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Un semplice incidente
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Giovedì 20 Novembre ore 21:00
Sabato 22 Novembre ore 21:00
Domenica 23 Novembre ore 18:00
Domenica 23 Novembre ore 21:00
Genere: Thriller, Drammatico Anno: 2025 Regia: Jafar Panahi Attori: Vahid Mobasseri, Ebrahim Azizi, Mariam Afshari, Hadis Pakbaten, Majid Panahi, Mohamad Ali Elyasmehr Paese: Iran, Francia Durata: 105 min
TRAMA
Girato clandestinamente, senza il permesso ufficiale delle autorità iraniane, il film conferma l’impegno di Panahi a difendere l’integrità artistica e l’indipendenza creativa. Un semplice incidente unisce dramma e ironia, muovendosi sul sottile confine tra tragedia e grottesco. L’ironia dissacrante, cifra distintiva del suo cinema, diventa lo strumento attraverso cui Panahi mette in scena l’assurdità dei meccanismi di potere e la fragilità dei giudizi morali.
CRITICA
Il ritorno di Panahi è un altro gioiello di semplicità e straordinaria profondità che vanno avanti a braccetto. Una capacità di mettere in scena persone comuni e avvenimenti apparentemente banali e quotidiani che innescano una cascata di avvenimenti capaci di mettere in discussione la convivenza sociale dell'Iran, ma sempre più di noi tutti. Una scelta morale, in un contesto sempre più autoritario in tutto il mondo sono al centro del film più politico del regista, in cui si pone frontalmente contro chi applica la violenza e le torture di un regime liberticida. La prima scena e l'ultima sono l'emblema della grandezza di un vero maestro delle piccole cose. (Mauro Donzelli - comingsoon.it)
Tutto l'amore che serve
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Venerdì 21 Novembre ore 21:00
Venerdì d'essai
Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Anne-Sophie Bailly Attori: Laure Calamy, Charles Peccia-Galletto, Julie Froger, Geert Van Rampelberg, Rebecca Finet, Pasquale D'Inca, Aissatou Diallo Sagna Paese: Francia Durata: 95 min
TRAMA
Il film che ha commosso l’81a Mostra del cinema di Venezia: un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una strepitosa Laure Calamy. È un rapporto quasi simbiotico quello tra Mona, combattiva madre single, e suo figlio Joel, un ragazzo con disabilità cognitiva altrettanto risoluto. Joel lavora in un centro specializzato ed è perdutamente innamorato della sua collega Oceane, anche lei una ragazza con disabilità. Quando Mona, che nulla sapeva della relazione tra i due, scopre che Oceane è incinta, le sue certezze e il suo mondo iniziano a vacillare. La donna dovrà mettere in discussione la propria vita, le proprie scelte e le proprie prospettive per riconnettersi col figlio e ritrovare la forza di amare, anche se stessa.
CRITICA
Mona e Joel, una madre e un figlio con un ritardo cognitivo, un trentenne che sembra ancora un bambinone. L'equilibrio un po' ossessivo di questo rapporto si rompe quando Joel si innamora di una ragazza che rimane incinta. I due vogliono essere presi sul serio, tenere il bambino e costruire una famiglia. Il rapporto di dipendenza reciproca della madre e del figlio lascia spazio alla necessità di entrambi di emanciparsi, per Mona di affrontare un'improvvisa libertà che la spiazza e la porta a riscoprire la sua sessualità. Toccante e sincero, senza retorica o semplificazioni, l'opera prima di Anne-Sophie Bailly è una storia credibile e originale nel suo affrontare il rapporto fra madre e figlio, nobilitato da una magnifica interpretazione di Laure Calamy. (Mauro Donzelli - comingsoon.it)
Cinque secondi
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Giovedì 13 Novembre ore 21:00
Sabato 15 Novembre ore 21:00
Domenica 16 Novembre ore 18:00
Domenica 16 Novembre ore 21:00
Divorzio all'Italiana
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Venerdì 14 Novembre ore 21:00
Venerdì d'essai
Genere: Commedia, Drammatico Anno: 1961 Regia: Pietro Germi Attori: Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Leopoldo Trieste, Umberto Spadaro, Angela Cardile, Margherita Girelli, Lando Buzzanca, Pietro Tordi, Laura Tomiselli, Ugo Torrente, Antonio Acqua, Renzo Marignano, Saro Arcidiacono, Bianca Castagnetta, Ignazio Roberto Daidone, Edy Nogara, Giovanni Fassiolo, Daniela Igliozzi Paese: Italia Durata: 101 min
TRAMA
Divorzio all'italiana, il film diretto da Pietro Germi, è ambientato nella Sicilia di inizio anni 60.
Il Barone siciliano Ferdinando Cefalù detto "Fefè" (Marcello Mastroianni) è sposato con Rosalia (Daniela Rocca), una donna tanto brutta quanto insopportabile, che lo opprime con le sue continue smancerie. Fefè è innamorato di sua cugina Angela (Stefania Sandrelli), una bellissima ragazza di 16 anni che ricambia il suo amore. Stanco di sua moglie, cerca in tutti i modi uno stratagemma per "liberarsi" di lei.
La legislazione dell'epoca non permette ancora il divorzio, ma è ancora previsto il delitto d'onore secondo l'articolo 587 del codice penale che cita: "Chiunque cagiona la morte del coniuge o della sorella nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dell'offesa recata all'onore suo o della famiglia è punito con la reclusione da 3 ai 7 anni...". L'occasione gli si presenta quando in città arriva il pittore Carmelo Patanè (Leopoldo Trieste), che è stato un vecchio amore di Rosalia. Fefè favorisce la relazione invitando Carmelo nel suo palazzo con la scusa di affidargli il restauro degli affreschi. Arriva il giorno in cui sembra realizzarsi il tradimento: dopo un litigio con il marito Rosalia, sentendosi sola e abbandonata, cerca conforto nelle braccia di Carmelo. Fefè scopre che si sono dati un appuntamento, così con la scusa che al cinema del paese è arrivato il film "La dolce vita " va a vederlo per poi a metà proiezione rincasare per sorprenderli in flagranza di reato e ucciderli...
CURIOSITÀ
Presentato al Festival di Cannes nel 1962, vinse il premio "miglior commedia", ottenne tre candidature all'Oscar vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura.
Nel film è inserita una breve sequenza di "La dolce vita " di Federico Fellini, con Anita Ekberg.
Nel film troviamo una satira feroce su due situazioni arretrate della legge italiana dell'epoca: l'assenza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970) e soprattutto l'anacronistico articolo 587 del codice penale, che nel 1960 ancora prevedeva il delitto d'onore, abolito solo dopo vent'anni. (comingsoon.it)
Tre ciotole
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Giovedì 6 Novembre ore 21:00
Sabato 8 Novembre ore 21:00
Domenica 9 Novembre ore 18:00
Domenica 9 Novembre ore 21:00
Genere: Drammatico Anno: 2025 Regia: Isabel Coixet Attori: Alba Rohrwacher, Elio Germano, Francesco Carril, Giorgio Colangeli Paese: Italia, Spagna Durata: 120 min
TRAMA
Dopo quello che sembrava un banale litigio, Marta e Antonio si lasciano. Marta reagisce alla rottura chiudendosi in sé stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di lancio, si butta sul lavoro. Eppure, sebbene sia stato lui a lasciare Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo, la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte.
CRITICA
Marta e Antonio si lasciano, dopo anni. Lui soffre e anche lei, ma la perdita di peso sembra nascondere altro, oltre al dolore per la separazione. Adattamento del libro di Michela Murgia coraggioso e intenso, che da una serie di racconti e protagonisti isola due personaggi e una coppia. Storia di presa di consapevolezza del sé oltre al noi, di come la malattia possa dare nuove prospettive di vita, portando ad aprirsi al mondo e agli altri. Regalare. insomma, anche qualche elemento arricchente, per paradossale che possa sembrare. Senza troppi svolazzi spirituali, con una dose di salvifica ironia e una storia appassionante e ben interpretata, anche al di là di qualche sbavatura estetica tipica dello stile indie di maniera della regista (Mauro Donzelli - comingsoon.it)
100 litri di birra
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Venerdì 7 Novembre ore 21:00
Venerdì d'essai
Genere: Commedia Anno: 2024 Regia: Teemu Nikki Attori: Elina Knihtila, Pirjo Lonka, Ville Tiihonen, Pekka Strang, Jari Virman, Hannamaija Nikander Paese: Finlandia, Italia Durata: 88 min
TRAMA
Taina e Pirkko, due sorelle stralunate, vivono alla giornata, con poche idee e poche prospettive, ma con un talento indiscutibile: il loro sahti – la tipica birra artigianale che in Finlandia, per tradizione, accompagna ogni festa, matrimonio o funerale – è spaziale.
Quando promettono di prepararne ben 100 litri per un matrimonio in famiglia, si superano e producono il lotto migliore di sempre, un sahti da 10, talmente buono che… finiscono per berselo tutto da sole! Alle prese con gli enormi postumi della sbornia, le due si troveranno coinvolte in una serie di esilaranti disavventure, mentre cercano disperatamente di procurarsi altra birra (con ogni mezzo necessario!), salvare il matrimonio e riconquistare la loro reputazione di migliori birraie del villaggio.
CRITICA
Teemu Nikki, il regista finlandese di La morte è un problema dei vivi, torna col suo cinema fatto da grana grossa, umorismo nero e una spiccata propensione per il grottesco che avvolge contenuti chiaramente malinconici.
Questa volta omaggia il sahti (una specie di tradizionale birra artigianale), e quindi le radici storiche e culturali del suo paese, ma racconta anche una storia di piccole e grandi ruggini familiari.
Viaggio perlopiù comico e paradossale lungo gli alti e i bassi dell’abuso di alcol, 100 litri di birra procede beffardo e grossolano verso l’inevitabile finale agrodolce (più agro che dolce).
La visione ingolfa, stordisce, solo a tratti più o meno diverte. Speriamo almeno dopo non ne derivino postumi troppo pesanti. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
La grande paura di Hitler - processo all'arte degenerata
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Martedì 4 Novembre ore 21:00
Mercoledì 5 Novembre ore 21:00
La Grande Arte Al Cinema
Genere: Documentario Anno: 2025 Regia: Simona Risi Paese: Italia Durata: 90 min
Biglietti: intero: 10,00 € - ridotto 8,00 € per prenotati alla mail info@cinemamarconi.com (la prenotazione deve essere fatta entro le ore 12.00 del giorno di proiezione)
SCHEDA
Arriverà al cinema Marconi come evento speciale solo il 4, 5 novembre LA GRANDE PAURA DI HITLER – PROCESSO ALL’ARTE DEGENERATA, il film diretto da Simona Risi, su soggetto di Didi Gnocchi che firma la sceneggiatura con Sabina Fedeli e Arianna Marelli e con la voce narrante di Claudia Catani, prodotto da 3D Produzioni e distribuito in esclusiva da Nexo Studios. Le prevendite apriranno a partire dall’8 ottobre e l’elenco delle sale sarà a breve disponibile su nexostudios.it.
A partire dalla mostra “Arte degenerata” organizzata nel 2025 dal Musée Picasso di Parigi, il documentario ricostruisce e racconta l’esposizione organizzata dal regime nazista a Monaco nel 1937, destinata a denigrare e condannare l’arte moderna, bollata come “degenerata”. Fu il culmine di una campagna che voleva cancellare per sempre artisti come Henri Matisse, Max Beckmann, Vincent Van Gogh, Otto Dix, Marc Chagall, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani. Le loro opere vennero ritirate dai musei tedeschi, distrutte, vendute o esposte in “mostre degli orrori”. Vennero venduti molti dei capolavori “degenerati” e l’incasso finì nelle casse naziste.
LA GRANDE PAURA DI HITLER – PROCESSO ALL’ARTE DEGENERATA presentando le opere dell’esposizione parigina ricostruisce le radici che portarono alla campagna contro le avanguardie. Quella del nazismo non fu infatti solo un feroce attacco alle arti visive, ma anche alla musica (jazz e atonalità), all‘architettura (funzionalismo, Bauhaus) e alla letteratura (opere moderniste e critiche verso il regime).
Ma come può l’arte essere considerata una minaccia? Questo documentario porta a riflettere su quanto l’arte e il pensiero critico restino ancora oggi strumenti di resistenza al pensiero unico e a difesa della democrazia.
La vita va così
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Giovedì 30 Ottobre ore 21:00
Sabato 1 Novembre ore 21:00
Domenica 2 Novembre ore 18:00
Domenica 2 Novembre ore 21:00
Sabato 8 novembre ore 18:00
Domenica 9 Novembre ore 15:00
Genere: Commedia Anno: 2025 Regia: Riccardo Milani Attori: Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo, Pietro Ragusa, Geppi Cucciari, Niccolò Senni Paese: Italia Durata: 120 min
TRAMA
Alla soglia del nuovo millennio, Efisio, un pastore solitario del sud Sardegna, difende l’ultimo tratto incontaminato di costa che Giacomo, potente immobiliarista, vuole trasformare in un resort di lusso. Tra loro Mariano cerca di mediare, mentre Francesca, figlia di Efisio, è divisa tra modernità e radici. Quando Efisio rifiuta l’offerta milionaria, la battaglia si sposta in tribunale, dove la giudice Giovanna deve decidere. Mentre la comunità si divide, il “no” di Efisio diventa simbolo di resistenza e identità.
CRITICA
Riccardo Milani torna a raccontare una storia di persone che restano e sceglie un altro suo luogo del cuore per narrare la reale vicenda di un pastore sardo che si rifiuta di vendere la sua casa e la sua terra a un costruttore determinato a edificare un resort di lusso. Il film è una chiamata alle armi e una difesa della dignità umana, oltre che un j'accuse contro i potenti che scatenano le guerre fra poveri. Inoltre fa riflettere sull’irrisolvibile conflitto tra necessità di posti di lavoro e conservazione del territorio. (comingsoon.it)
Generazione romantica
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Venerdì 31 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai
Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Zhangke Jia Attori: Zhao Tao, Changchu Xu, Zhou You, Maotao Hu, Zhubin Li, Pan Jianlin, Zhou Lan Paese: Cina Durata: 111 min
TRAMA
Una storia d’amore come tante. Siamo a Datong, in Cina, all’alba del nuovo millennio. Le cose tra Bin e Qiaoqiao sembrano andare bene, la vita scorre leggera a ritmo di musica, ma Bin decide improvvisamente di partire: questione di affari. Manterrà la promessa di ritornare? Qiaoqiao si fida. Lo aspetta. Poi, prendendo atto che i giorni del dancefloor e delle canzoni sono finiti, si mette in viaggio per cercarlo…
CRITICA
In un alternarsi di supporti diversi, dal 16 mm all'Intelligenza artificiale, immagini raccolte nel corso degli anni che accompagnano un viaggio segnato dallo smarrimento, più che dalla speranza, ci conducono lungo scene di ordinaria quotidianità, fra famiglie in casa e balli di gruppo in un palazzo della cultura. Proprio la musica è uno dei pochi elementi comuni che rimangono cruciali nella vita delle persone: cantate amatoriali, brani rilanciati a tutto volume da una cassa, o cantati dal vivo in piazza. Quel ritmo tradizionale che ama particolarmente Jia Zhangke, come ampiamente dimostrato nei suoi film. (recensione di Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
Familiar touch
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Giovedì 23 Ottobre ore 21:00
Sabato 25 Ottobre ore 21:00 - con intervento della dr.ssa Irene Vescovi dell’associazione Alzheimer di Piove di Sacco
Domenica 26 Ottobre ore 18:00
Domenica 26 Ottobre ore 21:00
Genere: Drammatico Anno: 2024 Regia: Sarah Ema Friedland Attori: Kathleen Chalfant, H. Jon Benjamin, Katelyn Nacon, Andy McQueen, Carolyn Michelle Smith, Alison Martin, London Garcia Paese: USA Durata: 90 min
TRAMA
Ruth Goldman (Kathleen Chalfant), una donna anziana affetta da demenza senile, esce di casa per un appuntamento. Ma quello che pensa sia un hotel si rivela essere una struttura per anziani e mentre la sua identità e i suoi desideri cambiano, Ruth dovrà confrontarsi con una serie di volti, routine e ambienti nuovi, fino ad ora sconosciuti.
CRITICA
Un'anziana donna viene accompagnata dal figlio verso l'ultima meta della sua vita, una clinica in cui accompagnare in una nuova quotidianità la perdita della memoria rappresentata dall'Alzheimer, che la rende non più autosufficiente. Premiato a Venezia, è un esordio che racconta con poche parole e in leggerezza la nuova vita di una malata vista dal suo punto di vista, per una volta lasciando totalmente sullo sfondo i familiari, regalando una storia sensibile e toccante, ma anche piena di colori e ironia, con una magnifica protagonista. (Mauro Donzelli - comingsoon.it)
Come fratelli
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Venerdì 24 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai
Genere: Commedia Anno: 2025 Regia: Antonio Padovan Attori: Francesco Centorame, Pierpaolo Spollon, Ludovica Martino, Paola Buratto, Mariana Lancellotti, Noah Signorello, Giacomo Padovan, Roberto Citran, Simonetta Guarino, Alessio Praticò, Alfonso Santagata, Giuseppe Battiston Paese: Italia Durata: 90 min
TRAMA
Due amiche inseparabili, a cui il destino regala la gioia di una gravidanza vissuta insieme, vengono strappate alla vita da un tragico incidente. I loro mariti, incapaci di affrontare da soli il dolore e la sfida di essere padri e vedovi, decidono di allearsi e aiutarsi a vicenda per crescere i figli. Nasce così una nuova famiglia, certo anomala, ma sorprendentemente affiatata e pronta a sfidare ogni pregiudizio. Un equilibrio inaspettato, destinato però a essere messo in discussione quando un’altra donna entra nell’equazione.
CRITICA
Come Fratelli, diretto da Antonio Padovan, racconta con garbo e leggerezza la rinascita dei neo papà Giorgio (Francesco Centorame) e Alessandro (Pierpaolo Spollon), messi in ginocchio da una tragedia familiare. Il film celebra l'amore in tutte le sue forme e il valore della complicità di fronte all'imprevedibilità della vita. Lo fa con una storia che scorre piacevolmente, grazie alle convincenti interpretazioni dei protagonisti. (comingsoon.it)
Duse
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Giovedì 16 Ottobre ore 21:00
Sabato 18 Ottobre ore 21:00
Domenica 19 Ottobre ore 18:00
Domenica 19 Ottobre ore 21:00
Genere: Biografico Anno: 2025 Regia: Pietro Marcello Attori: Noémie Merlant, Valeria Bruni Tedeschi, Vincenzo Nemolato, Fausto Russo Alesi, Giovanni Morassutti, Vincenzo Pirrotta, Marcello Mazzarella, Federico Pacifici, Noémie Lvovsky, Fanni Wrochna, Iacopo Fanelli, Gaja Masciale, Vincenza Modica Paese: Italia, Francia Durata: 122 min
TRAMA
Negli anni brutali tra la Prima Guerra Mondiale e l'ascesa del fascismo, Eleonora Duse sceglie di tornare dove la sua vita ha avuto inizio: sul palco. Costantemente in lotta con la brutalità degli eventi e del potere, trasforma la sua arte in un atto rivoluzionario, anche a costo di sacrificare salute e affetti.
CRITICA
Il respiro del film è quello di una donna affaticata e dolorante, che alterna momenti di lucida lungimiranza con un pessimismo cosmico, mentre intorno a lei, a muoversi nell’orbita come pianeti bramosi di attenzione, ci sono la figlia Enrichetta (una convincente Noémie Merlant) e la sua sodale e tuttofare Desirée (una sorprendente Fanni Wrochna).
Fra costumi e luoghi in cui la bellezza regna, Duse cerca la traccia della grandezza nell'ostinazione di una donna coraggiosa e incapace di arrendersi, ma al massimo di poggiarsi su una sedia prima di ritornare a rivendicare la sua arte più sfrontata di prima, come faceva sul palcoscenico. In questo senso si assorbono anche momenti di toni alti e nevrastenici, come l’ultimo incontro con l’amato e odiato D’Annunzio. Pagine ancora vitali di un’arte in azione per nobilitare un mondo in guerra, che riecheggiano nei funesti tempi attuali. (di Mauro Donzelli - comingsoon.it)
I Vitelloni
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Venerdì 17 Ottobre ore 21:00
Venerdì d'essai
in versione restaurata
Genere: Commedia Anno: 1953 Regia: Federico Fellini Attori: Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, Eleonora Ruffo, Jean Brochard, Claude Farell, Carlo Romano, Lída Baarová, Arlette Sauvage, Enrico Viarisio, Paola Borboni, Vira Silenti, Maja Nipora, Achille Majeroni, Silvio Bagolini, Guido Martufi, Giovanna Galli, Franca Gandolfi, Gigetta Morano, Rosalba Neri, Ottavia Piccolo, Massimo Bonini, Alberto Anselmi, Milvia Chianelli, Gustavo De Nardo, Graziella De Roc, Gondrano Trucchi, Lino Toffolo Paese: Italia, Francia Durata: 115 min
TRAMA
Quattro trentenni di una piccola città di mare, vivono nell’eterna attesa di diventare adulti. Durante le stagioni invernali, si trascinano fra il biliardo e il caffé, fra velleità letterarie, scherzi goliardici e facili avventure erotiche, in una dimensione di ozio irresponsabile. Li segue con ingenua ammirazione il più giovane Moraldo, che gradatamente si libera dall’influenza di Fausto, dongiovanni da strapazzo e decide di abbandonare il tepore protettivo del borgo per affrontare il viaggio alla volta di Roma. Fellini intreccia le vicende dei quattro vitelloni (interpretati magistralmente da Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste e dal fratello Riccardo), adottando una narrazione vivacemente frammentaria che culmina in sequenze di sottile amarezza (l’atmosfera disfatta del dopo Carnevale) e in situazioni beffarde (la tentata seduzione di Leopoldo da parte di un vecchio guitto omosessuale). Per la prima e unica volta nel cinema felliniano, il mondo degli adulti (i genitori dei vitelloni) è rappresentato come un modello etico, senza ambiguità. Le riprese si svolsero per lo più a Ostia e, nelle prime copie del film, i distributori non vollero figurasse il nome di Sordi, che a quell’epoca ritenevano fosse sgradito al pubblico.
CRITICA
“I vitelloni riconferma la vena satirica più viva che oggi conti il nostro cinema; che l’atmosfera grigia della provincia (quelle strade notturne, per le quali echeggiano i canti e le battute sciocche dei vitelloni; quelle case povere, modeste o comode, in ogni caso onorate, in cui l’inutilità professionale di quei giovinastri trova rifugio ogni notte dopo l’ozioso girovagare; quel mare squallido; quei periodici sussulti di euforia artificiosa: la festa col concorso di bellezza, il veglione) ed alcune psicologie (quella del bellimbusto Fausto, quella del giullare Alberto, assai pittorescamente interpretato da Sordi, quella del “signorino” Moraldo) appaiono interpretate da un osservatore e psicologo assai acuto. Il quale, da buon moralista, sa spremere alla fine un senso dal suo racconto, che non vuol certo essere un semplice “divertissement”.
Troppi “leoni” al lido, (Giulio Cesare Castello “Cinema” (nuova serie), a. VI, n. 116, 31 agosto 1953)
“La freschezza non manca certo alla gamma di Fellini. Il suo maggiore merito è proprio quello di non badare al macchinoso, al prestabilito; ma di abbandonarsi a ciò che sente e risente, a momenti e stati d’animo apparentemente trascurabili o di secondo piano. Invece, in quei momenti è artista; e tutto rivela allora una vibrazione e un significato”. (Mario Gromo, “La Stampa”, 9 ottobre, 1953)
“Anche se non conoscessimo la sua attività passata […], basterebbero poche inquadrature per far chiaro che Federico Fellini è un umorista. Ma un umorista malinconico, ci sia o no contraddizione. Sorride, ma con amarezza. E’ chiaro che il piccolo mondo neghittoso e turbolento ch’egli descrive gli dà la stessa sgradevole impressione che dà a noi, un mondo di creature sciupate, di superflue esistenze. Lo comprende, lo studia; non direi lo schernisca; piuttosto lo commisera, ma è evidente che cerca con ironia il contrasto tra il molto presumere e lo squallido essere. (Arturo Lanocita, “Corriere della Sera”, 28 agosto 1953)
Le città di pianura
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Giovedì 9 Ottobre ore 21:00
Sabato 11 Ottobre ore 21:00
Domenica 12 Ottobre ore 18:00
Domenica 12 Ottobre ore 21:00
Genere: Commedia Anno: 2025 Regia: Francesco Sossai Attori: Filippo Scotti, Sergio Romano, Pierpaolo Capovilla, Roberto Citran, Andrea Pennacchi Paese: Italia, Germania Durata: 98 min
TRAMA
Carlobianchi e Doriano, due spiantati cinquantenni, hanno un’ossessione: andare a bere l’ultimo bicchiere. Una notte, vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono per caso in Giulio, un timido studente di architettura: l’incontro con questi due improbabili mentori trasformerà profondamente Giulio nel suo modo di vedere il mondo e l’amore, e di immaginare il futuro. Un road movie nella sterminata pianura veneta che viaggia alla velocità con cui si smaltisce una sbronza.
CRITICA
Francesco Sossai firma un road movie alcolicissimo, che mescola al suo interno la commedia e il dramma malinconico, il coming of age e l'antropologia della provincia. Sempre personale, ma chiaramente ispirato da registi come Mazzacurati, Jarmusch, Kaurismaki, Monicelli e Risi, Le città di pianura è un film divertente, sì, ma pieno di malinconia. Una malinconia che però non è mai nichilista ma sempre vitale. E quell’ultimo bicchiere che non è mai davvero l’ultimo il segnale non di una resa o di una sconfitta, ma al contrario la ricerca di qualcosa di più, il segnale di chi non rinuncia, ma continua, un bicchiere dopo l’altro, con tutta la testardaggine e la sventatezza di cui si è capaci, a voler vivere una vita il cui segreto, per non parlare del senso, sfuggono costantemente.(Federico Giorni - comingsoon.it)















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