Le assaggiatrici

Giovedì 10 Aprile ore 21:00
Sabato 12 Aprile ore 21:00
Domenica 13 Aprile ore 18:00
Domenica 13 Aprile ore 21:00

Genere: Drammatico Anno: 2025 Regia: Silvio Soldini Attori: Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Esther Gemsch, Jurgen Wink, Emma Falck, Olga Von Luckwald, Berit Vander, Kriemhild Hamann, Thea Rasche, Boris Aljinović, Nicolo Pasetti, Peter Schorn, Gabriele Mazzoni, Philipp Seppi, Paolo Grossi, Lukas Zingerle, Marco Boriero, Alessandro Passi Paese: Italia, Svizzera, Belgio Durata: 117 min

TRAMA
Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Führer vede nemici dappertutto, essere avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, assieme ad altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti.
Rosa, la berlinese, fatica a farsi accettare. Ma quando finalmente vince la diffidenza verso di lei, accade qualcosa che la farà sentire in colpa. Un ufficiale delle SS, contro ogni razionalità e a dispetto di sé stessa, risveglia in lei l’amore. O forse il semplice bisogno di sentirsi viva, nonostante tutto.

CRITICA
Le Assaggiatrici è dunque un film femminista? Non esattamente, perché la vicenda di un pugno di ragazze di campagna costrette a ingurgitare cibo come oche da paté è la "piccola storia" che serve a narrare la "grande storia", o anche il "piccolo pennello" con cui dipingere un grande affresco. Un po’ come accadeva ne La zona di interesse, il "mostro" è vicino, anzi vicinissimo, ma si sente un animale in gabbia e sa che il suo sogno di gloria non si realizzerà, calpestato dai robusti scarponi dell’Armata Rossa. Non vediamo mai il Führer nel film di Soldini, che preferisce restare nell'intimità della narrazione. I suoi occhi sono quelli di Rosa "la berlinese", guardata con sospetto dalle altre e poi accettata perché compagna di sventura.
Si gioca quasi tutto intorno a un tavolo da pranzo Le Assaggiatrici, fra la paura delle protagoniste di essere avvelenate e una sorellanza che si fa sempre più forte. Controllate a vista, diventano pian piano un nucleo compatto, mentre fuori il tempo scorre e una stagione lascia spazio alla successiva. Silvio Soldini lavora sul tempo del film e nel film, concentrandosi sulla progressiva presa di coscienza dell’orrore perpetrato dal Nazismo. Mentre le posate si muovono rapide sui piatti di ceramica, l’illusione collettiva si prepara a svanire, e ancora una volta alle donne viene chiesto di stare zitte. (recensione di Carola Proto - Comingsoon.it)

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