già convinti. Ogni volta che ciò accade è giusto felicitarsi abbandonando qualsiasi tipo di sopracciglio alzato. Giancarlo Zappoli 






Una nuova stagione al Cinema Marconi



Ebbene sì, abbiamo quasi finito di aspettare! Sabato 24 settembre ripartono le iniziative della Sala della Comunità - Cinema Marconi di Piove di Sacco e naturalmente quelle della nostra associazione Arte del Sogno, che ne cura la programmazione.

Sabato 24 settembre alle ore 21.15 ti aspettiamo all'apertura con la commedia Cose dell'altro Mondo di Francesco Patierno, con Diego Abatantuono e Valerio Mastandrea. Il film è il programmazione anche domenica 25.

Il weekend successivo proponiamo invece un altro film presentato a Venezia (e anche vincitore del Premio Speciale della Giuria): Terraferma di Emanuele Crialese.

Gli appuntamenti dei Venerdì d'essai inizieranno venerdì 7 ottobre, per dieci settimane fino a dicembre.

Ci vediamo al cinema, per augurarti ancora una volta.. una buona visione!

Associazione Arte del Sogno