Com'è fatto ... il FILM! Cap II

Com’è fatto … il FILM!

Cap II




L’ambiente

Ed eccoci al secondo appuntamento con Com'è fatto … il FILM! 

Oggi approfondiremo il tema dell’ambiente e vedremo come può variare a seconda delle scelte del regista.

Nel capitolo precedente abbiamo definito questo termine come un elemento in relazione con il personaggio. In queste poche battute cercheremo di delinearne al meglio i concetti e sue declinazioni.


L’ambiente in un film è l’insieme di tutti gli elementi profilmici che fanno da sfondo alla vicenda.

Prima di girare una scena, il regista sceglie gli elementi dell’ambiente che gli permettono di costruire l’azione e di definirla in modo preciso, come la situazione e il contesto. L’ambiente, perciò, può essere ricco o povero, ma anche storico e generico e la sua costruzione dipende direttamente dallo spazio e dal tempo.

Esso svolge un ruolo cruciale nel trasmettere atmosfere, emozioni e significati e può appartenere ad una precisa corrente da cui prendere ispirazione.


Gli studiosi hanno classificato la tipologia di ambienti in tre categorie:

Il cinema impressionista;  i registi che prediligono questa modalità di rappresentazione tendono a privilegiare l'atmosfera e le sensazioni soggettive, spesso utilizzando luci naturali e colori vibranti per creare un senso di realismo e profondità.  Un esempio, può essere un film come "I giorni del cielo" di Terrence Malick, in cui impiegano la luce naturale per creare un'atmosfera onirica e poetica, catturando l'essenza emotiva delle scene. 


Il cinema realista; questa corrente ha l’obiettivo di rappresentare la realtà in modo fedele e senza idealizzazioni. I registi realisti scelgono spesso luoghi autentici e scenografie minimaliste per riflettere la vita quotidiana e le condizioni sociali dei personaggi. Un esempio emblematico è il movimento neorealista italiano, con film come "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica, il quale utilizza ambientazioni urbane reali per raccontare storie di vita comune, enfatizzando l'autenticità e la verosimiglianza.


Il cinema espressionista; nato in Germania agli inizi del XX secolo, si caratterizza per l'uso di scenografie distorte, ombre marcate e atmosfere cupe per esprimere stati d'animo interiori e temi psicologici. Nel cinema, questa corrente ha dato vita a opere come "Il gabinetto del dottor Caligari" di Robert Wiene, dove l'ambientazione surreale e le prospettive angolari riflettono la tensione psicologica e l'alienazione dei personaggi. L'espressionismo ha influenzato anche il cinema noir e horror, contribuendo a creare atmosfere inquietanti e suggestive. 


L'ambientazione cinematografica, dunque, è fondamentale nel creare l'atmosfera e nel comunicare le emozioni di un film. La comprensione e l'applicazione di questi stili permettono ai registi di arricchire la narrazione visiva, offrendo al pubblico esperienze cinematografiche profonde, memorabili e, soprattutto, meravigliose!


Detto questo vi aspettiamo alle prossime proiezioni di “Diamanti”, “Le occasioni dell’amore” e “L’orchestra stonata”.

Auguriamo a tutti i nostri spettatori e lettori buone feste e un felice anno nuovo!


Beatrice


Commenti