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Paw Patrol


dom 1_1
ore 16.30
ven 6_1
ore 15.00 e 16.30
dom 8_1
ore 15.00 e 16.30


 GENERE: Animazione
ANNO: 2016
REGIA: Jamie Whitney
DISTRIBUZIONE: Notorious Pictures
PAESE: USA
DURATA: 60 Min









Arrivano al cinema i cuccioli più famosi della TV con 6 NUOVI EPISODI INEDITI.
Ep.1 I cuccioli salvano Danny X:
Danny vede Ryder compiere un salvataggio facendo le sue abituali acrobazie e ne viene ispirato. Decide così di modificare la sua moto per compiere un grande salto e superare un camion. Dopo esserci riuscito si entusiasma e decide di saltare prima dieci camion di fila e poi il canyon del serpente a sonagli. La Paw Patrol dovrà andare come sempre in suo soccorso.

Palla di neve


dom 25_12 ore 15.00lun 26_12 ore 15.00



GENERE: Animazione , Commedia , Family
ANNO: 2016
REGIA: Jean-Francois Pouliot, François Brisson

SCENEGGIATURA: Roger Cantin, Danyèle Patenaude
PRODUZIONE: CarpeDiem Film & TV See
DISTRIBUZIONE: Notorious Pictures
PAESE: Canada
DURATA: 82 Min





Trama
Per divertirsi durante le vacanze invernali i bambini di un paesino decidono di organizzare un'enorme sfida a palle di neve. Luke e Sophie, entrambi undicenni, saranno i capitani delle due squadre avversarie. Sophie e la sua truppa si difenderanno con un elaborato fortino di neve dagli attacchi del team di Luke. Vincerà la sfida la squadra che, alla fine delle vacanze, sarà riuscita ad occupare il fortino per ultima. Ma quello che doveva essere un passatempo allegro e divertente si trasforma presto in un conflitto molto più serio! La gioia tornerà quando i bambini decideranno di attaccare il fortino e distruggerlo fino all’ultimo pezzetto di neve, piuttosto che accanirsi l'uno contro l'altro.

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Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali


gio 22_12 ore 21.15
ven 23_12 ore 21.15
dom 25_12 ore 16.50 e 19.10 
lun 26_12 ore 16.50 e 19.10


GENERE: Avventura , Fantasy
ANNO: 2016
REGIA: Tim Burton
ATTORI: Eva Green, Asa Butterfield, Samuel L. Jackson, Ella Purnell, Chris O'Dowd, Allison Janney, Terence Stamp, Judi Dench
SCENEGGIATURA: Jane Goldman
FOTOGRAFIA: Bruno Delbonnel
MUSICHE: Michael Higham, Matthew Margeson
PAESE: USA
DURATA: 127 Min





Trama
Jacob ha sedici anni, una madre distratta e un padre pragmatico. Timido e impacciato è cresciuto col nonno, Abraham Portman, sfuggito alle persecuzioni naziste e riparato in un orfanotrofio diretto da Miss Peregrine. Di quell'infanzia, spesa in un'isola a largo del Galles, Abraham racconta meraviglie incantando Jacob e cogliendone la natura peculiare. Perché Jacob, proprio come suo nonno, è un ragazzino speciale che scoprirà la sua vocazione in circostanze drammatiche. Alla morte del nonno, ucciso dal suo peggiore incubo, Jacob decide di lasciare la Florida per il Galles, alla ricerca di qualcosa che possa spiegare le sue ultime volontà. Spiaggiato sull'isola, scopre molto presto che Miss Peregrine non era un'invenzione di una mente senile ma una giovane donna che accudisce ragazzi con doni speciali. Doni che mostri avidi e voraci vorrebbero possedere. Protetti da un loop temporale, Jacob e compagni risponderanno alla minaccia.
 

Recensione
Invisibili o più leggeri dell'aria, dotati di una forza gigantesca o di una bocca vorace, pieni di fuoco o di api, i ragazzi letterari di Ransom Riggs forniscono a Tim Burton il soggetto ideale. Trasposizione del romanzo omonimo, Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali abita un mondo di infanzia eterna, affollato di ragazzini sensibili e lunari a cui mostri invisibili vorrebbero divorare gli occhi. Burton realizza un film ispirato e personale, risalendo il tempo col suo protagonista e pescando di nuovo eroi fuori dal comune e schiusi alla vita da adulti illuminati. Vecchi folli, mentori immortali, padri mitomani, nonni affabulatori che raccontano una vita sognata. Ma poi sognata lo è davvero? Interpretato da Terence Stamp, che come Vincent Price, Martin Landau e Albert Finney è attore di prestigio e portatore di un immaginario cinematografico fantasmagorico, Abraham Portman alimenta la fantasia del nipote lasciando emergere la poesia del diverso. E Jacob cresce diverso, pieno dell'unica luce che possiamo sperare di ricevere, il bagliore dello stupore e la volontà di crederci.
Jacob, alla maniera di Alice, è curioso fin dalla soglia e per questo viene precipitato in un loop temporale dove non si tratta più di riavvolgere il tempo per modificare un avvenimento e scampare le conseguenze. A questo giro di anello si agisce con qualcuno o contro qualcosa che arriva dall'esterno. Effetto speciale carico di affetti speciali, il loop è il dono segreto di Miss Peregrine, l'intervallo perpetuo in cui nasconde i suoi orfani e attraverso cui si spiega la favola di Burton, passando dalla nostra epoca a un'altra (situata in un giorno preciso del 1943). Una favola che scongiura il pessimismo storico e giura che la storia non si ripete mai uguale a se stessa, un'avventura che piega il tempo per trasformarlo e moltiplicarne gli esiti. In Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali il loop è un passaggio aperto nella linearità del tempo in cui provano a infilarsi forze malvagie invisibili e ghiotte di vita eterna che derivano il loro potere da un singolare regime alimentare: gli occhi dei bambini.
Tema ricorrente al cinema (Hitchcock, Buñuel, Pasolini), la mutilazione dell'occhio è un attacco diretto allo spettatore, alla sua natura, al posto che occupa e che esige occhi spalancatamente aperti sullo schermo. Burton riprende l'angoscia infantile di perdere gli occhi e come in un racconto di Hoffmann ("L'uomo della sabbia") ne mette in scena il trauma, convertendo la negazione brutale della visione in creazione poetica. Una battaglia finale tra mostri gentili e giganti tentacolari, bersagliati con palle di neve, coriandoli e zucchero filato, che rende finalmente visibili al mondo i cattivi. Cattivi carnivori e senza occhi, invisibili per tutti ad eccezione di Jacob e di Abraham, ragazzo speciale tra ragazzi speciali promessi alla morte durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma il film di Burton non è la metafora edulcorata di quella guerra e del suo olocausto. I ragazzi del titolo, invisibili, leggeri, 'affamati', infiammabili, erculei, vivono un tempo parallelo ancora accessibile dai mostri, che hanno smesso le divise e dissimulato la ferocia dietro la disposizione a cambiare sembianza. Con Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, Burton ritrova il cammino dell'infanzia dell'arte, dirigendo uno scontro tra scheletri col cuore e creature senza cuore che omaggia Ray Harryhausen, maestro degli effetti speciali à l'ancienne.
L'immaginario artigianale e poetico dell'autore riprende respiro e disegna un nuovo eroe in viaggio dentro un espediente narrativo, che permette a Jacob di scoprire se stesso e il dono che ignorava e rilancia senza fine la stessa minaccia (una bomba nazista o un hollow famelico), arrestandola quando il peggio sta per arrivare. Serbatoio delle sue ossessioni, l'orfanotrofio di Miss Peregrine è un rifugio, uno spazio in cui condensare il suo stile, un museo espressionista in cui ogni bambino richiama e replica i marginali della sua filmografia. E di nuovo l'accesso è consentito soltanto a persone speciali, quelle che credono che un'altra umanità e un altro mondo siano possibili. "Non c'è più niente da esplorare", osserva il padre di Jacob, ornitologo disincantato ma Jacob scoprirà che ci sono ancora mondi paralleli da esplorare (i loop), dove un uccello può nascondere una paladina intrepida.
Incarnata da Eva Green, bellezza gotica e perturbante, Miss Peregrine è la guardiana del tempo e del tempio, signorina con orologio da tasca e pipa che avrà bisogno di un giovane eroe per trionfare sul male. Un adolescente persuaso di essere normale, che a forza di risalire e discendere il tempo troverà l'amore e una delle dichiarazioni più belle della storia del cinema. Perché come il ladro di Robert Bresson, Jacob ha dovuto fare un giro lunghissimo per raggiungere la sua Emma. Nel Diario di un ladro, il protagonista si rivolgeva a Marika Green, che (sorpresa) è la zia di Eva Green. Un rompicapo temporale misterioso e sospeso quello di Tim Burton, che pratica l'eterno ritorno, inizia alla vita e incontra l'attrice dei suoi sogni nel migliore dei mondi possibili. 
Marzia Gandolfi

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Il curioso mondo di Hieronimus Bosch


mar 13_12 ore 21.15
La Grande Arte al Cinema Marconi





Bizzarro e prodigioso, macabro e maestoso: in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte arriva nelle sale italiane la più grande mostra mai dedicata al più visionario dei pittori olandesi.

È stata la più grande retrospettiva mai vista dedicata a Hieronymus Bosch (1453-1516), con l’esposizione di 36 delle 44 opere superstiti della sua produzione. Hieronymus Bosch – Visions of Genius del Het Noordbrabants Museum, la mostra che si è svolta a ‘s-Hertogenbosch, città natale dell’artista, ha raccolto oltre 420.000 visitatori, accorsi da tutto il mondo per ammirare le bizzarre creazioni di Bosch, con orari di apertura del museo protratti fino all’una di notte per accogliere la fenomenale e inattesa domanda di pubblico a 500 anni dalla morte del pittore olandese.
Per chi si fosse perso quell’esposizione sorprendente e per tutti coloro che vogliono riviverla su grande schermo, il 13 e 14 dicembre arriva al cinema Il curioso mondo di Hieronymus Bosch. Accompagnato dagli interventi di esperti, come gli stessi curatori della mostra e importanti critici coinvolti per l’occasione, il film approfondirà la vita di questo artista visionario per esplorare ciò che ha ispirato i suoi lavori eccentrici e spesso ossessivi. Interverranno il regista e artista Peter Greenaway, il critico d’arte del Times Rachel Campbell-Johnston e il direttore del Het Noordbrabants Museum Charles de Mooij. Il Curioso Mondo di Hieronymus Bosch permetterà al pubblico di apprezzare nel dettaglio i dipinti di Bosch come mai prima, offrendo una visione attenta di tutte le curiosità nascoste all’interno delle sue tele, dai sacerdoti cannibali agli uccelli a tre teste.
Spiega la storica dell’arte Jennifer Sliwka: “Quando parlo con le persone che hanno visto i dipinti di Bosch e non sono storici dell’arte, quello che ricordano sempre sono i piccoli particolari aneddotici… mi potrebbero raccontare tutto nel dettaglio – come l’immagine di un uomo che cresce da una fragola. Credo che l’aspetto più affascinante di Bosch sia proprio il fatto che venga ricordato in tutti i particolari più intimi”.
Il film riporta in vita la forma originale delle famose pale di Hieronymus Bosch, che sono rimaste per molto tempo separate e sono attualmente divise fra i più grandi musei del mondo. E rivela anche nuove scoperte emerse – utilizzando le tecnologie più avanzate – durante i preparativi per la mostra nell’ambito del “Bosch Research and Conservation Project”.
Il Curioso Mondo di Hieronymus Bosch è stato scelto dalla città di Den Bosch come punta di diamante del “Hieronymus Bosch 500”, il programma di eventi lungo un anno per onorare il 500° anniversario della morte dell’artista. Il film è la conclusione appropriata di queste celebrazioni, che porta Bosch dalla sua città natale alle sale cinematografiche di tutto il mondo.

American Pastoral


gio 15_12 ore 21 solo giovedì: in lingua originale (inglese) con sottotitoli in italiano
ven 16_12 ore 21.15 (in italiano)

GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Ewan McGregor
ATTORI: Ewan McGregor, Dakota Fanning, Jennifer Connelly, Uzo Aduba, Molly Parker, Rupert Evans, David Strathairn, Valorie Curry, Peter Riegert, Mark Hildreth
SCENEGGIATURA: John Romano
FOTOGRAFIA: Martin Ruhe
MUSICHE: Alexandre Desplat
PAESE: USA
DURATA: 108 Min




Trama
Tratto dal libro capolavoro di Philip Roth vincitore del Premio Pulitzer, American Pastoral è la storia di Seymour Levov detto "lo Svedese", un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, ma il cui mondo pian piano va in pezzi quando la figlia ormai adolescente compie un attacco terroristico che provoca una vittima. Come è possibile che una tragedia di questo tipo sia accaduta proprio allo Svedese, la persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno Americano? Dove ha sbagliato?

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Non c'è più religione

***prima visione***
mer 7_12 ore 21.15
gio 8_12
ore 18.00 e 21.15
sab 10_12 ore 21.15
dom 11_12 ore 18.00 e 21.15


GENERE: Commedia
ANNO: 2016
REGIA: Luca Miniero
ATTORI: Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro, Nabiha Akkari, Giovanni Esposito, Roberto Herlitzka, Giovanni Cacioppo, Laura Adriani, Massimo De Lorenzo, Mehdi Meskar
SCENEGGIATURA: Luca Miniero, Sandro Petraglia
FOTOGRAFIA: Daniele Ciprì
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: Pasquale Catalano
PAESE: Italia




Trama
Nel presepe vivente il bambinello ha fatto lo sviluppo. Ha la barba e i brufoli degli adolescenti e nella culla non ci sta proprio. Bisogna trovarne un altro a tutti i costi! Una commedia esilarante sull'Italia di oggi, multietnica, senza figli e che si arrangia come può, con un lama al posto del bue e tre amici in lotta fra loro, al posto dei re Magi. Un presepe vivente così non si vedeva da 2000 anni nella piccola isola di Porto Buio.

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Escobar


ven 9_12 ore 21.15

GENERE: Thriller , Drammatico
ANNO: 2014
REGIA: Andrea Di Stefano
ATTORI: Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Carlos Bardem, Claudia Traisac, Ana Girardot
SCENEGGIATURA: Andrea Di Stefano
FOTOGRAFIA: Luis David Sansans
MONTAGGIO: Maryline Monthieux
MUSICHE: Max Richter
PAESE: Francia, Spagna, Belgio
DURATA: 120 Min




Trama
Nick segue il fratello nel sogno di vivere in Colombia, sulla spiaggia, in un vero e proprio paradiso terrestre. Lì conosce Maria, di cui s'innamora perdutamente. Ci sono però alcuni problemi con due fratelli del posto, che non amano l'idea che dei canadesi vivano nel loro bosco. Nick ne parla una sera con l'amatissimo zio di Maria, un uomo dal carisma insuperabile, che riesce nella magia di occuparsi generosamente del suo paese come della sua famiglia. Il giorno dopo, i focali fratelli piantagrane vengono trovati appesi a testa in giù, carbonizzati. Perché lo zio di Maria è Pablo Escobar, e nessuno sfugge a Pablo Escobar. Per Nick, il sogno d'amore e libertà cede progressivamente il posto al peggiore degli incubi. 


Recensione

È sempre bello assistere alla nascita di qualcosa. Con Escobar: Paradise lost nasce un regista. Andre Di Stefano, attore italiano dalla carriera internazionale, dimostra con il primo film di possedere tutte le qualità del buon regista, compresa l'ambizione, quando è ben riposta come in questo caso. Si confronta con una materia complessa, potentemente schizofrenica, e con un altro regista, uno dei più grandi e dei più folli. Escobar, dio della povera gente e demonio incarnato, si curava moltissimo dell'immagine di sé che voleva restituire, sapeva confondere, illudere, e non sono poche le sequenze in cui Di Stefano lo mette dietro un obiettivo fotografico, a dirigere un matrimonio o una folla ("porta via Maria da qui" arriverà ad ordinare ad un certo punto a un suo scagnozzo, in un attimo di delirio, in un campo di calcio gremito di gente accalcata).
Benicio Del Toro, già Che Guevara, indossa un'altra icona latinoamericana, di segno diametralmente opposto. La forza della sua interpretazione è la stessa del suo personaggio e ha a che vedere con le sfumature profonde e insondabili dell'autoinganno. Quell'uomo che parlava con Dio prima di ordinare i più atroci massacri, che cantava struggenti canzoni d'amore alla moglie, leggeva le fiabe ai figli, ma non si fidava nemmeno dei collaboratori più stretti, s'ingannava lui stesso rispetto alle proprie azioni ("tutto quello che facciamo lo facciamo per la nostra famiglia") o covava un'anima più nera del nero? Senza che in alcun modo questo dubbio passi mai per una sfumatura di giustificazione, Del Toro ne fa la pasta della propria performance, ipnotizzante. Non regge il confronto, specie nei primi piani, Josh Hutcherson nei panni di Nick, ma tutto sommato non è un difetto che offende, tale è l'abisso tra i due personaggi prima ancora che tra gli attori.
La tragedia, che si fa strada per spire avvolgenti, sempre più soffocanti, ha i connotati concitati del thriller ma anche la vena ancestrale del rapporto di complicità e tradimento tra padre e figlio, perché Nick non è certo senza colpa, e la sua scusa, è la stessa del mostro: l'amore, la famiglia.
Marianna Cappi

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Animali notturni


gio 1_12
ore 21.15
sab 3_12 ore 21.15
dom 4_12 ore 18.00 e 21.15

GENERE: Drammatico , Thriller
ANNO: 2016
REGIA: Tom Ford
ATTORI: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Isla Fisher, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Michael Shannon, Laura Linney, Karl Glusman
SCENEGGIATURA: Tom Ford
MUSICHE: Abel Korzeniowski
PAESE: USA
DURATA: 117 Min
NOTE: Presentato in concorso al Festival di Venezia 2016.





Trama
Susan Morrow, proprietaria di una prestigiosa galleria d'arte, riceve un manoscritto dal marito da cui la separano diciannove anni e un rimosso che emerge prepotente dalle pagine del suo romanzo. Un thriller che avanza nell'orizzonte piatto del Texas e dentro una notte mai così nera e profonda. Una notte che cattura Susan e la inchioda al suo letto, dietro gli occhiali e una vita di apparenze. Perché Susan molti anni prima ha divorziato crudelmente da Edward per sposare Walker, che non sopporta i fallimenti e la tradisce sulla East Coast, perché Susan vive una vita che scivola abulica sulla superficie delle opere che espone. Ma niente ora è più reale di quelle pagine che consuma con gli occhi, svolge col cuore, riorganizza nella testa, risalendo il tempo e la storia del suo matrimonio.

Recensione
Thriller coniugale nella cornice dell'arte contemporanea e critica 'con delitto' alla dittatura delle apparenze, Animali notturni è una parabola crudele sul matrimonio. Un matrimonio rigettato sul volto di una donna che porta a coscienza il dolore inflitto al coniuge. Un ex marito che trova la sua vendetta sulla pagina, mediando con l'arte il lutto e la perdita. Se l'arte 'messa in scena' da Susan è icona di se stessa, priva di un significato intrinseco e ridotta a macchina per formalizzare il dissenso e produrre pseudo-filosofie e pseudo-estetiche, quella praticata da Edward ricompone un disagio e lo cura, trovando al materiale grezzo e lavico dell'esperienza patita una nuova organizzazione testuale. Consegnando al genere, quello del thriller, la propria traiettoria esistenziale, protagonista e autore trasformano i fatti in arte-fatti e sperimentano la mediazione calcolata del linguaggio letterario (Edward) e cinematografico (Ford).
Alla maniera di Edward, Tom Ford sublima la dimensione informe dell'esperienza nel miracolo di un'opera che dissimula l'orrore lungo le linee chiare, dentro la fluida successione dei piani e nell'eleganza serica della sua protagonista. Come Edward, ancora, il regista orchestra il suo thriller nero con la meticolosità di un couturier, cucendo col delitto e l'illusione romantica un'indagine che stana i colpevoli e ridistribuisce carte e ruoli in un'altalena di rette e scarti che passano tutti per un 'centro' di vista. Lo sguardo di Susan che procede a ritroso dietro un paio di occhiali Tom Ford, deragliando il film sul reale e su un'America fabbrica di mostri. Di quella società la sequenza flesh and trash di apertura restituisce la misura disturbante, l'eccedenza, la pornografia e l'estremo limite di plasticità di una forma vivente. Ma la sfigurazione si regola rapidamente nella figurazione: all'esibizione progressiva della carne subentra la trasfigurazione di un'esperienza privata che genera orientamenti di partecipazione e scoraggia il fruitore voyeuristico.
Nella forbice, che scivola sul tessuto narrativo, si definisce Tom Ford, imperatore del marketing di lusso, re di uno chic esuberante che sa quando togliere un accessorio, smorzare un rossetto e incrementare il suo capitale di empatia dopo A Single Man, il suo primo bijou di emozione. Creatore di moda e di forme, capace di sviluppare un universo coerente sullo schermo come sulla passerella, i suoi film si rivelano nei dettagli, evocando la rigida geometria hitchcockiana, celebrando la costruzione tesissima della sua opera e rimettendosi a un cinema sensibile alla qualità plastica delle immagini e alla maschera femminile, in cui si annida una crudeltà animale. Adattamento del noir postmoderno di Austin Wright ("Tony & Susan") e vertigine di scrittura che allaccia autore e lettore, Animali Notturni inghiotte Amy Adams nel racconto incorniciato e produce nel racconto maggiore il suo doppio omicida. La vendetta è servita con un rapimento notturno che avvia un'inchiesta e la ricostruzione esistenziale di un uomo dolente nascosto dietro al quadro professionale. A sua volta Susan, sfinge infinitamente (tra)vestita, si interroga sulla natura di Edward, narratore che si fa eroe di un libro e di una forza altra, romantica, creativa, performativa e incompatibile con la sua tendenza a intellettualizzare tutto per evitare di passare all'azione, organizzando la sua esistenza su un principio di sopravvivenza perfettamente egoista. E perfettamente abbigliato. Un altro modo in fondo di lottare contro la propria mediocrità. Il modo à la mode di Tom Ford. Marzia Gandolfi

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