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Perugino. Rinascimento Immortale

Martedì 4 Aprile ore 21:00
Mercoledì 5 Aprile ore 21:00
La Grande Arte Al Cinema

Genere: Documentario Anno: 2023 Regia: Giovanni Piscaglia Paese: Italia Biglietto intero: 10,00 € - ridotto 8,00 € per prenotati alla mail info@cinemamarconi.com (la prenotazione deve essere fatta entro le ore 12.00 del giorno di proiezione)

Documentario su Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino. Con l’intervento di storici ed esperti, vengono messe in luce le sue peculiarità e il suo ruolo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei suoi grandi capolavori, dagli affreschi della Cappella Sistina alle sale a lui dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria.

Un tributo ad un artista che ha ispirato in maniera decisiva i pittori del suo tempo, dando vita a opere di eterna bellezza.

A 500 anni dalla morte, il 4, 5 aprile arriva nelle sale PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, regista di Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte, su soggetto dello stesso Piscaglia con Marco Pisoni e Filippo Nicosia.

Il documentario, con la partecipazione straordinaria di Marco Bocci, racconta la vita e l’opera di Perugino partendo dal legame con la sua terra, l’Umbria, e in particolare con i paesaggi luminosi che si aprono sulle sponde del lago Trasimeno che spesso Perugino ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. Da Castel della Pieve, un borgo immerso in quei paesaggi, Pietro Vannucci, che solo in seguito avrebbe preso l’appellativo di Perugino, comincia il suo percorso artistico che lo porterà a imporsi nelle capitali creative dell’epoca, Roma e Firenze, a contatto con maestri come Verrocchio, e colleghi come Botticelli e Leonardo da Vinci. Eppure, nonostante Perugino sia stato un artista centrale del Rinascimento, il più famoso e richiesto nel ventennio che va dal 1480 al 1500, la sua fama si è via via spenta con lo scorrere dei secoli fino a giungere ai giorni nostri sbiadita e priva del suo reale valore. Perché questo è avvenuto? Molto ha inciso l’ombra che su di lui hanno gettato gli artisti della nuova maniera, e in particolare Raffaello. Infatti, il Perugino è spesso citato e conosciuto solo come maestro del pittore urbinate. Ma al di là dei meriti di Raffaello, gran parte della sfortuna critica del Perugino si deve anche a Giorgio Vasari, il biografo degli artisti che nelle sue “Vite” relega il Perugino a figura di secondo livello e lo descrive con toni dispregiativi riportando aneddoti e tratti del carattere negativi.

Questo docu-film prova a smentire Vasari, portando allo spettatore prove e documenti, ascoltando le voci dei maggiori studiosi e storici dell’arte, analizzando le opere nel dettaglio, cercando una verità diversa da quella giunta fino ai giorni nostri. Si parte dalle prime opere perugine come le tavolette di San Bernardino, dove il Rinascimento irrompe a Perugia portato proprio dalla mano e dalle idee visionarie di Perugino. Sempre a Perugia, Pietro realizza il primo capolavoro: “L’Adorazione dei Magi” della Galleria Nazionale dell’Umbria. La consacrazione arriva negli anni 80’ del Quattrocento con gli affreschi della Cappella Sistina, in cui ancora oggi possiamo ammirare “La consegna delle chiavi”. A questo punto, Perugino è l’astro nascente dell’arte italiana e a Firenze apre una bottega sull’esempio del suo maestro Verrocchio. È una bottega perfettamente rodata che sforna moltissime opere e riceve numerose commissioni. L’abilità imprenditoriale di Perugino è incredibile e il marchio di fabbrica dei suoi dipinti, il suo stile, diviene riconoscibile e ammirato e si diffonde in tutt’Italia. Lo spettatore verrà guidato alla scoperta della pittura armonica dell’artista: un equilibrio perfetto tra uomo e natura, realtà e ideale, che caratterizza dipinti come “La Consegna delle Chiavi” della Cappella Sistina in Vaticano, il “Compianto su Cristo Morto” della Galleria Palatina di Firenze, la “Pietà” e “L’Orazione nell’Orto” delle Gallerie degli Uffizi. Perugino inventa composizioni e iconografie che fanno scuola, diffonde un nuovo ideale di bellezza femminile attraverso le sue Madonne, concepisce straordinari cicli ad affresco come nel Collegio del Cambio di Perugia. Negli anni ’80 del Quattrocento, Perugino è rinomato sia a Firenze che a Perugia. Ha addirittura due botteghe e viene richiesto dalle principali corti italiane. Ovunque arrivi la sua arte, i pittori locali ne vengono influenzati e il suo linguaggio si diffonde. È un linguaggio semplice e diretto dal grande portato devozionale. Ed è forse per questo che i dipinti di Perugino vengono risparmiati dai roghi di Savonarola, il frate che prende il potere a Firenze alla metà degli anni ’90 del Quattrocento. Perugino passa indenne anche dalla tempesta di Savonarola: la sua costanza nella pittura e l’impermeabilità del carattere gli permettono di realizzare quadri devozionali di straordinaria bellezza e armonia che vengono presi a modello da moltissimi pittori a lui successivi. Un fenomeno di proporzioni paragonabili solo a quanto accaduto, prima di lui, con l’arte di Giotto. Ma i tempi cambiano e ad inizio ‘500 si fanno strada grandi geni dell’arte come Raffaello, Leonardo e Michelangelo. Le loro invenzioni oscurano la fama del Perugino che, negli ultimi 20 anni della sua lunga vita, è costretto a ritirarsi nella sua Umbria dove dipinge capolavori come “L’Adorazione dei Magi” di Città della Pieve e “Il Martirio di San Sebastiano” di Panicale. Muore di peste nel 1523 a Fontignano, con il pennello ancora in mano. Dopo la sua morte, il genio e l’importanza del Perugino vengono adombrati, dimenticati, travisati. Ma nessuna cattiva lettura può sminuire sua pittura che è ancora in grado di trasmetterci tutta la sua forza e la sua purezza. L’obiettivo del documentario sarà proprio quello di ridare a Perugino il giusto posto nella storia nell’arte, mettendone in luce le novità, i meriti, il carattere, a 500 anni esatti dalla sua scomparsa. Il documentario approfondirà da vicino anche l’allestimento delle due sale interamente dedicate all’artista alla Galleria Nazionale dell’Umbria, raccontando, tra le altre cose, il restauro di alcune delle sue opere.

Così, grazie a riprese suggestive e all’intervento di esperti come il Direttore Galleria Nazionale dell’Umbria Marco Pierini, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, la professoressa di Storia dell’architettura presso l’Università di Firenze Emanuela Ferretti, il Geografo all’Università di Bologna Franco Farinelli, la storica dell’arte della Galleria Nazionale dell’Umbria Veruska Picchiarelli, lo storico Franco Cardini, il coreografo e ballerino Virgilio Sieni, PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE metterà in luce le peculiarità dell’artista e il suo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori: dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Collegio del Cambio all’Archivio di Stato di Perugia, dalla Biblioteca Augusta alla Cappella San Severo a Cerqueto, e ancora l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio Città della Pieve, la Chiesa San Sebastiano a Panicale, la Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, la Galleria Palatina, gli Uffizi, Museo Galileo Galilei, Cenacolo del Fuligno, Liceo Michelangiolo, Archivio di Stato di Firenze, Biblioteca San Marco a Firenze e la Pinacoteca di Bologna.


Tutto in un giorno

Giovedì 30 Marzo ore 21:00
Sabato 1 Aprile ore 21:00
Domenica 2 Aprile ore 18:00 e ore 21:00

Genere: Drammatico, Thriller Anno: 2022 Regia: Juan Diego Botto Attori: Penélope Cruz, Adelfa Calvo Soto, Luis Tosar, Nur Al Levi, Aixa Villagrán, Christian Checa, Ame Aneiros, Font García, Juan Diego Botto, María Isabel Díaz, Somaya Taoufiki, Salma Naim Annaassi, Nacho Marraco, Claudia Melo Paese: Spagna Durata: 105 min

TRAMA
Un conto alla rovescia intreccia le vicende di persone impegnate a non mollare mentre attraversano le 24 ore che potrebbero cambiare irrimediabilmente le loro vite. On the fringe intreccia famiglia, amore, amicizia e l’impatto delle ristrettezze economiche sulle relazioni personali rivelando che è il valore della solidarietà la chiave per affrontare i momenti più difficili della vita. Una storia di coraggio e perseveranza, combattuta ai margini di una grande città, vera e mai patetica.

CRITICA
Un giorno e una notte che cambieranno le sorti di tre personaggi. Ambientato in una città vittima della crisi e sull'orlo di uno sfratto imminente, questo esordio di Juan Diego Botto ha il merito di cogliere lo spirito dei tempi, ma perde la misura del racconto, sempre spinto sulla sequela di drammi e cattiva sorte, finendo per anestetizzare l'umanità specifica di ognuno dei suoi personaggi. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Saint Omer

Venerdì 31 Marzo ore 21:00
Cineforum

Genere: Drammatico Anno: 2022 Regia: Alice Diop Attori: Kayije Kagame, Guslagie Malanga, Valérie Dréville, Aurélia Petit, Xavier Maly, Salih Sigirci, Salimata Kamate, Thomas De Pourquery, Fatih Sahin, Robert Cantarella, Atillahan Karagedik Paese: Francia Durata: 122 min

TRAMA
Una scrittrice assiste al processo di una giovane donna accusata di aver ucciso la figlia di soli 15 mesi per trarre dal caso una rivisitazione contemporanea del mito di Medea. Ma mentre il processo va avanti, nulla procede come previsto e la scrittrice, incinta di quattro mesi, si ritroverà a mettere in discussione ogni certezza sulla propria maternità.

CRITICA
Un film potente e lucido come pochi che sta dinnanzi allo spettatore con una forza crescente, che letteralmente esplode nel finale. Concorso.

The Whale

Giovedì 23 Marzo ore 21:00 in lingua originale con sottotitoli in italiano 
Sabato 25 Marzo ore 21:00
Domenica 26 Marzo ore 18:00 e ore 21:00

Genere: Commedia, Drammatico Anno: 2022 Regia: Darren Aronofsky Attori: Brendan Fraser, Sadie Sink, Samantha Morton, Ty Simpkins, Hong Chau, Huck Milner, Sathya Sridharan Paese: USA Durata: 117 min

TRAMA
The Whale, il nuovo film di Darren Aronofsky, racconta la storia di un solitario insegnante di letteratura affetto da una grave forma di obesità che tenta riallacciare i rapporti con la figlia adolescente, con la quale ha perso i contatti, per un’ultima possibilità di redenzione.
Presentato in concorso al Festival di Venezia e acclamato con oltre sei minuti di applausi per la straordinaria performance del protagonista Brendan Fraser.

CRITICA
Non ci va troppo per il sottile nel delineare i personaggi, Darren Aronofsky, ma soprattutto nell’alimentare le loro idiosincrasie e procrastinarle senza speranza. Charlie è un super eroe della bontà, vuole lasciare il mondo migliore di come l’ha trovato, come direbbe Baden Powell. Come in The Wrestler, Aronofsky recupera un corpo malandato, un’icona del cinema ormai trascurata da Hollywood. Se all'epoca era il maledettismo di Mickey Rourke, questa volta il profilo è quello di Brendan Fraser, già beniamino da blockbuster (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Orlando

Venerdì 24 Marzo ore 21:00
Cineforum

Genere: Drammatico Anno: 2022 Regia: Daniele Vicari Attori: Michele Placido, Angelica Kazankova, Fabrizio Rongione, Federico Pacifici, Denis Mpunga, Christelle Cornil Paese: Italia, Belgio Durata: 122 min

TRAMA
Quella di Orlando e Lyse è una favola, la favola moderna di un vecchio e una bambina, che, senza volerlo, si ritrovano ad affrontare insieme il presente e le scelte che porta con sé, nonostante siano distanti come possono esserlo la vita rurale in un piccolo borgo dell’entroterra e quella metropolitana di una grande città europea.

CRITICA
Un film sulla perdita materiale e sulla perdita spirituale, sulla riscoperta di sé che avviene proprio quando si pensa di conoscere già tutto fin troppo bene, sulle seconde vite, sul rimettersi in gioco quando ormai “pedine e tabellone” erano stati deposti sul fondo di un cassetto, sulle emozioni sommerse ma mai sopite fino in fondo. Dove i gesti valgono più di mille parole e dove ad emergere è soprattutto l’amore per la vita, come nella più bella delle favole moderne. (www.cinematographe.it)

Turandot - Royal Opera House

 Mercoledì 22 Marzo ore 20:15
in diretta al cinema

SCHEDA

La Royal Opera House è lieta di annunciare che, il prossimo marzo, il pubblico di tutto il mondo potrà assistere sul grande schermo all’ultima opera di Giacomo Puccini, la Turandot. Mercoledì 22 marzo alle 20.15, infatti, la produzione di Andrei Serban sarà trasmessa in diretta nei cinema di tutto il mondo.

Alla corte della principessa Turandot, i corteggiatori che non riescono a risolvere i suoi enigmi vengono brutalmente uccisi. Ma quando un misterioso principe risponde correttamente agli indovinelli, improvvisamente tutto il potere si concentra nelle sue mani. Quando la vita è in bilico, l’amore può vincere su tutto?

La spettacolare ed emozionante messa in scena di Serban del 1984 rappresenta ormai un classico dell’opera e attinge alle tradizioni teatrali cinesi e italiane per evocare una visione dell’antica Cina intrisa di leggenda e fantasia. La musica di Puccini è ricca di meraviglie musicali – non ultimo il “Nessun dorma” immediatamente riconoscibile – e offre arie memorabili e momenti di alta drammaticità.

Per la diretta, Antonio Pappano dirigerà un cast internazionale che comprende Anna Pirozzi nel ruolo della Principessa Turandot; Yonghoon Lee nel ruolo di Calaf; Masabane Cecilia Rangwanasha nel ruolo di Liù; e Vitalij Kowaljow nel ruolo di Timur.

Empire of Light

Giovedì 16 Marzo ore 21:00
Sabato 18 Marzo ore 21:00
Domenica 19 Marzo ore 18:00 e ore 21:00

Genere: Drammatico, Sentimentale Anno: 2022 Regia: Sam Mendes Attori: Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones, Colin Firth, Monica Dolan, Ron Cook, Sara Stewart, Tom Brooke, Justin Edwards, Tanya Moodie, Crystal Clarke, Hannah Onslow Paese: Gran Bretagna, USA Durata: 115 min

TRAMA
Hilary è la direttrice di un cinema alle prese con la sua salute mentale, mentre Stephen è un nuovo impiegato che vuole evadere dalla vita di provincia. Insieme trovano un senso di appartenenza e sperimentano il potere curativo dell'arte.

CRITICA
Un cinema imponente e fuori scala, per una cittadina della costiera meridionale dell'Inghilterra. Nei primi anni Ottanta al governo si consolidava il conservatorismo della Thatcher e i movimenti skinhead se la prendevano con chiunque sembrasse "diverso". Il film nostalgico di Sam Mendes racconta proprio due solitudini che si incontrano, quella di una depressa donna di mezza età, una straordinaria Olivia Colman, e di un ventenne di colore in cerca di un futuro. Colleghi all'Empire e amanti. L'amore per il cinema, per la pellicola e per un passato glorioso, il tempo che passa implacabile nel rendere il nuovo presente un tradimento dei sogni passati. Mancano però energia, sprint e vitalità. Ma c'è Olivia Colman, e non è poco. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)

Maria e l'amore

Venerdì 17 Marzo ore 21:00
cineforum

Genere: Commedia, Sentimentale Anno: 2022 Regia: Lauriane Escaffre, Yvonnick Muller Attori: Karin Viard, Grégory Gadebois, Philippe Uchan, Catherine Salée, Noée Abita, Lauriane Escaffre, Pauline Clément, Yvonnick Muller, Tania Dessources, Muriel Combeau Paese: Francia Durata: 93 min

TRAMA
Maria (Karin Viard) è sposata da 25 anni e lavora per una ditta di pulizie. Ha un carattere riservato e timido, a volte è goffa e sempre gentile. Scrive poesie e non lascia mai il quaderno rosso, dove le raccoglie, lo porta sempre con sé e non condivide con nessuno i suoi scritti, nemmeno con suo marito. Un giorno la donna viene assegnata come addetta alle pulizie alla prestigiosa Scuola di Belle Arti a Parigi e tra le mura dell’istituto scopre un mondo nuovo ricco di creatività, libertà e audacia. Qui fa la conoscenza di Hubert (Grégory Gadebois), il bizzarro custode della scuola, con il quale instaura subito una forte amicizia e che sin da subito le sta accanto nelle situazioni più difficili. Mentre il legame tra i due cresce, Maria riscopre non solo se stessa, ma anche emozioni che non provava da tempo. Riuscirà a lasciarsi andare e godersi finalmente la vita e l’amore?

CRITICA
Maria e l’amore è un film che fa breccia nel cuore dello spettatore con il semplice potere della delicatezza e della tenerezza, glorificando tutte le Maria che incontriamo nella nostra vita (e a cui il film è dedicato), ma di cui spesso rischiamo, per distrazione o abitudine, di non percepire la presenza (hotcorn.it)

Kiki - consegne a domicilio

Mercoledì 15 Marzo ore 21:00

Genere: Animazione, Avventura, Fantasy Anno: 1989 Regia: Hayao Miyazaki Paese: Giappone Durata: 102 min

TRAMA
Kiki è una piccola strega di tredici anni che decide di allontanarsi dal villaggio in cui vive con i genitori e di trasferirsi in una grande città sul mare. Insieme al fidato gatto nero Jiji e alla radiolina tascabile del papà, Kiki prende il volo a cavallo di una magica scopa per raggiungere, l'indomani, la città di Koriko. Qui avrà luogo il suo faticoso e divertente noviziato, in compagnia dell'ospitale panettiera Osono e del buffo coetaneo Tombo.

CRITICA
Kiki - Consegne a domicilio è un film tenero, delicato, capace di regalarci una storia suggestiva, raccontata con un tocco di ineguagliabile finezza (cinematographe.it)

The Quiet Girl

Giovedì 9 Marzo ore 21:00
Domenica 12 Marzo ore 18:00 e ore 21:00

Genere: Drammatico Anno: 2022 Regia: Colm Bairéad Attori: Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patric, Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheehy, Tara Faughnan, Neans Nic Dhonncha, Eabha Ni Chonaola, Carolyn Bracken Paese: Irlanda Durata: 94 min

TRAMA
Cáit è una bambina di 9 anni proveniente da una famiglia sovraffollata, disfunzionale e impoverita. Lottando silenziosamente a scuola e a casa, ha imparato a nascondersi davanti agli occhi di coloro che la circondano.
Con l’arrivo dell’estate e l’avvicinarsi del termine dell’ennesima gravidanza della madre, i genitori decidono di mandare Cáit a vivere da parenti lontani. Senza sapere quando tornerà a casa, la bambina viene lasciata a casa di questi estranei con solo l’abito che indossa. I Kinsella, una coppia di mezza età che Cáit non ha mai incontrato prima, vestono la bambina con vestiti che tengono con cura in un armadio e mostrano verso di lei una grande premura e attenzione.
Sono persone di campagna, la stessa realtà da cui proviene Cáit, ma lavorano sodo e conducono una vita dignitosa. Nonostante una calorosa accoglienza da parte della donna, Eibhlín, l’uomo di casa, Seán, mantiene le distanze da Cáit e lei da lui, ma con il tempo la loro relazione, inizialmente difficile, a poco a poco si distende.
Giorno dopo giorno, sotto la cura dei Kinsella, Cáit fiorisce e non si sente più invisibile agli occhi degli altri. Ma in questa casa dove cresce l’affetto e non dovrebbero esserci segreti, ne scopre uno.

CRITICA
Opera prima, candidata all'Oscar 2023 come miglior film internazionale, stupisce e coinvolge per la sensibilità, la naturalezza e la profondità con cui racconta, attraverso la storia di una ragazzina, sentimenti universali umani come il dolore e l'amore, l'incomprensione e l'accettazione, il trauma e la guarigione, sullo sfondo dei paesaggi da favola dell'Irlanda rurale. Con una piccola, straordinaria protagonista che è impossibile non amare. (Daniela Catelli - Comingsoon.it)

Triangle of Sadness

Venerdì 10 Marzo ore 21:00
Cineforum

Genere: Drammatico, Commedia Anno: 2022 Regia: Ruben Östlund Attori: Harris Dickinson, Charlbi Dean, Woody Harrelson, Zlatko Buric, Oliver Ford Davies, Iris Berben, Hanna Oldenburg, Arvin Kananian, Sunnyi Melles Paese: Svezia, Gran Bretagna, USA, Francia Durata: 149 min

TRAMA
Una coppia di modelli, Carl e Yaya (Harris Dickinson e Charlbi Dean), partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante (Woody Harrelson) con il debole per gli alcolici e Karl Marx. Tutto all’inizio sembra piacevole e “instagrammabile”, ma un evento catastrofico trasforma il viaggio in un’avventura in cui ogni gerarchia viene capovolta.

CRITICA
Ci sono sia Forza maggiore che The Square, i suoi lavori precedenti, dentro al nuovo film di Ruben Östlund, che con Triangle of Sadness torna a proporre il suo sguardo tagliente e satirico sulle questioni dell'oggi concentrandosi su varie questioni, macro e micro. Quella di Triangle of Sadness - che è un film lungo, pure troppo, e sicuramente molto compiaciuto, più ancora di The Square, ma che ha momenti molto alti, e altri esilaranti e irresistibili - è una satira di grana grossa sulle ingiustizie sociali dei nostri tempi, sul capitalismo e sul denaro e sulle classi sociali. L'operazione dello svedese è molto più sottile, e più riuscita, invece, quando parla di ruoli, di genere, di relazioni interpersonali, arrivando a dissolvere nell'acido della sua decostruzione le dinamiche di coppia e le piccole, grandi ipocrisie del quotidiano. (Federico Gironi - Comingsoon.it)