Paradiso amaro

sab 31_3 ore 21.15
dom 01_4 ore 18.00 - 21.00

proiezioni in collaborazione con la Parrocchia San Martino Duomo di Piove di Sacco: sabato approfondimento alla visione del film; domenica sola presentazione.
GENERE: Commedia, Drammatico
REGIA: Alexander Payne
ATTORI: George Clooney, Judy Greer, Shailene Woodley, Matthew Lillard, Beau Bridges, Robert Forster, Rob Huebel, Patricia Hastie, Michael Ontkean, Mary Birdsong, Milt Kogan, Amara Miller, Nick Krause
PAESE: USA 2011
DURATA: 110 Min

Sito Italiano
Sito Ufficiale
NOTE: Premio Oscar 2012 per la miglior sceneggiatura non originale

Trama
Paradiso amaro vede protagonista Matt King, un marito e padre da sempre indifferente e distante dalla famiglia. Ma quando la moglie rimane vittima di un incidente in barca nel mare di Waikiki è costretto a riavvicinarsi alle due figlie: e quindi a riconsiderare il suo passato e valutare un nuovo futuro. Mentre i loro rapporti si ricompatteranno, Matt è anche alle prese con la difficile decisione legata alla vendita di un terreno di famiglia, richiesto dalle elite delle Hawaii ma anche da un gruppo di missionari.

Recensione


Prima di Sideways consideravamo Alexander Payne un regista interessante ma tutto sommato sopravvalutato: Election e A proposito di Schmidt avevano svelato un cineasta dotato di notevole gusto acido per la commedia ma troppo propenso a dipingere personaggi sopra le righe e con i quali era difficile empatizzare. Poi è arrivato il capolavoro con protagonista Paul Giamatti, straordinario esempio di compostezza estetica e volontà di scavare in profondità dentro la psicologia e i sentimenti di uomini comuni. Adesso a sette anni di distanza viene presentato Paradiso amaro al Toronto Film Festival, opera che si pone come ulteriore e prezioso tassello nella filmografia di Payne in quanto capace di equilibrare le due facce del suo cinema che sopra abbiamo evidenziato.
Spesso l'ironia, il sarcasmo e le situazioni più assurde arrivano proprio nei momenti in cui l'animo umano è maggiormente esposto al dolore. Questo ci mostra con perizia e sensibilità il suo nuovo lungometraggio, costruito su persone assolutamente comuni che nella difficoltà perdono le loro certezze ma si sforzano di ritrovare un nuovo equilibrio, simile nella sostanza ma costruito su basi molto più solide di quello trovato in passato. George Clooney si dimostra, fin dalle primissime scene, perfetto nelle vesti comode ma sottilmente complicate di un uomo confuso come potrebbe essere chiunque in tali circostanze. Una prova d'attore tanto matura la sua quanto convincente proprio perché lavora in sottrazione, e non sfrutta l'appeal e il carisma ormai consolidati che la star di solito propone sul grande schermo. Accanto a lui appaiono in varie scene un gruppo di caratteristi di finissima bravura, tra i quali spiccano Robert Forster e la troppo sottovalutata Judy Greer. Merita poi una segnalazione la giovane Shailene Woodley, bravissima nella parte della primogenita scombinata che nel momento del bisogno ritrova se stessa e si dimostra spesso più matura di suo padre.
Alexander Payne costruisce Paradiso amaro secondo il suo stile di regia lineare, mai ostentato, che inquadra volti e ambienti lasciando che siano loro e i dialoghi di una sceneggiatura umanissima a creare la sostanza del film. Il risultato è una commedia molto toccante, vagamente stonata, abile nello scavare dentro figure che si differenziano pochissimo da noi. L'acquisita forza del cinema di Alexander Payne come Paradiso amaro conferma pienamente sta proprio in questo, nel rendere interessante e coinvolgente la vita interiore di personaggi con cui ci si può identificare nel loro essere ordinari, o meglio esseri umani. Adriano Ercolani

Approfondimenti

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