Look Both Ways - Amori e disastri

ven 19_03 ore 21.15


REGIA: Sarah Watt
SCENEGGIATURA: Sarah Watt
ATTORI: Justine Clarke, William McInnes, Anthony Hayes, Lisa Flanagan, Andrew S. Gilbert, Horler,
FOTOGRAFIA: Ray Argall
MONTAGGIO: Denise Haratzis
MUSICHE: Amanda Brown
PRODUZIONE: Hibiscus Films
DISTRIBUZIONE: Fandango
PAESE: Australia 2005
GENERE: Drammatico
DURATA: 100 Min




Mentre su tutte le tv locali scorrono le immagini del deragliamento di un treno che ha causato la morte di molte persone, le vite di alcuni abitanti di Adelaide si confrontano con amore, morte e altre catastrofi. Nick è un fotoreporter cui viene diagnosticato un cancro ad una fase avanzata durante una visita di controllo; Meryl è una illustratrice che fa ritorno in città dopo aver sepolto il padre; Andy è uno scapestrato giornalista con due figli a carico ed un terzo in arrivo dalla sua compagna occasionale, Anna; Phil è il caporedattore di Andy e Nick, a cui la notizia della malattia dell'amico sconvolge completamente tutte le priorità. Nell'arco di un torrido week-end le vite di ognuno di loro si incroceranno e prenderanno nuove strade a partire dalla tragedia di un uomo finito sotto le rotaie di un treno merci.
Ad un primo sguardo sembrerebbe che l'invito alla prudenza che campeggia sul limitare degli incroci pericolosi o delle strade trafficate costituisca anche il modo più pavido da parte di Sarah Watt di intendere la realizzazione del suo film d'esordio. L'intento è dispensare un genuino ottimismo a partire dalla cronaca nera che ci annienta attraverso i media e le piccole e grandi sciagure di tutti i giorni.
I mezzi sono quelli più classici del tipico film dall'estetica indie, in cui il minimalismo surreale della messa in scena riesce a risultare grazioso e piacevole a colpo (quasi) sicuro. Ma Look Both Ways non "guarda da entrambe le parti" unicamente per disquisire sui grandi temi della vita con uno stile fantasioso e piacione, ma anche e soprattutto per concepire la morte da più punti di vista. "Chiunque perda qualcuno merita una foto sul giornale". Il discorso della protagonista Meryl è evidentemente etico: ogni morte è uguale all'altra nell'incommensurabile tragedia che si consuma non solo in ma anche attorno ad essa.
Problema etico che il film cerca di affrontare contrapponendo fin da subito una tragedia di massa (il deragliamento di un treno) con la morte di un singolo (il ragazzo travolto dal treno merci), oppure una morte che consuma dall'interno (il cancro di Nick) con una che sconvolge dal di fuori (il padre di Meryl). Da questo punto di vista, anche i vari momenti delle sequenze realizzate con il disegno animato (campo di formazione dell'autrice australiana) o con il montaggio di scatti fotografici perdono la naiveté che solitamente si accompagna a questo tipo di inserti nel tipico prodotto indipendente, e diventano la sintesi dell'incontro di due differenti capacità di elaborare la realtà per immagini: quella che lavora per fantasia e astrazione di una disegnatrice di acquerelli e quella che "congela" degli istanti privilegiati presi direttamente dalla realtà di un fotoreporter.
Sarah Watt "guarda da entrambe le parti", alle pratiche di adesione e di trasfigurazione della realtà, per mostrare come l'amore possa nascere anche dall'intreccio fra l'immaginazione e la realtà bruta delle cose, fra un disegno animato dai colori caldi e la fredda lividezza dell'immagine di una tomografia.

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