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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Basilicata coast to coast

ven 21_05 ore 21.15
sab 22_05 ore 21.15
dom 23_05 ore 18.00 e 21.00

REGIA: Rocco Papaleo
SCENEGGIATURA: Rocco Papaleo, Valter Lupo
ATTORI: Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno, Claudia Potenza, Michela Andreozzi, Antonio Gerardi, Augusto Fornari, Gaetano Amato
FOTOGRAFIA: Fabio Olmi
PRODUZIONE: Paco Cinematografica, Eagle Pictures, Ipotesi Cinema
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Italia 2010
GENERE: Commedia, Musical
DURATA: 105 Min





Nicola Palmieri insegna storia dell'arte e coltiva il sogno della musica. Frontman entusiasta di un gruppo di amici col vizio degli strumenti, compone canzoni e vorrebbe esibirsi sul palcoscenico scanzonato di Scanzano. Salvatore, alla chitarra, è uno studente di medicina che ha dimenticato di laurearsi e di innamorarsi, Franco, al contrabbasso, è pescatore di pesca libera a cui l'amore ha tolto parole e intenzioni, Rocco, alle percussioni, è un villano di grande fascino ossessionato dalla celebrità. Decisi ad attraversare la Basilicata dal Tirreno allo Ionio, intraprenderanno un viaggio picaresco, ripreso da una televisione parrocchiale e accompagnato da una giornalista svogliata e annoiata. Tra una canzone alla luna e un bicchiere di Aglianico, Nicola e compagni accorderanno la loro vita e canteranno sotto pioggia la loro canzone più bella.
Finalmente lo spazio comico e lirico torna ad essere quello dell'Italia meridionale. Un'area geografica che il cinema italiano ha frequentato negli ultimi tempi solo per raccontare la criminalità organizzata e la globalizzazione del male, le periferie degradate e il disagio socio-economico. Ai personaggi privi di innocenza che muoiono alla luce di lampade solari si sostituiscono allora gli antieroi lucani di Rocco Papaleo, al suo debutto dietro la macchina da presa. L'attore mette in scena la progressiva conoscenza di una realtà antropologica e culturale troppo spesso ignorata, attraverso un viaggio e un'esperienza che indaga il cuore del Sud e lo comprende dentro una commedia di innegabile simpatia. Vuoi per il talento nella descrizione dei luoghi e nella costruzione di un'atmosfera, vuoi per la felicità di alcune caratterizzazioni, ma soprattutto per una profonda sincerità che deriva da premesse chiaramente autobiografiche.
I musicisti intonati di Papaleo si muovono a piedi sullo sfondo di una periferia mediterranea e solare e i loro sguardi si aprono su una natura “popolare”. Alla luce piena di un sole che sta “di fronte” a loro e dentro alla vitalistica solarità di una cornice senza ombre, i quattro protagonisti escono da loro stessi e crescono nel viaggio, procedendo verso il finale e il mare Ionio, verso un ritmo altro e una musica altra, che pervade il film dall'inizio, risolvendosi in un concerto alla luna e in una gioiosa rinascita. Fermandosi ad Aliano per un brindisi a Carlo Levi e a Gian Maria Volonté (che lo ha interpretato sullo schermo per Francesco Rosi) e proseguendo in direzione ostinata e contraria, i vaghi musicisti lucani passano per la ricerca dell'altro e approdano alla consapevolezza di sé. A Papaleo non interessa tanto la ricerca e l'espressione di un malessere esistenziale, quanto la forma subliminale e distratta di quell'espressione.
La commedia picaresca, agita e suonata in una Basilicata che ha cortocircuitato briganti nazionali e guerriglieri argentini e ha “contaminato” tradizioni irrazionali con leggende tangibili, procede da una costa all'altra, seducendo il pubblico con la lentezza dell'andare e la pienezza dei colori, dei suoni ma soprattutto dei volti, impenetrabili e immobili come quello di Max Gazzé, bassista di tante note e nessuna parola. Basilicata coast to coast è un film aperto e appagato, un progetto a mano libera di una piena fantasia, in cui l'estremo senso e l'estremo nonsenso si toccano e si armonizzano. Marzia Gandolfi

Matrimoni e altri disastri

ven 14_05 ore 21.15
dom 16_05 ore 18.00 e 21.00

REGIA: Nina di Majo
SCENEGGIATURA: Francesco Bruni, Nina di Majo, Antonio Leotti
ATTORI: Margherita Buy, Fabio Volo, Luciana Littizzetto, Francesca Inaudi, Mehmet Gunsur, Marisa Berenson, Mohammed Bakri, Massimo De Francovich, I
MUSICHE: Carlo Crivelli
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia 2009
GENERE: Commedia
DURATA: 102 Min






Nanà è la primogenita di una ricca famiglia fiorentina e, al contrario della sorella, non è mai stata fortunata con gli uomini. Dapprima un'adolescenza da bruttina studiosa e poi un lungo rapporto culminato con la presa dei voti da parte del partner. Ora è una cinquantenne insoddisfatta. E come se non bastasse l'insoddisfazione di una vita priva d'amore (e di sesso, come non manca di ricordargli il suo pc), adesso dovrà anche organizzare il matrimonio della sorella minore, carina e spigliata, con un uomo che già le sta poco simpatico ma che ha conquistato tutta la famiglia. I giorni che la separano dalla cerimonia saranno un'unica lunga presa di coscienza.
È un oggetto molto curioso Matrimoni e altri disastri. Un film che in fondo parla molto poco di matrimoni (ce n'è uno solo) e più che altro di disastri, familiari e non, in un nucleo disfunzionale al centro del quale c'è uno dei personaggi più curiosi del nostro cinema moderno: una donna di mezza età, sola (come sempre più spesso ci capita di vedere), dalle convinzioni progressiste salde solo a parole ma che sa trarre forza da queste incertezze invece che farne una debolezza.
Nell'interpretare Nanà Margherita Buy bridgetjoneseggia per tutto il film (cosa in cui eccelle), in un tripudio di brutte figure, errori, distrazioni, inciampi, abrasioni, gaffes, stupori, colpi di scena, sfortune casuali e causate, tali e tante da andare oltre la macchietta e diventare instabilità pura. Con il suo incedere allegramente malinconico Nanà attraversa un film che non ha un unico intreccio bensì procede per accostamento di situazioni, sempre più estreme, a mano a mano che si avvicina la fatidica data del matrimonio, l'evento che scandisce il ritmo di tutta la storia.
Più gli eventi sembrano pretesti per una gag o l'ennesimo incidente diplomatico (ma anche fisico) della protagonista, più emerge dall'altro canto un mood autentico. Come in un film di Virzì (e non sembra un caso che alla sceneggiatura ci sia Francesco Bruni) la protagonista diventa il collettore delle infelicità e dei problemi altrui, benchè tra tutti i personaggi presentati sia quella che più avrebbe da lamentarsi.
Nonostante alcune cadute di stile, dei passaggi un po' raffazzonati e qualche ingenuità Matrimoni e altri disastri ha la qualità migliore che si possa riconoscere a un film, la consapevolezza di se stesso e una spiccata sincerità sentimentale. Con tono leggero ci racconta il percorso accidentato di una donna abituata ad addossarsi le sciagure altrui e intanto tiene di sfondo un'umanità pessima in ogni senso, alla quale però non ha l'arroganza di regalare disprezzo ma solo la giusta dose di esposizione. Procedendo per accumulo di instabilità riesce a raccontare in maniera sottile la caotica esistenza priva di certezze di chi, privo di una figura a cui regalare e da cui ricevere affetto, si affanna a cercare la normalità dimenticandosi che invece le persone "normali" sono quelle che non si sforzano di essere tali.
Nonostante sia evidente da quale parte pendano le idee di chi scrive e chi dirige, ogni punto di vista è trattato con la medesima equità e la divisione non è mai in buoni e cattivi, quanto in disperati e ancora più disperati. Cosa decisamente inusuale in una commedia che si fa notare soprattutto per la sua comicità. Gabriele Niola

Videodrome 3/3: Brazil

ven 07_05 dalle ore 21.30

REGIA: Terry Gilliam
SCENEGGIATURA: Terry Gilliam, Tom Stoppard, Charles McKeown
ATTORI: Jonathan Pryce, Robert De Niro, Katherine Helmond, Ian Holm, Bob Hoskins, Michael Palin, Ian Richardson,
FOTOGRAFIA: Roger Pratt
MUSICHE: Michael Kamen
PAESE: Gran Bretagna 1985
GENERE: Commedia
DURATA: 142 Min








Ispirato a 1984 di George Orwell e diretto da un membro dei Monty Python, Brazil (che è il titolo della famosa canzone degli anni Quaranta simbolo di evasione) è una bizzarra e straripante metafora contro le dittature in nome della libertà. Il "portavoce" è Sam Lowry, addetto agli archivi del Dipartimento informazioni in un paese del futuro dominato dal potere e dalla burocrazia dove gruppi di terroristi seminano distruzione per reagire all'oppressione. In seguito ad imprevisti e a strani incontri (un idraulico che si oppone al sistema riparando abusivamente nelle case, interpretato da De Niro), Sam si scopre vocazioni di oppositore e di terrorista, ma...


Videodrome 2/3: Blade runner

ven 07_05 dalle ore 21.30

REGIA: Ridley Scott
SCENEGGIATURA: Hampton Fancher, Roland Kibbee, David Webb Peoples
ATTORI: Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos,
FOTOGRAFIA: Jordan Cronenweth
MUSICHE: Vangelis
PRODUZIONE: The Ladd Company
PAESE: USA 1982
GENERE: Azione, Fantascienza
DURATA: 118 Min





In una Los Angeles piovosa e sovrappopolata, il poliziotto Deckard (Harrison Ford), dell'unità Blade Runner, viene richiamato in servizio. La sua specialità è l'eliminazione di esemplari insubordinati di "replicanti", androidi destinati al lavoro nelle colonie spaziali. Quattro di loro, Roy Batty, Leon, Zora e Pris, hanno raggiunto la Terra per tentare di infiltrarsi nelle industrie che li fabbricano. I replicanti sono identici agli esseri umani, tranne che per la durata limitata della loro esistenza e per l'apparente incapacità di provare sentimenti. Proprio sulla registrazione delle reazioni emotive si basa il test Voigt - Kampff, con cui Deckard indentifica in Rachel (Sean Young), collaboratrice dell'industriale, una replicante sperimentale, inconsapevole della propria vera natura. Deckard si pone sulle tracce di replicanti da "ritirare", eliminando per prima la spogliarellista Zora (Joanna Cassidy). È però Rachel a salvarlo da Leon, mentre Pres (Daryl Hannah) si installa a casa di un ricercatore per convincerlo a portare lei e Batty (Rutger Hauer) dall'industriale. L'incontro non ha esito felice: i due replicanti apprendono che non c'è modo di prolungare la loro esistenza. Deckard li raggiunge nel loro nascondiglio e, "ritirata" Pris, affronta Batty in un duello spietato. Salvato in extremis dal suo stesso avversario un attimo prima che questi muoia, Deckard recupera Rachel e fugge con lei lontano dalla città. Abile fusione di poliziesco e fantascienza, Blade Runner vive un rapporto di simbiosi con Il cacciatore di androidi, romanzo di Philip K. Dick da cui è tratto. Anche se il film risulta più coerente ed equilibrato, alcuni riferimenti sono apprezzabili solo leggendo il libro: i dettagli del test o la descrizione di un mondo in cui le riproduzioni artificiali degli animali, quasi estinti, diventano status symbol. Tuttavia il film descrive perfettamente una società multietnica e tratteggia perfettamente i diversi personaggi, tutti pervasi dall'amarezza tipica dell'opera di Dick: dallo scienziato colpito da invecchiamento precoce che vive in una casa piena di giocattoli, ai replicanti afflitti da angosce esistenziali, dalla fragile e sensuale Rachel alle prese con la propria identità sconosciuta al detective anni Quaranta trasferito nel futuro. Altrettanto efficaci sono gli effetti speciali di Douglas Trumbull e la colonna sonora di Vangelis. Blade Runner divenne rapidamente un cult-movie, cosa che anni dopo permise a Ridley Scott di distribuirne la versione "originale" ( Blade Runner: the Director's Cut). Meno ottimistica nel finale dell'edizione nota al pubblico, essa è priva della narrazione fuori campo del protagonista e della ripresa aerea conclusiva, aggiunta per volontà del produttore, utilizzando ritagli della sequenza iniziale di Shining. Andrea Carlo Cappi

Videodrome 1/3: Moon


ven 07_05
dalle ore 21.30

REGIA: Duncan Jones
SCENEGGIATURA: Nathan Parker
ATTORI: Sam Rockwell, Kevin Spacey, Malcolm Stewart, Dominique McElligott, Kaya Scodelario, Benedict Wong, Matt Berry, Robin Chalk
FOTOGRAFIA: Gary Shaw
MONTAGGIO: Nicolas Gaster
PRODUZIONE: Liberty Films UK, Lunar Industries, Xingu Films
PAESE: Gran Bretagna 2009
GENERE: Fantascienza, Thriller
DURATA: 97 Min






L'energia sulla Terra non è più un problema, la Lunar ha trovato il modo di generarne in maniera pulita e non dannosa sfruttando il materiale di cui sono composte le rocce presenti sul lato oscuro della Luna. A sorvegliare il lavoro dei macchinari è stata posta una base sul satellite naturale della Terra abitata unicamente da un computer tuttofare dalla voce umana e da un uomo, solo, quasi arrivato al termine dei suoi tre lunghissimi anni di contratto e sempre più vittima degli scherzi che stanchezza e solitudine gli procurano. Sarà un incidente quasi mortale a scardinare il meccanismo di inganni che si cela dietro il suo lavoro mettendolo a contatto inaspettatamente con un altro se stesso.
Probabilmente hanno mangiato gallette di riso razionando l'acqua per tutto il tempo della lavorazione per riuscire a realizzare un film simile con il ridicolo budget di 5 milioni di dollari. Scenografie prolungate al digitale, alcuni trucchi poveri (ma efficaci!) e un bel teatro di posa attrezzato a dovere, tanto è bastato al regista Duncan Jones per fare del suo primo film una vera opera di fantascienza classica.
Jones dimostra di sapere bene che la fantascienza è dentro la testa dello spettatore, il quale non ama le astronavi in sé ma quell'infinita e misteriosa desolazione degli spazi silenti dentro i quali esse si muovono, che costringe i personaggi ad andare alle radici del concetto di "umanità", rivedendo il rapporto che hanno con gli altri o con le macchine. Ed è proprio questa la cosa più piacevole di Moon: trovare che finalmente lo spazio torna ad essere non tanto un teatro d'azione e guerra ma l'ultimo grande luogo sconosciuto, l'unico nel quale sia ancora possibile immaginare o temere di poter trovare alieni a metà tra organico e inorganico, forze che materializzano i pensieri individuali o addirittura i confini della fisica e l'origine dell'uomo. Sulla loro Luna Duncan Jones e lo sceneggiatore Nathan Parker immaginano di trovare l'altro per eccellenza ovvero la propria copia esatta.
Forse però la freccia più affilata di Jones è la maniera con la quale gioca con le aspettative dello spettatore realizzando un film che non cita ma copia letteralmente molti elementi di classici come 2001: odissea nello spazio o Blade Runner. Jones ne replica i presupposti al fine di suscitare una reazione spontanea nello spettatore e poi tradirla. GERTY, il computer di bordo tuttofare dalla voce monocorde, non solo ricorda H.A.L. 9000 ma sembra seguirne il solco, almeno fino ad un certo punto, allo stesso modo le geometrie esagonali che compongono la base lunare, l'eccesso di bianco e nero, le tute, i caratteri delle scritte sugli schermi e tutta la tecnologia fatta di videotelefoni e pulsantini illuminati non sono in linea con quello che oggi al cinema immaginiamo per il nostro domani ma con quello che immaginavamo potesse essere il nostro futuro nell'era d'oro della fantascienza.
Stando sulle spalle dei giganti Jones guarda più lontano degli altri facendoci respirare l'aria del miglior cinema e riservandosi il diritto (tutto contemporaneo) ad una diversa visione della dialettica tra macchina e uomo (e più in grande tra spirito e materia), in linea con quello che fa anche un altro capolavoro della fantascienza moderna come Wall-e. Al tempo stesso però quando si tratta di tirare le fila delle molte carte calate sul tavolo sembra che il peso delle aspettative schiacci l'ambizioso esordio del figlio di David Bowie in un finale che, sebbene adeguato, non è all'altezza delle premesse. Moon poteva essere un disastro, eccessivamente modellato com'è su capolavori irraggiungibili, e invece è una piccola perla di un tipo di cinema che non si fa più da anni. Gabriele Niola

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PIOVE: PRESTO UNA SOLUZIONE PER LE 14 FAMIGLIE SFRATTATE

Numerose associazioni del privato sociale, parrocchie, e sindacati che operano nel Piovese si sono incontrate il 26 aprile 2010, insieme all’amministrazione comunale di Piove di Sacco, per esaminare la problematica dei numerosi sfratti in atto o in programma nel territorio.
La Saccisica è già stato territorio di lavoro in merito a questo tema, attivando una rete di associazioni che hanno provato insieme ai Comuni a intraprendere un percorso di confronto serrato, di studio approfondito e condiviso. L’obiettivo era quello di attivare una collaborazione concreta per creare forme di ospitalità temporanea.
Il percorso intrapreso si era momentaneamente sospeso prima delle elezioni comunali dopo aver svolto tre incontri di confronto e un momento di formazione per la realizzazione di un centro di prima accoglienza
Analizzando la situazione attuale come viene descritta dalle realtà coinvolte si evidenzia che i soggetti maggiormente colpiti sono per lo più famiglie in cui sono venute meno le risorse necessarie per pagare l'affitto a causa della grave contingenza economica generale. Attualmente, le famiglie che presentano situazioni di sfratto per mancato pagamento sono 14.
La perdita del lavoro e la fine, quando c'è, della cassa Integrazione e degli ammortizzatori sociali in generale , si traduce in uno stato di indigenza che si riversa su tutti i componenti della famiglia rendendo difficile il soddisfacimento dei bisogni primari: cibo, scuola, casa.
Si tratta di lavoratori che fino a ieri hanno contribuito al benessere economico locale fornendo la mano d'opera necessaria alle imprese del territorio determinandone profitti e sviluppo.
La comunità cittadina sente l'obbligo di un impegno di solidarietà volto ad alleviare i disagi che colpiscono in modo più grave una parte dei suoi componenti.
Il problema è rilevante ed ha pesanti ricadute sociali, educative, igieniche e sanitarie; che se non vengono arginate possono sfociare in problemi di ordine pubblico.
Per questi motivi, alle Associazioni scriventi, hanno chiesto un intervento di aiuto e di solidarietà all'Amministrazione Comunale e in prima persona dal Sindaco.
Le Associazioni e gli Enti sociali hanno dato il loro contributo di idee e di collaborazione per trovare possibili canali di finanziamento eventualmente costituendo un comitato di riferimento per il sindaco.
Le iniziative possibili emerse nell'incontro, anche con riferimento ad esperienze simili di altre zone sono le seguenti:
- Trattativa con la proprietà della casa per ottenere una proroga ( con parziale saldo del debito).
- Acquisizione di alloggi in affitto da privati, per conto dell'Amministrazione, che a sua volta li utilizza per sistemazioni temporanee a canoni adatti alla situazione.
- Messa a disposizione di immobili propri adattandoli alle necessità, per collocazione provvisoria di famiglie sfrattate.
- contratti concertati tra i sindacati degli inquilini e dei proprietari insieme all’amministrazione comunale, per fornire una riduzione del pagamento dell’Ici
Grazie all’impegno del volontariato sociale, dei sindacati e delle parrocchie insieme alle amministrazioni comunali, si ritiene opportuno, affrontare il problema su due fronti: il primo riguarda la situazione contingente, mettendo in campo raccolte fondi, il coinvolgimento delle banche del territorio e delle associazioni dei datori di lavoro; e contemporaneamente attivando buone prassi di lungo respiro, che permettano di bloccare sul nascere situazioni di disagio abitativo, prima che degenerino in sfratti esecutivi.
Alla fine dell’incontro il Sindaco ha concordato con le associazioni e i sindacati di analizzare le proposte fatte, impegnandosi a fornire a brevissimo tempo una soluzione al problema delle famiglie in emergenza abitativa valutando le proposte fatte dal coordinamento.

Coordinamento Caritas Parrocchie del Duomo, Madonna delle Grazie e Sant’Anna, CGIL di Piove di Sacco, SPI CGIL, FNP CISL, FLAI CGIL, ACLI, Sunia Padova, Associazione Libera Presidio di Piove di Sacco, Ass. Arte del Sogno, Coop. Caresà,, Associazione ASDK, Gruppo Solidarietà S .Anna, Associazione ASSALAM, Associazione EL BURAQ, Associazione le formiche.